Bologna, 21/03/2014
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"Signora Presidente del Consiglio comunale e Signora Vice Presidente del Consiglio Comunale, Signora Vicepresidente della Regione Emilia Romagna, Signor Sindaco e Membri della Giunta, Autorità civili e militari, carissimi Studenti e Studentesse presenti, don Luigi Ciotti scrive a proposito dell’incontro di oggi, 21 marzo, con il Papa di circa 700 familiari delle vittime innocenti delle mafie, alla vigilia della XIX "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che avrà luogo a Latina il 22 marzo: 'Per i famigliari delle vittime innocenti delle mafie l'incontro con Papa Francesco è un dono. Un dono tanto più grande perché precede, anzi apre, la Giornata della memoria e dell'impegno. Il 21 marzo è per loro - e sarebbe bello lo diventasse, istituzionalmente, per tutti gli italiani - il giorno in cui i loro cari, in tante città d'Italia, vengono chiamati per nome, uno a uno, in un appello rivolto alle coscienze di tutti. (...)Quei nomi vengono pronunciati ma sono quei nomi, in realtà, a chiamarci. Molte di quelle vittime erano "giusti". Persone che non hanno esitato a mettere la propria vita al servizio di quella degli altri, anche a costo di perderla. È questa giustizia delle coscienze, prima che delle leggi, il dono che ci hanno lasciato. Condividerlo è nostro compito quotidiano. Condividerlo con Papa Francesco è la più grande delle gioie'. Io voglio raccogliere, a nome mio e del Consiglio comunale, l’appello di don Ciotti e citare virtualmente quei nomi da non dimenticare che il sito di Libera riporta per 'ricordarli tutti. Quelli di cui conosciamo il nome e quelli di cui non siamo ancora riusciti a trovare informazioni sufficienti. A tutte le vittime della violenza mafiosa va il nostro omaggio e la nostra promessa di impegno'. La lista è lunghissima, purtroppo, ed i tempi del mio intervento non mi consentono di darne lettura. La promessa di impegno civile ed istituzionale è appunto il senso della nostra presenza di oggi in quest’aula, con questa seduta solenne del Consiglio comunale, ed è riassunta e sancita dall’Ordine del giorno che porremo in approvazione. Questo di oggi non è una appuntamento celebrativo, ma una chiamata alla responsabilità di noi tutti nella difesa della legalità, poiché essa è fatta dal mosaico dei nostri comportamenti quotidiani. Lo dobbiamo per dovere di cittadinanza in primis e per dovere di riconoscenza verso chi ha sacrificato la propria vita per tutti noi".
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