Bologna, 19/07/2013
|
La domanda d'attualità della consigliera Federica Salsi (Gruppo misto): "Premesso che da notizie di stampa si apprende che sono stati abbattuti numerosi alberi per la realizzazione del parco nell'area “ex-veneta”; considerato che in più di un'occasione l'Assessore Gabellini e l'Amministrazione stessa hanno convenuto che simili operazioni sono estremamente delicate e che vanno condivise e spiegate ai residenti; chiedo: come mai i residenti non erano stati informati di quanto sarebbe accaduto; se l'Assessore era informata dell'inizio dei lavori;se erano necessari tutti gli abbattimenti; come intenda agire la Giunta in situazioni analoghe che potrebbero presentarsi in futuro". La risposta dell'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini: "Comincio dall'informazione, così chiarisco subito che non ero informata dell'inizio dei lavori, per una ragione piuttosto semplice: si tratta dell'attuazione con tempi dilatati a causa di un fallimento della realizzazione di un parco nell'area dell'ex-Veneta. Una delle tante operazioni di sistemazione dello spazio pubblico in relazione ad interventi entro piani particolareggiati o piani attuativi, che in questo caso ha determinato questa situazione incresciosa perché c'è stato un grosso ritardo che poi per non far scadere i permessi di costruire e dovendo chiudere questa urbanizzazione entro il dicembre 2013 è avvenuta dopo lungo tempo di interruzione. L'area posta fra le vie Zaccherini Alvisi,Sante Vincenzi, Musolesi e Palmieri, è oggetto di realizzazione di opere a verde pubblico, è ricompresa nel Piano Particolareggiato della zona R5.8.b - Ferrovia Veneta, approvato nel 1999 ed attuato a partire dall'ottobre 2005 con la stipula della convenzione attuativa, successiva all'aggiudicazione dell'asta del Ministero dei Trasporti, che ha dato il via al rilascio dei Permessi di costruire sia degli edifici privati, sia delle opere di urbanizzazione primaria, nel 2006. Queste storie lunghe, di cui si perde memoria e determinano poi sorprese. La stessa area costituisce una parte della dotazione di "verde pubblico" del comparto Ex Veneta. A partire dal 2009 si sono susseguite sia proroghe di validità del Piano Particolareggiato, sia proroghe per l'ultimazione delle opere di urbanizzazione. Il verbale di inizio lavori per le opere di urbanizzazione è stato sottoscritto dal soggetto attuatore Consorzio Zanolini e dal Comune di Bologna nel novembre 2006 ed occorre tenere conto che, fra tutte le opere di urbanizzazione oggetto del Permesso di Costruire rilasciato nel 2006 (reti interrate, strade, parcheggi, piste ciclabili, ecc.), peraltro oramai quasi ultimate, quelle di sistemazione a verde sono necessariamente e sistematicamente collocate negli ultimi mesi del cronoprogramma del cantiere, perché sono le più delicate. In questo periodo, l'area destinata a parco pubblico è stata sede delle attrezzature e baracche di cantiere oltre che oggetto di viabilità carrabile e pedonale temporanea. In seguito ad un lungo periodo di inattività a causa delle recenti vicende economiche di uno dei soci (COPALC), il Consorzio Zanolini ha recentemente comunicato ai tecnici del Comune che effettuano l'Alta Sorveglianza sulle opere di urbanizzazione, l'intenzione di proseguire le opere per ultimarle nel rispetto dei tempi previsti dalla convenzione attuativa stipulata (31 dicembre 2013). E' stato quindi concordato un sopralluogo in cantiere, alla presenza anche della Presidente del Quartiere San Vitale, effettuato in data 11 luglio. E' qui che si è verificata la presenza di alberature poste a margine del comparto, cresciute spontaneamente negli anni, in parte non più vegete, in parte con problemi di staticità, complessivamente di essenze infestanti e con tronchi soffocati da edera, di dimensioni non tutelate dal Regolamento del Verde, oltre che in posizione contrastante con il tracciato della prevista pista ciclabile a margine del parco,. Quindi si è ritenuto che tali alberature costituivano un pericolo per la futura apertura del parco alla fruizione pubblica, si è acconsentito al loro abbattimento, previo avviso, per quanto possibile dei frontisti che da tempo lamentavano lo stato di abbandono -dell'area e il suo stato di degrado, a cura del Quartiere San Vitale. Ci è stato confermato l'avvenuto avviso ai residenti frontisti, ma non certo a tutti i residenti, dalla presidente del Quartiere martedì 16 luglio. Il progetto del parco prevede il nuovo impianto di circa 70 esemplari ad alto fusto e la realizzazione di una zona con attrezzature ludiche per bambini di diverse fasce di età. Negli articoli della stampa sono state menzionate 130 alberature, ma non sono tutte localizzate tutte nel parco, in realtà, viste le modeste dimensioni dell'area, non sarebbe possibile localizzarne così tante. Le altre 80 circa sono state o saranno piantumate nelle rimanenti aree destinate a verde pubblico e piazze pedonali alberate all'i'interno del comparto Ex Veneta (il Piano prevede infatti altre zone attrezzate a verde su entrambi i lati di via E. Berlinguer e piazze pedonali alberate fra i nuovi edifici); complessivamente in tutto il Comparto le alberature ad alto fusto di nuovo impianto saranno circa 150. Nel complesso, da tempo i cittadini residenti sono a conoscenza di quanto sta accadendo sotto le loro finestre ed hanno anche partecipato, in minima parte, alla progettazione esecutiva delle attrezzature ludiche da installare nel futuro parco. Ciò è accaduto l'estate scorsa, su iniziativa della presidente del Quartiere San Vitale e con il consenso e partecipazione del Consorzio Zanolini e dei loro progettisti; si sono infatti tenuti alcuni incontri con gli alunni, genitori ed insegnanti delle Scuole Elementari Giordani durante i quali gli stessi hanno fornito i loro contributi alla definizione delle attrezzature ludiche, poi recepiti in una variante in corso d'opera al Permesso di Costruire. In conclusione: è un impianto arrivato tardi per le ragioni descritte, ma è in corso un’operazione di preparazione per l’impianto di decine di alberi. Date le caratteristiche dell’operazione è normale che non ne fossi stata informata preventivamente, ma alla richiesta di chiarimenti è risultata una situazione ampiamente nota e monitorata. Ritengo che ci sia oggi sensibilità particolare sulle questioni ambientali che dovremmo trovare modalità coordinate al nostro interno. DFico anche che provprio questa grande sensibilità fa si che talvolta non si distingua tra tipi di piant ee si veda solo la distruzione e si abbia una percezione che impedisce di valutare nello specifico quello che sta avvenendo".
|