Bologna, 09/11/2015

CITTADINANZA ONORARIA AD ANTONINO DI MATTEO, L'INTERVENTO DELLA PRESIDENTE SIMONA LEMBI


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Di seguito, l'intervento della presidente Simona Lembi in occasione del conferimento della Cittadinanza Onoraria al Magistrato Antonino Di Matteo.

"Signor Sindaco, signori consiglieri, signore consigliere, componenti della Giunta, siamo oggi riuniti per assistere al conferimento, da parte del Sindaco di Bologna, di una nuova cittadinanza onoraria.
Si tratta dell'onorificenza più alta che esprime l'Amministrazione Comunale, più alta perché, sapete quanto tenga io a questo, perché votata dal suo Consiglio comunale, e cioè dall'assemblea dei rappresentanti di tutti i cittadini di Bologna, che definisce bolognese chi qui non è nato, né vi risiede.
Si tratta della 6^ cittadinanza onoraria condivisa dall'inizio del mandato ad oggi. E per la solennità che questo comporta desidero, per prima cosa, a nome di tutti, dare il benvenuto in Consiglio comunale al dottore Antonino Di Matteo.
Desidero inoltre fin da subito dare il benvenuto agli studenti e alle studentesse delle classi II A Liceo Laura Bassi, II B Istituto Belluzzi-Fioravanti, II F Scuola secondaria di primo grado Dozza, partecipanti al progetto "Fai la cosa giusta" presenti in aula e a tutti agli altri studenti, che, insieme con le loro insegnanti, che così numerosi, seguono questa cerimonia anche dalla sala Imbeni, qui a fianco, non avendo, purtroppo potuto noi accogliere tutti quanti in questa sala.
Infine desidero dare il benvenuto e ringraziare come sempre della loro presenza le autorità civili e militari, vedo in prima fila il Signor Prefetto, il Signor Questore, che partecipano alla cerimonia odierna.
Dirò poche cose, perché noi tutti siamo in attesa del conferimento della cittadinanza onoraria e dell'intervento del Magistrato Di Matteo.
La prima cosa che voglio dire prima di aprire questa seduta consigliare è rivolta direttamente al dottor Antonino di Matteo. Noi ci siamo sentiti pochissime volte in questi mesi, da maggio, da quando è stato votato l'ordine del giorno di conferimento della cittadinanza onoraria, fino al voto unanime di pochissime settimane fa in Consiglio comunale sulla delibera che tecnicamente rende ufficiale la decisione del Consiglio comunale. Si è trattato sempre di conversazioni molto essenziali avendo io sempre avuto il timore di coglierlo in udienza, oppure allo studio di particolari pratiche, oppure insieme coi suoi famigliari, questioni tutte di grandissima rilevanza per il lavoro che svolge. Mi rimprovero di non avergli detto fin da subito, ma lo faccio qui ora, che la scelta di conferirgli la cittadinanza onoraria si inserisce in una scelta radicale e radicata che il Consiglio comunale ha compiuto, ben chiara e definita in questi anni, quella di non limitarsi a singole azioni, a gesti di solidarietà, questioni, per carità, rilevantissime, e molto particolari e preziose nell'agire di un'istituzione come un Consiglio comunale, ma di inserire queste scelte nella ordinarietà delle scelte amministrative.
L'ho detto altre volte e lo ripeto: il contrasto al fenomeno mafioso, o è azione quotidiana o non è.
Il Consiglio comunale tutti gli anni è convocato in forma solenne per celebrare la giornata contro le mafie e in memoria delle vittime, una giornata che è sancita da una legge regionale, la numero 3/2011, la cui principale estensora, che l'ha voluta in modo principale, è seduta in questo Consiglio comunale ed è oggi presidente dell'Assemblea della Regione Emilia Romagna, Simonetta Saliera, una legge che è così titolata "Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile".
Ha unanimemente condiviso il gemellaggio con la città di Pollica, in memoria di Angelo Vassallo, ha conferito la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, approvato più di un ordine del giorno relativi alla campagna di solidarietà 'io mi chiamo Giovanni Tizian' per riconoscere il faticoso e prezioso lavoro che molti giornalisti, anche a prezzo della propria vita, svolgono ogni giorno per raccontare un fenomeno così difficile come quello della criminalità organizzata e della criminalità mafiosa.
Abbiamo insieme votato e condiviso, ordini del giorno e azioni promosse più complessivamente dall'Amministrazione comunale, penso, lo dirà meglio di me il Sindaco, il protocollo con la Prefettura per consentire la trasmissione di dati tra Enti necessari per contrastare questo fenomeno, il centro di iniziativa sulla legalità, lo sportello antimafia del Quartiere Porto, la messa on line di appalti e subappalti dell'ente locale, e l'abbandono della pratica degli appalti al minimo ribasso, questione che per molti ha favorito e può favorire le infiltrazioni mafiose, non parlo esclusivamente del territorio bolognese.
Qui, e certo non è casuale, Libera ha scelto di tenere la sua manifestazione nazionale lo scorso 21 marzo.
Ecco, una scelta costante quindi, mi sono limitata solo alle scelte più rilevanti non ho potuto raccontare tutte le svolte degli ultimi 4 anni e mezzo, fatte di molte azioni. Oggi di una nuova cittadinanza onoraria.
In questo contesto, (questa è la seconda cosa che dico, questa volta rivolta a tutti) siamo stati particolarmente colpiti dalla notizia delle minacce di morte rivolte al magistrato Di Matteo. E di fronte a queste notizie siamo convinti che le istituzioni pubbliche debbano esprimere parole pubbliche, per rompere quell'isolamento cui la criminalità organizzata sempre costringe i suoi oppositori. Lo hanno fatto altre comunità, lo dicevamo prima con il dottor Di Matteo, lo ha fatto anche il Consiglio comunale di Modena, Torino, Messina, oggi anche Bologna e il suo Consiglio comunale gli conferisce la cittadinanza onoraria perché abbiamo sentito il dovere quindi, di esprime solidarietà e vicinanza ad Antonino di Matteo, una solidarietà che è incondizionata, anche in favore di tutti gli uomini e le donne che, svolgendo il proprio dovere ne pagano un prezzo altissimo, ma non rinunciano a proseguire il proprio lavoro.
Infine, ed è l'ultima cosa che dico, desidero concludere questo mio brevissimo intervento ringraziando nuovamente insegnanti e studenti che seguono qui da Palazzo D'Accursio, la cerimonia di conferimento di questa nuova cittadinanza onoraria.
So che è questione a cui tiene moltissimo anche il dottor Antonino Di Matteo, ho avuto modo di approfondire il suo pensiero in molte interviste rilasciate ai quotidiani nazionali, in particolare negli ultimi anni, e son quanto tiene alla relazione diretta con gli studenti e con le studentesse.
Ho detto prima delle tante azioni pratiche svolte a Bologna di contrasto al fenomeno mafioso. Non ho detto che, al pari di questo, è necessaria una massiccia azione culturale perché il sentire comune rifiuti le logiche su cui si basa il potere mafioso.
'Fai la cosa giusta' è il programma che il Comune di Bologna sostiene da tempo, su cui l'assessore Monti in particolare è molto impegnata e sopratutto il Sindaco ha voluto fortemente, un insieme di azioni che promuovono il principio che vivere nella legalità significa abitare comunità più coese, più giuste, più eque e questo è particolarmente prezioso soprattuto quando convinte di queste impostazioni sono le nuove generazioni. Ringrazio quindi nuovamente gli studenti e le studentesse presenti, so che Agende rosse ha invitato anche altre classi che partecipano alla cerimonia di oggi, è sempre un bel momento quando nuove generazioni conoscono questa nuova esperienza e al fanno propria ".

Successivamente la Presidente del Consiglio Simona Lembi ha dato lettura delle motivazioni del conferimento della cittadinanza onoraria (in allegato).
    Delibera cittadinanza onoraria a Antonino di Matteo.odt
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