Bologna, 30/10/2013

CITTADINANZA ONORARIA A AUNG SAN SUU KYI, L'INTERVENTO DELLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, SIMONA LEMBI


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Si trasmette il testo dell'intervento della Presidente Simona Lembi nel corso della seduta straordinaria del Consiglio comunale in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria a Aung San Suu Kyi.

"Signor Sindaco, colleghi di Giunta,Signore Consigliere, Signori Consiglieri, Autorità tutte,
saluto con molto affetto la senatrice Soliani che tanto si è prodigata per questo incontro, insieme all'Onorevole Sandra Zampa, presidente dell'Associazione parlamentari amici della Birmania.

per prima cosa desidero, insieme con tutti voi, salutare la Signora Aung San Suu Kyi e darle il benvenuto.

Nessuno di noi, ragionevolmente, avrebbe sperato di partecipare direttamente a questa cerimonia quando, nel 2008, il Consiglio comunale di Bologna condivise la scelta di conferirLe la cittadinanza onoraria e neppure nel 2009 quando invitammo il Governo del nostro Paese a svolgere una immediata azione sugli Organismi internazionali e sull'Unione Europea per porre in atto ogni azione volta a liberarla e ad impedire violazioni dei diritti umani in Birmania.
Credo che tutto ciò fosse difficilmente immaginabile anche solo un anno fa, quando accogliemmo con gioia la notizia della sua elezione in Parlamento. Salutammo quella come una buona notizia anche per noi, anche se si è trattato di un test molto parziale (il rinnovo appena del 7% del totale dei seggi) perché Lei è una dei pochi leader asiatici a sostenere come sia possibile e indispensabile battersi in prima persona per la democrazia, in luoghi del mondo in cui si sostiene, invece, che i diritti non siano universali, ma frutto di una cultura occidentale e come tale difficilmente accoglibili.

Aung San Suu Kyi ha invece più' volte affermato come la cultura della pace, della democrazia e dei diritti umani sia indivisibile, e lo ha affermato attraverso la cultura e le pratiche di non violenza. Ecco quindi spiegata la prima ragione per cui è per noi una grande gioia incontrarla oggi.

C'è poi una seconda ragione: il suo esempio aiuta anche noi a riconoscere le parti migliori delle nostre storie singole e collettive, invitandoci ad animarle ancora e a rinnovarle.

Per la nostra Città che più volte e in modi diversi nella sua storia si è battuta per affermare i principi e i valori della libertà e della democrazia, è sembrato doveroso riconoscere e sostenere il suo esempio.

Per la nostra Città, nota fuori da qui per le battaglie civili di affermazione della giustizia sociale, una Città che ha voluto coniugare crescita economica e coesione sociale attraverso la crescita delle istituzioni democratiche e investendo nei servizi pubblici, a partire dai bambini e dalle bambine, è sembrato naturale riconoscere e sostenere il suo esempio.

Potevamo riconoscere il suo impegno anche perché lo conoscevamo nella storia della nostra Città. Volevamo sostenerlo perché ci hanno insegnato che nessun diritto conquistato in una sola parte del mondo può dirsi tale e acquisito una volta per tutte, fino a quando anche tutte le altre parti potranno goderne a loro volta.

Vi è, infine, un'ultima questione che ci sta particolarmente a cuore. Tra le tante ragioni per cui esserLe grati c'è anche il fatto che il suo esempio di donna, tenacemente impegnata in prima persona a rappresentare la richiesta di democrazia e libertà del suo popolo, racconta molto e meglio di altro, di come, da tempo, un numero sempre più elevato di donne sia impegnato in politica, per la pace e per la democrazia, senza necessariamente delegare ad altri questo impegno.

Questo fatto che siano uomini e sempre più donne ad impegnarsi in questo senso ha a che fare con la qualità della democrazia, con le scelte che nei sistemi democratici si compiono e anche con un'altra questione da lei costantemente rivendicata e cioè, che sia un errore basare la democrazia su singole persone, piuttosto che su principi e valori sociali condivisi.

Signor Sindaco, cari Colleghi, a me spettato il compito, un grandissimo onore, di dare il benvenuto alla Sig.ra Aung San Suu Kyi all'interno della Sala del Consiglio comunale di Bologna, e in questa breve e intensa cerimonia darò immediatamente la parola al Professor Sofri, e successivamente al Sindaco di Bologna, prima di darla alla Sig.ra Aung San Suu Kyi.

Vorrei concludere dicendo che ho letto su un sito internet di recente che, a proposito del nostro Paese, Aung San Suu Kyi ha riservato parole molto affettuose. Si è detta felice di venire nel nostro Paese e “innamorata platonicamente dell'Italia”.

Che sia autentica o no questa citazione, certo questo è il sentimento che lei suscita in tutti noi".
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