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Bologna, 08/11/2013
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Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli: "Una lettera inviata a Repubblica da un lettore di Bologna definisce drammatica la situazione delle prenotazioni degli esami diagnostici nella nostra città; a questo proposito, chiedo al Sindaco e alla Giunta: 1) se si possa, come Amministrazione comunale, proporre e sostenere un fattivo impegno per diminuire le liste di attesa degli esami diagnostici e cosa abbiate intenzione di fare in tale senso; 2) se sia vostra opinione che la ristrutturazione della azienda CUP2000 decisa dall'assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna possa incidere favorevolmente nella programmazione delle visite ed esami diagnostici e nell'abbattimento delle liste di attesa che i cittadini lamentano essere lunghe; 3) se possano farsi promotori di un accordo con Poste Italiane al fine di consentire di prenotare visite specialistiche, esami di laboratorio e pagamento dei ticket sanitari attraverso gli uffici postali dotati del servizio "Sportello amico", già presente in 5.700 uffici fuori dalla regione Emilia-Romagna (come Liguria,Toscana e Abruzzo) sfruttando il Know-how e la presenza capillare degli uffici di PT sul territorio comunale e provinciale e come sarà da me proposto in un ordine del giorno già calendarizzato in commissione per dicembre e considerata la presenza di un protocollo d'intesa già firmato, il 29/10/2012, dal Presidente della regione Emilia-Romagna Vasco Errani e l'AD di Poste Italiane S.p.A Massimo Sarmi". Risposta dell'assesore Luca Rizzo Nervo: "Proverò ad attenermi alla domanda che la consigliera Cocconcelli ha rivolto, nella quale non aveva indugiato come invece ha fatto nel suo intervento su quello che lei definisce un carrozzone, riferendosi a Cup 2000. Pur intervenendo nel merito delle prestazioni sanitarie, delle prenotazioni, provando a fornire alcuni dati non posso esimermi dal discostarmi da questo giudizio. Non considero Cup 2000 un carrozzone, ma la prima esperienza in Italia per facilitare e rendere capillare l'accesso alle prestazioni sanitarie per tutti i cittadini. Un qualcosa che tutta Italia e tante regioni e luoghi che lei ha indicato come straordinarie avanguardie dell'accesso ci hanno invidiato per molto tempo, e in larga misura copiato successivamente. Quello che noi abbiamo detto e anche fatto, cosa che ci differenzia anche da scelte passate, è realizzare una nuova stagione di Cup 2000 che si fa carico dei cambiamenti intervenuti, non tanto e solo nella sanità, ma anche nella vita quotidiana delle persone, negli strumenti che oggi ci offrono una gamma di possibilità sicuramente molto più ampia di quanto era in passato, e che possono consentire oggi di evitare ai cittadini bolognesi e non solo le lunghe file ai punti di prenotazione. Questi possono sfruttare la multicanalità di prenotazione e pagamento online. Quello che lei però segnala come una prospettiva a cui aderire in un futuro, in realtà è una pratica che noi stiamo già mettendo in campo nel presente e gliene darò conto. La sua domanda per altro trova un presupposto in una lettera di Laura Calligaro che lei citava, che è uscita sullo spazio per le lettere di Repubblica Bologna, a cui consigilera, come immagino, avrà avuto modo di vedere dalla rassegna stampa, io ho avuto modo di rispondere nella giornata di ieri, nello stesso spazio delle lettere, riconoscendo che la preoccupazione che la dottoressa Calligaro esprime è la preoccupazione comune a molti, di vedere ridotto e ridimensionato il diritto alla salute che l'articolo 32 della nostra Costituzione sancisce non solo e tanto come un diritto individuale, ma come un presupposto di coesione della nostra società. Altresì ho avuto modo di dirle che noi non siamo fermi, che quel terreno pur complesso e reso complesso da manovre finanziarie, le risparmierò questa volta i soggetti e i cognomi di chi quelle manovre finanziarie ha realizzato, che hanno tagliato le risorse, per cui ci troviamo per il primo anno nella storia del sistema sanitario nazionale a dover provare a fare uguale, se non di più, con meno risorse. Per la prima volta il valore assoluto del fondo sanitario nazionale è in calo, e come lei ben sa, perché è una professionista del settore, i costi, non gli sprechi, anche quelli delle tecnologie e dell'evoluzione della sanità non calano, ma crescono. Il tema dei tempi e delle liste di attesa per esami e visite specialistiche, di particolare rilievo per i cittadini e per la loro vita quotidiana, quindi va affrontato col massimo grado di approfondimento per non incorrere in facili semplificazioni. Le Aziende sanitarie di Bologna ha lavorato intensamente per migliorare i tempi di attesa, soprattutto per le prestazioni per le quali i cittadini segnalavano criticità e disagi, utilizzando una molteplicità di strumenti orientati ad assicurare visite ed esami secondo criteri di appropriatezza, altra parola che non dobbiamo scordarci, prescrittiva. Molto resta ancora da fare, nessuno dice che il problema è risolto, non ci si deve mai sentire arrivati su questo tema, soprattutto nell'assunzione della consapevolezza che sarebbe sbagliato sostenere il consumismo sanitario, ma tanto è stato fatto sul fronte della organizzazione e dell'accesso alle prestazioni. La Regione Emilia-Romagna garantisce esami e visite specialistiche urgenti entro 24 ore, le urgenze differibili entro 7 giorni, le prime visite entro 30, gli esami diagnostici entro 60. Il criterio di urgenza è stabilito dal prescrittore, medico di famiglia o specialista. Le prestazioni sono assicurate nell'ambito territoriale di competenza dell'Azienda, quindi nel nostro caso nell'ambito metropolitano, e non si riesce a garantire, anche per consentire una tempistica più facilitante, la scelta della struttura perché non è sempre possibile. Se il tempo di attesa è superiore a quello previsto, come sa, intervengono i percorsi di garanzia, che si possono richiedere all'atto della prenotazione, oltre che nei punti Cup, anche nelle farmacie e parafarmacie che che danno servizio di Cup, e per Bologna riguarda 21 tra visite ed esami, in modo da rispettare comunque i tempi massimi. Sono stati realizzati, come lei sa e abbiamo avuto modo di parlarne più volte, inoltre, una trentina di Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali, dedicati ai cittadini con patologie croniche. In questi casi è lo specialista che prenota direttamente i controlli successivi e gli esami diagnostici successivi, senza dover ricorrere alla prenotazione Cup. Più in generale, si è scelto di concentrare il proprio impegno per la riduzione dei tempi di attesa su azioni che privilegino le garanzie per i bisogni essenziali dei cittadini. La presa in carico delle principali cronicità, attraverso i PDTA, garantisce che i cittadini non siano mai lasciati soli e che dispongano delle visite e degli esami necessari direttamente attraverso gli specialisti in tempi congrui. Le stesse garanzie di appropriatezza e adeguatezza dei tempi valgono per i percorsi di screening, attivi per i tumori alla mammella, al collo dell'utero, al colon retto. L'Azienda garantisce, inoltre, ulteriori possibilità di accesso alla diagnostica per la prevenzione dei tumori oggetto di screening anche per i cittadini che, per ragioni di età, non ne sono ancora coinvolti. Aggiungo, a riferimento a ciò che nella lettera la signora Calligaro segnalava, rispetto ai tempi dei punti prelievi delle analisi del sangue, che abbiamo aperto a Bologna un'esperienza che è migliorabile e deve essere migliorata, quella del punto prelievi ad accesso diretto dell'ospedale Bellaria, rispetto alla quale ogni cittadino può presentarsi dentro orari flessibili e svolgere il suo esame del sangue senza averlo prenotato precedentemente. Il sistema CUP bolognese vanta capillarità di presenza sul territorio, estesa attraverso il collegamento in rete con farmacie e parafarmacie. Preannuncio che l'Azienda sanitaria in raccordo con la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria lancerà una campagna di comunicazione per i cittadini dedicata ai temi dell'accesso, con la quale comunicheremo le cose fatte. Poste Italiane può rappresentare un ulteriore tassello nel quadro di questa scelta di multicanalità che l'Azienda e il territorio stanno sviluppando per gli incassi, all'interno di strategie e progetti regionali. Sono in corso, al momento, valutazioni che attengono alle garanzie, per gli utenti, di accesso a questi servizi attraverso un'unica modalità, così come si è fatto in precedenza con la grande distribuzione, oggi si può pagare il ticket alla delle COOP, come fatto con Unicredit, oggi si può pagare il ticket a Unicredit. La multicanalità è una scelta già in corso, sicuramente anche il tema delle poste è all'ordine del giorno e sotto la attenzione nostra e dell'Azienda sanitaria".
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