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Bologna, 25/05/2015
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"Diritto al lavoro e diritto alla casa sono principi alla base della dignità di ogni persona, insieme al diritto al cibo, alla salute, alla istruzione, alla libertà. Non è sufficiente però evocarli, i diritti, perché vengano garantiti. Servono condizioni economiche, sociali, culturali, e la volontà politica perché possano affermarsi. Non è sufficiente, per garantire il diritto alla casa e al lavoro, con l’emergenza abitativa e la disoccupazione dilagante che stiamo attraversando, invocare la legalità per risolvere le occupazioni di edifici dismessi da parte di disperati senza dimora o l’attivazione delle persone per trovare un lavoro. Non si può addebitare la colpa ai singoli di un problema collettivo. Ma, come spesso succede, risulta più semplice dichiarare la condivisione a principi e diritti senza fare lo sforzo per trovare mediazioni e soluzioni efficaci, per una esistenza dignitosa per chi non ha né una casa né un lavoro. Non è, infatti, civile e umano che ci siano famiglie con bambini, genitori senza lavoro, senza casa, nell’indigenza, soprattutto in una città benestante come Bologna, nonostante la crisi. Così vengono meno tanti altri diritti, quando non si può garantire una alimentazione dignitosa ai bambini, l’educazione e l’istruzione che meritano, la possibilità di costruirsi un futuro migliore, e non già negativamente predestinato. Sull’occupazione di edifici inutilizzati, non è sufficiente appellarsi alla legalità ma dobbiamo anche costruire politiche e progetti per il lavoro e l'accesso all'edilizia pubblica e privata. Il lavoro, che strutturalmente manca, porta all’esclusione di molte persone, a prescindere dalla individuale volontà di impegnarsi per cercare una occupazione. Se il lavoro non c’è, non è colpa delle persone che non lo trovano; e non è colpa dei figli, minori, di queste persone, che, almeno per la loro condizione di fragilità, andrebbero tutelati, assieme ai genitori. In Italia, abbiamo più case che persone senza casa: il problema è la povertà. Manca una misura nazionale di sostegno al reddito, di contrasto della povertà. Almeno a livello locale, regionale, dobbiamo lavorare per garantire un sostegno a chi non ha né casa, né lavoro, con bambini, immaginando e costruendo azioni di politica attiva del lavoro:
Il nostro lavoro non è quello di fare campagna elettorale anche su un tema così delicato come quello che riguarda l'emergenza casa e la mancanza di lavoro. Il nostro lavoro è quello di evitare che le persone commettano comportamenti non legali, creando le condizioni sociali e lavorative per consentire alla persone di pagare un affitto. Se vogliamo davvero costruire legalità, difendere la legalità, allora il nostro riferimento deve essere l'art.3 della nostra Costituzione: 'E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori...'. Dobbiamo lavorare per rimuovere gli 'ostacoli', assumerci la responsabilità di una buona politica per il lavoro e l'abitare. Le risorse e i progetti a Bologna non mancano, devono però essere riconosciuti e valorizzati. Diventare priorità della politica in città".
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