Bologna, 04/03/2013

CONSIGLIO COMUNALE, COMUNICAZIONE DELL'ASSESSORE ALLA SANITA' LUCA RIZZO NERVO SULL'UNIFICAZIONE DELLE TRE ASP BOLOGNESI


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Si trasmette la comunicazione al Consiglio comunale dell'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo sull'unificazione delle tra Asp.

"Ho chiesto di intervenire oggi per corrispondere alla promessa fatta a quest'Aula di tenerla informata su tutte le novità che riguardano il processo di unificazione delle tre ASP cittadine.
In particolare avevo promesso di portare a conoscenza dell'Aula l'esito dell'interpello con cui la Regione Emilia-Romagna, il 15 novembre 2012, ha chiesto all'Agenzia delle Entrate di conoscere il corretto trattamento tributario applicabile, ai fini dell'imposta di registro e delle imposte ipotecarie e catastali, al processo di unificazione in un'unica azienda pubblica di servizi alla persona di tre aziende pubbliche site nel distretto socio-sanitario di Bologna, appunto il processo di unificazione delle tre ASP bolognesi.
E' altresì noto a quest'Aula che mi ero preso la responsabilità di sospendere il percorso di approvazione del progetto ASP unica, dopo il voto da parte dei Quartieri, ed in vista del pronunciamento del Consiglio comunale di Bologna, essendo emerso proprio in quest'Aula il dubbio circa la corretta applicazione tributaria relativamente all'unificazione.
Comunicandolo all'Aula e alle Commissioni consiliari competenti ho quindi sospeso il processo di unificazione di cui, in un primo momento, era stata prevista la realizzazione entro il 31 dicembre 2012, proprio per acquisire questo elemento di certezza nel percorso circa la corretta applicazione dei tributi.
L'Agenzia delle Entrate, prendendosi pienamente i quattro mesi che la legge prevede per poter esprimere questo parere, ha infine nei giorni scorsi consegnato alla Regione Emilia-Romagna il parere in oggetto, e quindi sembrava utile e necessario darvi comunicazione di questo.
Ovviamente non vi leggerò tutto il parere, che peraltro da un punto di vista formale la Regione ci consegnerà nei prossimi giorni, ed appena sarà consegnato sarà mia cura metterlo a disposizione dei consiglieri, ma vi leggerò alcuni stralci significativi che vi daranno il senso di quella che è la risposta dell'Agenzia delle Entrate. Il parere riporta che “come rilevato nell'istanza, l'unificazione di più ASP distrettuali si configura come un completamento del processo di riordino delle forme di gestione dei servizi alla persona già avviato con la trasformazione delle IPAB”. E ancora dice che “coerentemente con i principi già affermati con citata risoluzione numero 467/2008 si ritiene che, anche con riferimento all'atto costitutivo dell'azienda unificata derivante dall'accorpamento delle tre aziende pubbliche e poste nel distretto socio-sanitario di Bologna, trovi applicazione l'articolo 11 ter con riferimento alle imposte ipotecarie e catastali, come già precisato nella risoluzione 467 del 2008, che sono applicabili in misura fissa ai sensi degli articoli 10 comma 2, del Dlgs 347/90 e 4 della tariffa allegata del Dlgs 347/90, in quanto il processo di unificazione non comporta il trasferimento di proprietà di beni immobili, ma esclusivamente il subentro dell'ASP unificata nella titolarietà di tutti i rapporti giuridici facenti capo alle preesistenti ASP”.
Il giudizio, il parere di merito che quindi l'Agenzia delle Entrate ci fornisce, e fornisce alla Regione Emilia -Romagna, ricalca in tutto e per tutto, finanche dal punto di vista lessicale, quella che era la posizione assunta e sostenuta dai dirigenti e dall'Amministrazione comunale tutta, in sede di redazione del piano per l'unificazione delle ASP.
In conclusione, alla luce di questo pronunciamento, l'unificazione delle tre ASP bolognesi per cui sono stati chiamati in causa, anche da quest'aula, autorevoli pareri, come quella citata del Collegio dei tributaristi, che indicava il costo in diversi milioni di euro (l'ultima previsione era di 18 milioni di euro), da un punto di vista fiscale, avrà invece un costo fisso di 168 euro di imposta di registro e di ulteriori 168 euro di imposta ipocatastale per un totale di 336 euro in luogo dei 18 milioni".
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