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Bologna, 15/04/2013
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"Grazie Presidente, con questo mio intervento vorrei richiamare l'attenzione del Consiglio comunale di Bologna su quanto avvenuto a Londra nei giorni scorsi. L' 11 aprile si è svolta la riunione dei G8, dei grandi del mondo con, all'ordine del giorno, temi particolarmente rilevanti per la sorte del globo, come la situazione in Siria o quella nella Corea del Nord. Non intendo intervenire su questo, ovviamente, pur avendo noi molte ragioni per essere fortemente preoccupati per quanto sta accadendo in quelle aree del mondo. Vorrei invece intervenire sulla parte della riunione dei Ministri degli Esteri dei G8 e la conseguente conferenza stampa, che si è svolta a Londra, che si è soffermata a lungo su un tema specifico e cioè sul contrasto di un fenomeno diffuso e, ahimé, vecchio come il mondo, come lo stupro come arma di guerra. Di particolare significato, ed è anche per questo che ne hanno parlato tutti i giornali del mondo, è stata la presenza di Angelina Jolie, che nella veste di inviata speciale dell'Onu per i rifugiati, ha ricordato ai più grandi paesi del mondo riuniti a Londra come le volontà della politica internazionale di combattere le violenze sessuali siano state - cito le sue parole - 'gravemente carenti' e che nella maggioranza dei casi i sopravvissuti, le sopravvissute delle violenze siano state - cito ancora - 'vittime dimenticate'. In modo simile si è espressa Zainab Bangora, rappresentante speciale del segretario generale dell'ONU sulla violenza sessuale nei conflitti. Ma forse le parole che più hanno destato stupore - almeno per me è stato così - sono state quelle di William Hague, Ministro degli Esteri britannico, che in conferenza stampa ha dichiarato: 'abbiamo adottato una storica dichiarazione che stabilisce che lo stupro e le violenze sessuali in zone di guerra sono gravi infrazioni alla Convenzione di Ginevra, allo stesso titolo dei crimini di guerra. Cio' da' mandato di ricercare, di perseguire penalmente e di consegnare agli organi competenti qualsiasi persona che sia accusata di questi delitti, indipendentemente dalla nazionalità e dal Paese in cui si trovi'. Il Ministro ha anche annunciato la nascita di 'un protocollo internazionale sulle inchieste di stupro e di violenze sessuali nelle zone di conflitto.' Vorrei provare brevemente a trasmettere la portata storica di questa dichiarazione. Viviamo, a mio parere, immersi in una cultura profondamente intrisa di violenza contro le donne. A partire dai miti ad oggi gli esempi non mancano: il Ratto delle Sabine, la rivolta di Mileto, il caso di Nanchino nel '37, le marocchinate, le violenze commesse dai tedeschi lungo la linea Gotica, fino a Srebreniza sono tutti casi in cui il confine tra stupro di massa come arma culturale di genocidio e stupro come paga e bottino di guerra è molto labile. Per queste regioni quindi le parole pronunciate durante l'ultimo G8 sono molto importanti. Ma non bastano. A Hague e a tutti gli altri vanno i nostri complimenti. Ma non gli applausi. Fino a quando non ci sarà una vera condanna che possa invertire le parti e cioè non raccontare solo dell'onta subita dalle vittime, ma raccontare invece soprattutto le responsabilità di tali reati da assegnare ai colpevoli, continueremo a considerare questi buoni propositi del tutto insufficienti a contrastare queste azioni che vengono perpetrate. Deposito pertanto un odg rivolto al Governo del nostro Paese, non ne chiedo la trattazione urgente, perché lo vorrei aperto ai contributi di tutti e di tutte. Mi auguro però che le commissioni competenti lo vogliano calendarizzare ai loro lavori quanto prima. L'ordine del giorno è un invito al Governo italiano a fare la sua parte rispetto agli impegni che il G8 si è preso nelle ultime settimane".
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