Bologna, 09/01/2015

STRAGE NELLA SEDE DI CHARLIE HEBDO, L'INTERVENTO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA


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Di seguito l'intervento tenuto dal Sindaco di Bologna, Virginio Merola, nel corso della cerimonia in ricordo delle vittime dell'attentato alla sede del giornale francese Charlie Hebdo.

"Oggi esprimiamo in modo sentito il nostro cordoglio per le vittime, la nostra vicinanza, la nostra amicizia e solidarietà al popolo francese. Forti sono i legami della nostra città, testimoniati dalla presenza dell'Alliance Francaise a Bologna e oggi li vogliamo rinnovare assieme con decisione e gratitudine. I valori della Repubblica francese, libertè egalitè fraternitè, sono i valori fondanti nei quali oggi tutti ci riconosciamo e che vogliamo richiamare perché sono i valori fondanti della nostra Comunità Europea e del nostro Paese. Sono valori universali dai quali discendono la libertà di stampa, di opinione, di satira e di religione. Credo che il nostro primo impegno debba, essere oltre quello di collaborare tutti e che gli assassini siano al più presto consegnati alla giustizia, di dirci con fermezza alcune cose. Noi dobbiamo reagire innanzitutto rinsaldando l'unità attorno a questi valori e lavorando per allargarli. Valori democratici che sono il fondamento della nostra convivenza civile europea e che sono i valori fondanti della nostra comunità bolognese.

A chi vuole uccidere la democrazia noi dobbiamo rispondere con più democrazia. La democrazia si difende con la democrazia. Abbiamo istituzioni democratiche, un ordine pubblico democratico, è necessario applicare la giusta severità con questi assassini e chiunque cerchi di giustificarne l'operato. Allo stesso tempo dobbiamo sapere che l'ordine pubblico democratico si basa su una chiara prospettiva di rinsaldare e rafforzare un ordine umano. Contro la disumanità e la crudeltà del terrorismo severa deve essere la nostra reazione, senza nessuna attenuante ma forte deve essere la nostra determinazione in questi momenti e sapere dire ai nostri cittadini e alla nostra comunità che non è in discussione la democrazia, ma che la democrazia deve essere allargata affinché si diano risposte di tolleranza, convivenza e di politica per il bene comune. Lo dobbiamo fare con atti simbolici che insieme sono molto concreti, per questo voglio ricordare che noi inaugureremo nella nuova grande stazione di Bologna il memoriale della Shoah, per questo voglio esprimere la mia riconoscenza a tutte le comunità religiose oggi presenti per dire che va rinnovato il ruolo delle istituzioni per favorire questo incontro e questo dialogo fra tutte le religioni che hanno a fondamento il valore della vita umana, e qui oggi sono tutte rappresentate. Per questo dobbiamo sapere dire che l'Islam non è il nemico, dobbiamo sapere dire che il terrorismo e il fondamentalismo è la negazione della libertà religiosa e della democrazia. E dobbiamo sapere favorire questo terreno di incontro e di dialogo.

Dobbiamo lavorare affinché, come sta reagendo la Repubblica francese, tutte le nostre città si diano l'obiettivo di mantenere ed essere sempre più città aperte, luoghi di incontro, di dialogo, di confronto, di convivenza e di costituzione di una prospettiva comune. Bologna ha le caratteristiche per essere città aperta, per le grandi relazioni internazionali che ha e che dobbiamo alle nostre imprese, alle nostre capacità commerciali, al nostro mondo del lavoro, alla nostra Università e al nostro sistema regionale. Il nostro impegno è dire che lavoreremo per rafforzarla, non per attenuarla. E lavoreremo perché sempre più la nostra capacità di incontro, attraverso queste diverse relazioni, sia rafforzata e moltiplicata. Assieme noi dobbiamo sapere dire ai nostri cittadini che questa vicenda dimostra che abbiamo bisogno di una prospettiva nuova, che questa città ha praticato nel suo migliore passato: cittadini si sceglie di esserlo. A un certo punto ognuno di noi, nelle fasi difficili, deve decidere di tornare ad essere cittadino. Non si è cittadini per nascita, per suolo, è il momento di recuperare la nostra tradizione migliore, si deve scegliere di tornare ad essere cittadini per condividere un'identità civica comune, un progetto comune a partire dai nostri giovani, dai giovani di diverse nazionalità che condividono la nostra città ai quali dobbiamo sapere riconoscere la possibilità di un progetto comune e di una cittadinanza comune come ritiene la tradizione migliore del nostro diritto europeo. Diritti e doveri. Essere cittadini significa sapere assumersi dei doveri e su questi sarà necessaria la nostra attenzione e, se necessaria, severità. Credo che insieme alle nostre istituzioni repubblicane oggi come città di Bologna dobbiamo assumere questo impegno. La satira non si uccide, la libertà di pensiero non si uccide, la libertà di religione non si uccide e la nostra risposta sarà: migliorare la nostra democrazia e la nostra capacità di convivenza urbana sapendo che questi assassini saranno consegnati alla giustizia, avranno la giusta repressione che meritano, applicheremo con severità tutte le leggi che la Francia ci ha insegnato ad avere come tradizione europea. Non applicheremo la pena di morte, perché noi siamo una civiltà con valori universali ma continueremo sulla strada di allargare la nostra democrazia e la nostra capacità di convivenza urbana".
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