Bologna, 08/11/2013

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA PRESENZA DEI CROCIFISSI NELLE CLASSI


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L'assessore alla Scuola Marilena Pillati, ha risposto oggi in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sulla presenza dei crocifissi nelle classi.

La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):

"Visti recenti articoli di stampa relativi alla presenza dei crocifissi nelle classi, chiedo, visto il chiarimento giunto da parte della Corte Europea per i diritti dell'uomo al consiglio di Stato passando per i Tar e l'Avvocatura di Stato di Bologna se l'assessore è a conoscenza di altri plessi scolastici che hanno tolto il crocifisso e se l'amministrazione ha intenzione di effettuare un controllo nel merito; considerato che nella sentenza si parla altresì di presepi, si chiede di sapere se l'Assessore è a conoscenza di "presepi mancati" (nello scorso anno scolastico) e quale sarà il comportamento durante l'anno scolastico in corso".

La risposta dell'assessore Pillati:

"Gentile consigliera, le sue domande riportano all’attenzione di questa Aula un tema più volte discusso negli ultimi anni e su cui anche Amministrazioni di questo Comune precedenti all'attuale si sono espresse in passato.
Prima di tutto desidero fare una premessa: credo che debba essere evitato che i simboli religiosi possano diventare oggetto di contrapposizioni, di visioni o separazioni. Le religioni, e quindi i simboli che le rappresentano, come il crocifisso o il presepe, sono espressione delle radici storiche e culturali di un paese e per rispettarle, così come per favorire l’integrazione, in una società multiculturale come la nostra, considero riduttivo discutere dell’obbligo o meno della loro esposizione nelle aule scolastiche e dei controlli affinché tale obbligo sia o meno rispettato. Penso che, al contrario, una discussione in questi termini possa rischiare di alimentare le contrapposizioni ideologiche e quindi il conflitto.
La questione di tipo normativo relativa all'esposizione dei simboli religiosi e la sua applicazione compete all'Amministrazione statale, che, come lei sa, ha recentemente pubblicato una nota in merito. Vale, tuttavia, la pena sottolineare come la stessa Amministrazione statale non si limiti ad una ricognizione di tipo normativo, ma esorti tutti a trattare la questione con delicatezza e prudenza.
E io condivido appieno questo approccio. Il tema del rispetto degli orientamenti religiosi e delle sensibilità individuali non può essere trattato in termini di obbligo e di controlli. In una società sempre più multiculturale è necessario l’impegno di tutti, a tutti i livelli, quindi anche quello politico, per diffondere la cultura del rispetto delle differenze culturali e religiose, per favorire l’integrazione e una serena convivenza civile. Il ruolo della scuola - luogo di educazione e di diffusione di valori e di cultura, che basa la propria azione sull’integrazione e la valorizzazione delle differenze che sempre più caratterizzano la nostra società e quindi la popolazione scolastica - è oggi fondamentale per corrispondere a questo impegno.
Sono fiduciosa che le scuole sapranno affrontare la questione favorendo il dialogo, il rispetto delle differenze culturali e religiose e per fare questo forse non è necessario che altre istituzioni, il Comune in questo caso, eserciti una funzione di controllo esterno sull'esposizione dei simboli religiosi che come le ho già detto non compete all'Amministrazione comunale".
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