Bologna, 15/03/2013

CONSIGLIO COMUNALE: SEDUTA SOLENNE PER CELEBRARE LA "GIORNATA DELLA DONNA", L'INTERVENTO DELLA VICEPRESIDENTE PAOLA FRANCESCA SCARANO


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Di seguito l'intervento tenuto dalla vicepresidente Paola Francesca Scarano in occasione della seduta solenne del Consiglio comunale per celebrare la "Giornata della donna":

"Saluto tutti i presenti e li ringrazio per la loro partecipazione.
Intervengo con piacere per dare un piccolo contributo su un tema così vasto ed oggi ancor più complesso e spinoso "Donne Economia e Lavoro". Un titolo importante, quasi una dedica. Tre parole che contengono un mondo. Donne: oggi come non mai le donne hanno saputo conquistarsi un posto al sole ma ancora oggi siamo costretti a sentire e subire stupri, violenze, stalking, trattamenti diversi e peggiori di quelli riservati agli uomini. La sensibilità collettiva è certamente cresciuta ma occorre ancora impegnarsi per ottenere un completo cambiamento della mentalità di tutti. Economia: in questa situazione di recessione, le donne sanno e possono fare la loro parte per far quadrare i bilanci. Senza dimenticare le molte donne di grande professionalità, a livello mondiale e nazionale, pensiamo a tutte le donne che quotidianamente si occupano del bilancio familiare e che sono chiamate a far si che si arrivi alla fine del mese in maniera accettabile.
Lavoro: è questo, a mio avviso, l'aspetto più importante. Solo con il lavoro la donna può raggiungere la totale emancipazione.
Una donna con un proprio lavoro è una donna più libera, più realizzata. E' sul posto di lavoro che si combatte ancora per avere la completa parità, per avere incarichi e retribuzioni parificate a quelli dei colleghi uomini, per non essere discriminate, per non essere molestate o infastidite. L'imprenditoria è, invece, ancora, per la maggior parte, appannaggio degli uomini.
Eppure, come risulta dai dati tratti dal documento redatto dal Settore Statistica del Comune di Bologna, tabella n. 16, in città le imprese femminili hanno un trend più favorevole rispetto a quelle maschili.
Purtroppo lo stesso documento, impietosamente, ci parla di una realtà preoccupante, con occupazione in calo ma ci da anche una visione positiva che riguarda la nostra città se paragonata ad un quadro nazionale.
Bologna resta ancora la prima città in tema di occupazione femminile nonostante la riduzione del tasso di occupazione per le donne sia pari al 3% portando il livello occupazionale al 63,7%.
Situazione ben più critica per la fascia di età compresa tra i 18 e i 29 anni che evidenzia in Provincia di Bologna un'impennata del tasso di disoccupazione mai visto cosi disastroso in questa zona: dal 2,1% nel 2008 al 31,7% per i maschi e dal 7% sempre nel 2008 al 25,3% nel 2012 per le femmine.
La realtà delle Imprese invece vede 1 imprenditore su 4 donna con un trend in crescita. Nelle imprese individuali le donne titolari sono soprattutto quarantenni e cinquantenni. E, leggendo questo dato, appare come siano quasi del tutto assenti le giovani donne che vorrebbero cimentarsi in un'attività propria. Va anche sottolineato che se oggi dovessimo misurare la fiducia dalla quantità di credito erogata dalle banche vedremo che è scarsa verso tutte le piccole e medio imprese, peggio se guidate da donne.
Risultato? Le attività guidate da donne restano al palo nonostante siano più prudenti,falliscano meno, resistano meglio alla crisi e le imprenditrici, spesso costrette ad impegnarsi la casa per un prestito di 30 mila euro, chiedono alle istituzioni il microcredito.
A volte quei 10-15.000 euro che basterebbero per resistere, crescere, mantenere un posto di lavoro non arrivano mai.
Il quadro è stato illustrato dal coordinamento "Donne d'Impresa" uno dei maggiori in Italia al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso dicembre. La richiesta è stata chiara: Microcredito.
Oltre alle considerazioni fatte sinora consentitemi un passaggio obbligato che si collega alle donne, al loro impegno nel mondo del lavoro e al loro contributo nella crescita economica. Perchè se sempre più le donne sono parte integrante del lavoro quindi dell'economia di questo Paese e soprattutto della nostra Regione e del suo capoluogo la politica e le istituzioni non devono ne possono trascurare che le donne sono e devono restare guida e parte integrante della famiglia.
E, in questa profonda crisi che ha colpito anche la ricca e democratica Bologna, la convivenza dei due ruoli (madre e professionista) risulta sempre più complessa.
Le donne che non provengono da famiglie agiate economicamente devono troppe volte fare i conti con il loro ruolo di imprenditrici madri e mogli di famiglia e conciliare il tutto nella quotidianità; penso si vivano ancora troppi sensi di colpa e la scusa che non è la quantità ma la qualità del tempo trascorso coi figli o col marito non regge più visto che viviamo anche un momento di emergenza educativa..e delegare l'educazione dei figli ai nonni o ad una tata non sempre è una scelta giusta per quanto si faccia sempre piu'.
In italia mancano strutture adeguate nel senso che bisognerebbe incentivare molto la possibilità di creare nidi aziendali all'interno della struttura ove si lavora perché è come se il distacco tra madre/figlio non avvenisse.
Quindi migliori politiche sull'infanzia ma anche migliore organizzazione nei trasporti ed una revisione totale del calendario scolastico... ma quali sono quei paesi europei che chiudono le scuole per ben 3 mesi in un anno quando i genitori continuano a lavorare?
Siamo un Paese dove le donne hanno quasi paura a diventare mamme ma alla luce anche dei nuovi contratti che il mondo del lavoro propone com'è possibile pensare di pianificare la propria vita se non si hanno certezze economiche?
Le giovani donne, le giovani mamme, le giovani imprenditrici devono essere messe in condizioni di lavorare, produrre reddito e, al contempo, crescere ed educare i propri figli. Le amministrazioni locali e le Istituzioni devono promuovere ed appoggiare questi percorsi che ad oggi possono sembrare molto difficili se non irrealizzabili ma ritengo che proprio nei momenti di crisi nascono delle opportunità.
Penso che occorra studiare qualcosa di efficace, fare rete, fare sistema, coinvolgere i privati,garantire continuità tra Scuola, Università ed Impresa ed Istituzioni.
Le giovani donne si sentono sole e la crisi vissuta sentendosi sole e abbandonate e' il più grande fallimento per una società e le sue istituzioni.
Come realtà che si e' sempre distinta in Italia per l'attenzione alle donne e alla loro affermazione Bologna con la sua Amministrazione e le sue Istituzioni deve dare risposte fattive. Ma deve farlo ora.
Ecco perché siamo qui oggi ed abbiamo deciso di condividere questa seduta con le autorità cittadine.".
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