Bologna, 02/08/2015

2 AGOSTO 2015, XXXV ANNIVERSARIO: IL DISCORSO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA


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Trasmettiamo l'intervento del Sindaco di Bologna, Virginio Merola, tenuto in piazzale Medaglie d'Oro, in occasione della commemorazione del XXXV anniversario della strage alla stazione del 2 agosto 1980.

"Ancora una volta, per la 35 esima volta, ci ritroviamo insieme ai parenti delle vittime del 2 agosto. A loro, come sempre, va la nostra piena vicinanza e il nostro impegno per non dimenticare.


Cari familiari, le vostre sofferenze sono strettamente legate a quelle della nostra comunità, sono parte della nostra memoria come singole persone e come città. E la vostra protesta composta e civile è la nostra protesta. Siamo al vostro fianco, camminiamo insieme ogni anno per raggiungere la verità, per sapere la completa verità e ottenere giustizia completa. E insieme ragioniamo di come andare avanti, come non rinunciare, come fare a dare forza e tenacia a una speranza che è speranza di vivere in un Paese migliore, capace di chiudere i conti con il passato sulla base di una comune volontà di giustizia e verità.


Cerchiamo la risposta rivolgendoci ai nostri giovani, con tante iniziative didattiche nelle scuole, intrecciando sempre più l'esercizio della memoria con l'iniziativa culturale in ogni campo, dalla ricerca storica fino alla musica, al cinema, al teatro. Lo facciamo per continuare a narrare e a tramandare la storia di famigliari e di una città che hanno saputo reagire alla violenza senza smarrire la propria anima. Restando vicino alle vittime e ai loro famigliari, restando uniti, non cedendo alla rassegnazione e a chi vuole la disgregazione per dividerci.


Noi siamo una città, cari famigliari, che nel proprio gonfalone la parola libertà, ha solo quella parola, e ha saputo farle onore diventando Medaglia d'oro al valor militare per la resistenza e Medaglia d'oro al al valor civile per come ha saputo essere solidale e unita in quel due agosto 1980. Siamo una città che sa che la libertà autentica, quella che si relaziona agli altri e insieme agli altri cerca di costruire è una libertà che fa rima con responsabilità, che è una assunzione di impegno personale e di comunità, e lo testimoniamo in questo giorno, con orgoglio e con dignità.


Molti di noi ricordano dove erano quel giorno e lo tramandano a chi quel giorno non era ancora nato. Molti si chiedono come sarebbe oggi la vita delle persone che sono state assassinate barbaramente. Il tempo interrotto dalla violenza brutale e pianificata di un terrorismo spietato e insensibile alle persone perché in esse vede solo un oggetto, uno strumento per i propri fini totalitari e antidemocratici.


Questa strage fascista ha avuto la complicità di apparati dello Stato, ha avuto dei mandanti che hanno cercato di depistare le indagini. Questa verità ha bisogno di verità giudiziaria. Ha bisogno di prove e di identificare volti. Ma noi non aspettiamo le prove per sapere la verità storica. Sono stati fascisti gli attentatori, ma per noi i mandanti sono stati i nemici di un progresso e di un allargamento della democrazia repubblicana e costituzionale.


Ogni anno torniamo a chiederci insieme quanto durerà tutto questo e come possiamo tornare a dirlo. Poi ci ritroviamo in tanti e questo nostro appuntamento di cittadini, questo nostro camminare insieme, dice più di ogni parola e fa, agisce meglio di ogni parola. Dimostra quello che siamo, insieme ai famigliari e lo propone alla nostra Italia: il nostro minuto di silenzio in ricordo delle vittime innocenti è una tenace fermezza e una ostinata volontà di una Repubblica, di un vivere civile ordinato e giusto, di istituzioni, di governi e di parlamenti che sappiano con i fatti mantenere un impegno.


Noi non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo per rispetto di noi stessi e della nostra dignità di cittadini di Bologna distinguere tra governo e governo, se ogni governo ci delude. Oggi davanti ai familiari da parte del sottosegretario Claudio De Vincenti, sono stati presi rinnovati impegni, fissate date, è stato delineato un percorso preciso e concreto. Bene, grazie. Noi però vogliamo, e lo diciamo all'intero Paese, che si perde in infinite diatribe e conflitti fratricidi, vogliamo che parlino i fatti, perché le parole possono essere belle, ma i fatti rendano credibili le parole.


I nostri partigiani parlavano con i fatti. Le persone presenti a Bologna il 2 agosto hanno parlato con i fatti, prestando soccorso alle vittime 35 anni fa e oggi siamo qui, perché qui è il nostro posto, davanti alla nostra stazione. Noi parliamo con i fatti e ascoltiamo con rispetto le parole di chiunque, ma vogliamo i mandanti delle stragi, vogliamo verità piena e giustizia. Per noi, per i familiari delle vittime, per le giovani generazioni. Per questa bella Italia, che merita di più".
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