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Bologna, 17/09/2012
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"Alcuni giorni fa è stato trucidato l’ambasciatore americano di istanza a Bengasi. L’atto di violenza è stato innescato da un filmetto scadente e volgare,girato più di 8 mesi fa,in cui Maometto viene dipinto come un folle,ma la pellicola è solo il detonatore che ha innescato una serie di violenze in risposta alla discutibile politica estera statunitense. Ecco cosa hanno ottenuto gli americani bombardando la Libia,armando e aiutando i rivoltosi. In Libia prima del recente conflitto,c’erano 1 milione di immigrati, indice di una economia piuttosto florida e Gheddafi era sicuramente un dittatore,ma uno di quelli in salsa laica,che osteggiava fortemente l’ integralismo religioso promuovendo una netta separazione tra potere temporale e politico. Caduto il Rais,gli stessi rivoltosi si sono scatenati contro l’ambasciatore americano,uccidendolo. Ora cosa vogliono fare,destituire lo stesso governo fantoccio che hanno contribuito a instaurare?La stessa cosa è accaduta nei paesi a maggioranza musulmana(Iran,Iraq,Siria,Egitto,Afghanistan,Tunisia),una volta destituito il regnante di turno è degenerato il fanatismo. E’ dal 1804 che è in atto una guerra religiosa interna all’Islam, per ragioni teologiche, fra sciiti,waabiti e sunniti, e noi occidentali che abbiamo il vizio di impicciarci di faccende che non ci riguardano,ci siamo trovati in mezzo a questa guerra perché in quei paesi ci sono i nostri interessi economici e le nostri fonti energetiche. Ogni popolo invece avrebbe diritto alla propria autodeterminazione,nel bene e nel male e di scegliersi in tutta autonomia il tipo di governo che più gli aggrada. In aggiunta,come afferma Magdi Allam non esiste un Islam moderato,guardate quello che è successo a quella ragazzina pakistana, cristiana, psicolabile che è stata accusata calunniosamente di aver bruciato il Corano,stava per essere linciata. L’islam non perde occasione per prendersi troppo sul serio. Ricordo alle tante anime belle che attualmente è in atto uno scontro di civiltà e che,come affermato da Massimo Introvigne (rappresentante OCSE),nel 2011 sono stati ammazzati 105.000 cristiani nel mondo (stima per difetto), uno ogni 5 minuti,eppure non ho assistito ad altrettante ritorsioni quali, assalti alle moschee o ad assassinii di ambasciatori pakistani,siriani o iraniani. La discriminazione che si sta attuando, mi sembra sia esclusivamente nei nostri confronti ed io mi sono scocciata di assistere passivamente a questa vera e propria mattanza contro i cristiani/occidentali. Il tanto decantato dialogo fra religioni e culture produce solo bellissimi convegni,ma nessun risultato concreto e poi,in un vero dialogo è indispensabile che uno dei 2 interlocutori non sia sordo! Ammesso che vi siano rancori storicamente giustificabili da parte dei paesi islamici nei confronti dell’occidente,il pretesto della violenza non è quasi mai politico, ma culturale. Non vergogniamoci ad affermare che i valori che sono alla base della cultura islamica,non sono alla base dei valori della cultura laica, illuminista,progressista e pluralista sviluppatasi in Occidente. Citatemi un solo paese musulmano dove siano presenti i concetti di libertà di parola,di pensiero,di stampa e di religione. Noi inizieremo a costruire moschee, quando loro ci permetteranno di costruire chiese nei paesi islamici. Inoltre, non ho alcuna intenzione di barattare i miei valori laici e illuministi per uno stupido oscurantismo teologico e teocratico che contraddistingue la cultura islamica. Altro che primavera araba, stiamo entrando nel più becero inverno islamista e vorrei sapere quando, noi europei,eredi dell’illuminismo e della rivoluzione francese, capiremo il rischio che l’Islam rappresenta per le libertà individuali e collettive tanto duramente conquistate ed ho un ultima considerazione ….forse ha proprio un senso che il collasso della civiltà occidentale stia iniziando nella sua antica culla: la Grecia! George Washington disse:”Se la libertà di parola viene portata via,possiamo essere guidati in silenzio e muti,come pecore verso il macello”.
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