Bologna, 09/01/2015

STRAGE NELLA SEDE DI CHARLIE HEBDO, L'INTERVENTO DELLA PRESIDENTE SIMONA LEMBI IN CONSIGLIO COMUNALE.


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Di seguito l'intervento tenuto dalla presidente del Consiglio comunale, Simona Lembi, nel corso della cerimonia in ricordo delle vittime dell'attentato alla sede del giornale francese Charlie Hebdo.

"Signor Sindaco, Signori Consiglieri, Signore Consigliere, Autorità civili, militari e religiose, cari amici della comunità francese a Bologna,

il Consiglio comunale di Bologna condanna con forza il barbaro attentato avvenuto a Parigi nei giorni scorsi in cui hanno perso la vita 12 persone e si stringe attorno alla comunità francese presente a Bologna manifestandole la nostra vicinanza e la nostra più piena solidarietà. Per queste ragioni, di comune intesa con tutti i Capigruppo, abbiamo voluto riservare questa parte della seduta odierna del Consiglio comunale di Bologna per ricordare quanto accaduto a Parigi nei giorni scorsi.
Lo faremo insieme con la Vice Presidente del Consiglio comunale, Paola Francesca Scarano, insieme e col Sindaco e ringrazio di cuore Martine Pagan, Direttore dell'Alliance Francaise di Bologna, e Giuliano Berti Arnoaldi Veli, Console onorario di Francia a Bologna, per aver accettato il nostro comune invito ad intervenire qui stamane.

Nella mattinata del 7 gennaio, un gruppo di terroristi formato da 3 persone, si è recato presso la sede del giornale satirico Charlie Hebdo con l'intento di compiere una strage: hanno ammazzato 12 persone: 8 giornalisti, un uomo che si occupava delle pulizie, 2 poliziotti. Si chiamavano:

Stéphane Charbonnier, detto Charb, era il loro direttore
Jane Cabut, componente della redazione
Georges Wolinski, componente della redazione
Pilippe Honoré, componente della redazione
Ernard Verlhac, componente della redazione
Elsa Cayat, psicologa e giornalista
Mustapha Ourad, componente della redazione
Frèderic Boisseau, addetto alla portineria
Bernard Maris, economista, partecipava alla riunione della redazione
Michele Renaud, anche lui partecipava alla riunione della redazione
Ahmed Merabet, poliziotto, l'agente giustiziati in strada divenuto simbolo della ferocia di questo gruppo
Frank Brinsolaro, poliziotto anche lui

I tre killer i cui gesti tutti hanno sottolineato essere preparati, freddi, spietati, cercavano un bersaglio chiaro, evocativo, simbolico. Un giornale satirico, appartenete a quella tradizione irriverente, maleducata, inopportuna forse, “irresponsabile” era scritto sulla copertina di quel giornale, divenuto simbolo di quella libertà di opinione che per essere tale deve godere di indipendenza economica e di autonomia di pensiero: questioni per noi preziose come l'aria che respiriamo e cioè che forse diamo troppo per scontate e ne capiamo davvero l'importanza solo quando sembrano venire a mancare; preziose come l'aria allo stesso tempo anche perchè a questa non possiamo né vogliamo in alcun modo rinunciare.
Si tratta di valori, di beni comuni da difendere e coltivare costantemente se vogliamo che non valgano solo per noi, qui, ora, ma per una comunità sempre più ampia e per le future generazioni. Non frutto di un particolare tipo di cultura, ma espressione tra più alte dell'agire umano. Per questo anche qui vogliamo affermare che “siamo tutti Charlie”. E che questo significa anche riconoscere l'importanza di giornali liberi, di giornalisti che con passione e determinazione svolgono una professione a cui non si può chiedere di pagarne il prezzo con la vita.

Scegliamo oggi di esprimere parole di condanna e di cordoglio in Consiglio comunale perché questo è il luogo in cui sono presenti i rappresentanti di cittadini bolognesi con opinioni diverse, spesso profondamente diverse, ma che scelgono il confronto e il dialogo costanti, anzi, di più: abbiamo già scelto, sopra ogni altra cosa, di difendere le condizioni in cui la libertà di espressione di ognuno sia al meglio esercitata.

Bologna, quindi, città che nel corso della sua storia ha pagato un caro prezzo, prezzo altissimo di vittime per la follia del terrorismo, ha affrontato quella che è stata forse una delle pagine più drammatiche della nostra storia con fermezza ed unità.

Gli stessi valori che non solo presidiano la convocazione di questo Consiglio comunale, ma anche il presidio di oggi pomeriggio in piazza, organizzato dai Sindacati, a cui parteciperanno rappresentanti del Comune, della Regione e dei Comuni della Provincia e tanti eletti nelle nostre Istituzioni che saranno al fianco di tanti cittadini per dire NO alla violenza NO al terrore.

Sappiamo che a queste iniziative, esattamente come qui oggi in Consiglio comunale partecipano rappresentanti di diverse comunità religiose. E' la conferma che la violenza non può mai trovare giustificazione in nessuna religione.

Ci saranno altri momenti e altri luoghi in cui approfondire le ragioni di quanto accaduto nei giorni scorsi, per provare a capire e per dare risposte. Per noi questo è il giorno della condanna per quanto accaduto, della solidarietà alla comunità francese e del cordoglio per le vittime".
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