Bologna, 02/06/2012

SISMA, SINDACO DI BOLOGNA VIRGINIO MEROLA: "URGE PIANO NAZIONALE PER L'EDILIZIA SCOLASTICA. NEL FRATTEMPO NOI INVESTIREMO 4 MILIONI DI EURO"


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Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha tenuto oggi una conferenza stampa sull'edilizia scolastica a fronte del terremoto che ha colpito l'Emilia. Dalle verifiche effettuate su 189 plessi scolastici risultano lesionate in modo da non consentire l'agibilità e l'utilizzo le scuole comunali Molino Tamburi: si tratta di una scuola dell’infanzia con tre sezioni (75 bambini) ubicate in via di Frino (Quartiere Santo Stefano). Mentre per quanto riguarda il plesso delle scuole statali Tambroni (via Murri 158, Quartiere Santo Stefano) è risultata non agibile la scuola dell’infanzia (50 bambini) mentre la scuola elementare è risultata agibile. I 50 bambini della scuola dell’infanzia sono già ospitati all’interno della scuola primaria.
Il Sindaco ha altresì espresso la necessità, a livello nazionale, di realizzare un piano per l'edilizia scolastica. Da lunedì Sindaco e assessore al Bilancio ragioneranno su un piano investimenti di ulteriori 4 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria per migliorare ulteriormente le strutture del patrimonio edilizio scolastico di Bologna.

Si trasmette dichiarazione del Sindaco Virginio Merola:

"Abbiamo fatto una analisi approfondita ti tutta la situazione dell’edilizia scolastica, abbiamo scelto un criterio di precauzione in modo da utilizzare le giornate di chiusura per poter fare un’analisi attenta, a fronte di una situazione di emergenza. In particolare abbiamo effettuato sopralluoghi su tutti gli edifici scolastici con l’obiettivo di verificare l’eventuale variazione delle condizioni statiche precedenti l’evento, oppure i danni generati alle strutture dall’evento stesso.

L'esito è per fortuna stato positivo, su 189 plessi scolastici risultano lesionati in modo da non consentire l'agibilità e l'utilizzo le scuole comunali Molino Tamburi: si tratta di una scuola dell’infanzia con tre sezioni (75 bambini) ubicate in via di Frino (Quartiere Santo Stefano).

Mentre per quanto riguarda il plesso delle scuole statali Tambroni (via Murri 158, Quartiere Santo Stefano) è risultata non agibile la scuola dell’infanzia (50 bambini) mentre la scuola elementare è risultata agibile. I 50 bambini della scuola dell’infanzia sono già ospitati all’interno della scuola primaria.
Il Settore Scuola del Comune di Bologna è impegnato a trovare una soluzione per le scuole comunali Molino Tamburi.
Rimangono inoltre chiuse tutte le palestre delle scuole, sulle quali verranno fatte ulteriori verifiche per consentire la loro riapertura totale, o parziale, in tempo per l’avvio dei campi estivi e delle altre attività previste.

Abbiamo anche affrontato con attenzione massima e cura la verifica degli edifici che hanno tipologie costruttive prefabbricate realizzati negli anni ‘70-‘80. E anche questi immobili, in relazione agli eventi sismici, non hanno presentato danni. Ciò che noi abbiamo verificato è che i nostri edifici non abbiano subito danni o ne sia stata compromessa la sicurezza dopo gli eventi sismici. E’ onesto e responsabile dire che in natura il “rischio zero” non esiste. Bologna esce indenne dal terremoto. Ma la nostra città è stata costruita in diverse epoche e quindi i criteri costruttivi con cui sono nati gli edifici sono quelli legittimi del tempo in cui sono stati edificati, diversi dai criteri antisismici che utilizziamo oggi in ogni nuova costruzione pubblica e privata. Non si può pensare invece, come dice bene oggi il preside di Ingegneria dell’Università di Bologna, Pier Paolo Diotallevi, su un quotidiano locale, che tutto il patrimonio edilizio italiano venga trasformato in modo da ottenere certificazione antisismica. E' semplicemente impossibile. E’ invece possibile dire che occorre ricostruire con criteri di sostenibilità e maggiore sicurezza. Tutti i Sindaci e il Presidente della Regione Emilia-Romagna hanno le idee chiare sul futuro del territorio, l’assetto idrogeologico, la cura del paesaggio, le esigenze di ridurre il consumo di suolo, il risparmio e la certificazione energetica degli edifici, l’applicazione graduale delle nuove norme antisismiche.

Noi non siamo in una zona interessata dal terremoto, nel senso che non siamo ricompresi – e giustamente – nella ricostruzione del terremoto. Tutti i Sindaci dei Comuni capoluogo hanno convenuto assieme al Presidente della Regione che occorre agire e concentrare le risorse nelle zone riconosciute come terremotate, a cominciare dalle attività produttive dalle quali bisogna ripartire. Per quanto riguarda gli edifici inagibili per gli effetti sismici, come Giunta, faremo un controllo severo per assicurare che stiamo evidenziando problemi dove la relazione stretta con gli eventi sismici è certificata. Nessuno di noi, per serietà, aggiungerà elenchi non motivati dagli effetti sismici. Per la ricostruzione delle zone terremotate il Governo stanzierà quest'anno 500 milioni di euro, cifra che salirà a un miliardo nel 2013 e un miliardo nel 2014. Si sta discutendo inoltre di prevedere nel decreto annunciato dal Governo la possibilità di un’ulteriore cifra di 50-60 milioni di euro, per i danni subiti dalle città non dichiarate zone terremotate. Auspichiamo dunque si possa fare riferimento a questo per gli edifici inagibili di Bologna, dov’è dimostrata la stretta relazione con gli effetti sismici, che necessitano di necessario di interventi puntuali. E’ dunque necessaria la richiesta di derogare il Patto di stabilità per l’edilizia scolastica e per la manutenzione. Richiesta avanzata al Governo ante terremoto, sulla quale aspettiamo una risposta dal Governo Monti per l’11 giugno. Siamo ancora più motivati a porre un tema che avevamo sollevato poche settimane fa: è indifferibile per questo Paese affrontare il tema di un piano nazionale per l'edilizia scolastica. Servono investimenti, occorre allentare il Patto di stabilità per i Comuni che investono sulle scuole, per l’ammodernamento e la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la messa a norma e la riduzione del rischio in generale.

Ho incontrato il Ministro Profumo, è attivo un tavolo di lavoro affinché Bologna presenti un progetto pilota per l’edilizia scolastica. E’ nostra intenzione accelerare sul tema dell’edilizia scolastica anche attraverso una revisione del piano degli investimenti, delle opere pubbliche e della manutenzione, in modo che l’orientamento preciso del piano investimenti abbia come priorità l’edilizia scolastica. A partire da lunedì, assieme alla vicesindaco che ha la delega al Bilancio, ragioneremo su investimenti di ulteriori 4 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria per migliorare ulteriormente le strutture del patrimonio edilizio scolastico di Bologna. L’ipotesi è quella di lavorare nel periodo estivo".
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