Bologna, 06/05/2013

CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO IN RICORDO DI MAURIZIO CEVENINI, L'INTERVENTO DEL CONSIGLIERE MASSIMO BUGANI


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Di seguito l'intervento del consigliere Massimo Bugnai (M5S) in occasione del Consiglio comunale straordinario in ricordo di Maurizio Cevenini.

"Da: «Il Profeta»
<< Allora Almitra di nuovo parlò e disse: Che cos'è il Matrimonio, maestro?
E lui rispose dicendo:
Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
E tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e siate allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini:
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.
Io Maurizio l’ho conosciuto così, tanti anni fa ormai, quasi 15, davanti ad una giovane coppia di sposi, mentre leggeva questa meravigliosa poesia. Poi consegnava la rosellina del Comune agli sposi dicendo la solita frase “questo è il momento più imbarazzante per il celebrante e per l’Amministrazione comunale, perchè vedo i fiori e il bouquet della sposa e il paragone con questa umile rosellina è impietoso.”
I bolognesi volevano bene al Cev, indipendentemente dalle proprie simpatie politiche, al Cev volevano bene tutti e la sua presenza nei vari eventi era garanzia di buon senso, di serenità, di dolcezza. Quando i bolognesi vedevano il Cev ad un evento erano più tranquilli, quasi rassicurati da quella presenza garbata e affabile.
Per Maurizio questa era la poesia più bella per gli sposi, ma forse per lui era anche qualcosa di più, forse in questa poesia c’era anche il suo modo di intendere la politica. “Le colonne del tempio si ergono distanti” e lui è stato colonna del tempio bolognese più volte, elegantemente e diligentemente, con grande rispetto e dedizione >>.

Non sono per mia sfortuna un grande credente e non so se accanto a Maurizio ci sia Dio o un’angelo, o semplicemente un suo amico, ma mi rivolgo a Te, chiunque tu sia, accanto al CEV e ti dico:
fa che sia una notte breve,
fa che l'inverno gli sia lieve,
e quando puoi se l’hai un momento
digli che io c'ero e non ho fatto in tempo".
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