Bologna, 06/09/2013

CONVEGNO "IL BIOLOGICO VERSO L'EXPO2015", L'INTERVENTO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA


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Si trasmette l'intervento del Sindaco Virginio Merola al convegno internazionale "Il biologico verso l'Expo 2015", in occasione di Sana:


"La giornata di oggi rappresenta per la nostra città un giro di boa importante. L’occasione per confrontarci con interlocutori ed esperienze di livello internazionale; per fare il punto sull’appuntamento di EXPO2015 e, soprattutto, per riflettere insieme sull’innovazione di modelli di consumo; Il ruolo del biologico e il diritto all’alimentazione per il nostro pianeta. Città come Bologna e Milano, un Paese come l’Italia, hanno il dovere di guardare al mondo ed ai grandi temi che lo attraversano, in vista di un appuntamento così rilevante come l’EXPO2015. Temi cruciali per il futuro dell’umanità, per la sostenibilità complessiva del nostro ecosistema. Temi che non possono più assolutamente essere ignorati dai governi nazionali tanto quanto dai governi locali, essendo i contesti urbani la dimensione in cui si racchiude la maggiore concentrazione di popolazione del pianeta. Nella vita quotidiana dei nostri cittadini si avverano le piccole e grandi trasformazioni che stanno spingendo il pianeta verso l’esaurimento delle risorse naturali, lo spreco di cibo, il consumo di suolo e di tempo che carica il futuro dei nostri figli di un debito inimmaginabile, ma che già oggi pregiudica la vita di milioni di persone nelle zone povere della terra. Quelle che una volta avremmo chiamato aree sud del mondo e che invece, oggi, ritroviamo anche all’interno delle nostre stesse città.

L’economia del mondo industrializzato è stata sviluppata negli ultimi 150 anni sulla base di una grande disponibilità di energia a basso prezzo ottenuta dalle fonti fossili, prima fra tutte il petrolio. Più in generale il nostro sistema di consumo si fonda sull’assunto paradossale che le risorse a disposizione siano infinite. Le conseguenze più evidenti di questa politica sono il riscaldamento globale e il picco delle risorse, prime tra tutte il petrolio, una combinazione di eventi dalle ricadute di portata epocale sulla vita di tutti noi. Ci sono molti altri effetti che si sommano a questi, inquinamento, distruzione della biodiversità, iniquità sociale, mancata ridistribuzione della ricchezza, ecc. Di fronte a tutto ciò il nostro Paese e le nostre città appaiono troppo spesso come attori passivi. Perché invece non pensare ai nostri ecosistemi urbani e alle nostre comunità come organizzazioni sociali che possono svolgere un ruolo attivo nel contrasto al degrado del pianeta? Centri dove le relazioni sociali, la salvaguardia dei beni comuni, insieme alle tecnologie ed a servizi municipali efficenti sono proposti come fattori abilitanti per la creatività e la partecipazione dei cittadini? Questo per noi è Smart City, una città intelligente… o come noi preferiamo dire semplicemente una città umanistica, dove ogni cittadini può ambire a realizzare i propri progetti di vita nel rispetto degli altri e dell’ambiente che lo circonda.

La società industrializzata è caratterizzata da un bassissimo livello di resilienza. Viviamo tutti un costante stato di dipendenza da sistemi e organizzazioni dei quali non abbiamo alcun controllo. Nelle nostre città consumiamo gas, cibo, prodotti che percorrono migliaia di chilometri per raggiungerci, con catene di produzione e distribuzione estremamente lunghe, complesse e delicate. Io lo sto imparando dai cittadini. Dagli studenti dell’Università, dalle famiglie che promuovono il consumo critico e i gruppi di acquisto. Dal movimento delle città in transizione e dalle città contro lo spreco, che mirano a creare comunità libere dalla dipendenza dal petrolio attraverso la ripianificazione energetica e la rilocalizzazione delle risorse di base della comunità (produzione del cibo, dei beni e dei servizi fondamentali). Da Sindaco ho imparato ad apprezzare che dal protagonismo dei movimenti e delle comunità nascono proposte e progetti incredibilmente pratici, fattivi e basati sul buon senso. Così sono nati i nostri farmer market, i progetti delle cooperative solari, gli orti urbani che ormai da decenni segnano il paesaggio urbano bolognese facendo della nostra città una città di pionieri nel campo dell’agricoltura in città. Nella cittadinanza attiva e nell'eccellenze della filiera produttiva del biologico dell’agroindustria emiliana troviamo una gamma enorme di potenzialità da sostenere e promuovere. In questo contesto, rappresenta per noi un elemento identitario la cultura dell’alimentazione, della sostenibilità ambientale, della tutela della biodiversità e del suolo agricolo.

Sono queste le parole chiave che ci siamo dati per la valorizzazione e l'internazionalizzazione delle eccellenze agroalimentari della città di Bologna e del suo territorio. Quando, oltre un anno fa, assieme al Comune di Milano abbiamo discusso dell'opportunità che EXPO 2015 avrebbe offerto ai territori italiani, il nostro in primis, decidemmo di realizzare un percorso che ci portasse a quell'appuntamento da protagonisti. Per questo motivo in accordo con Milano ed EXPO abbiamo firmato due protocolli d'intesa, nell'ottobre scorso, a cui stiamo dando attuazione e il convegno di oggi ne è testimonianza.
Assieme a CAAB, BolognaFiere, Fondazione Alma Mater, Fondazione Marino Golinelli e Camera di Commercio di Bologna abbiamo realizzato EXBO, la piattaforma per promuovere i progetti bolognesi in vista di EXPO 2015. L'intento è unire la nostra tradizione locale, conosciuta in tutto il mondo, con lo sviluppo del patrimonio culturale e civico bolognese. Del resto l'esposizione universale di Milano è un'occasione straordinaria per il nostro Paese, una vetrina sul mondo che permetterà all'Italia di presentarsi più forte e con rinnovata credibilità nei confronti di visitatori e investitori esteri. Il nostro sistema logistico è dunque pronto a divenire porta d'accesso di Expo Milano 2015, un sostegno concreto che sono convinto porterà ad un grande successo questo evento straordinario.
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