Bologna, 03/09/2015
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Dagli Stati Uniti all’ Italia passando per Berlino. Torna il Jazz Festival al Meb di Bologna; Jamie Saft, Gabriele Coen, Enrico Fink e Zeno de Rossi saranno i grandi protagonisti dell’estate al Cortile del Museo Ebraico, interpretando la musica ebraica come crocevia tra jazz, rock e tradizione colta, in un pentagramma unico da New York a Berlino. Tre serate di grande impatto con: Jamie Saft, polistrumentista newyorkese, virtuoso di piano e tastiere, produttore e compositore, una delle figure più in vista della nuova scena del jazz innovativo che si è formata intorno a John Zorn; per la prima volta in Italia Jamie Saft si esibirà con il suo Trio; Gabriele Coen che, alla testa del suo nuovo quintetto, propone una produzione originale per il festival di Bologna in cui rielabora il repertorio di Kurt Weill, il grande collaboratore di Bertolt Brecht; e ancora, il cantante e flautista Enrico Fink e il batterista Zeno de Rossi guidano alcuni dei più importanti jazzisti italiani nella rielaborazione della grande tradizione sinagogale italiana e ferrarese in particolare. Le serate del MEBestateduemilaquindici, organizzate dal Museo Ebraico di Bologna nell’ambito di bè bolognaestate 2015 il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna, si realizzano con il contributo di G.D spa, Unicredit Banca, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Fondazione Cassa di Risparmio e con il patrocinio di Comune di Bologna /Città Metropolitana di Bologna e Quartiere S.Vitale, Regione Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna - Assemblea Legislativa, Comunità Ebraica di Bologna, UCEI Il programma sabato 5 settembre ore 21 GABRIELE COEN QUINTET Plays Kurt Weill Gabriele Coen, sax e clarinetto Benny Penazzi, violoncello Luca Venitucci, fisarmonica, pianoforte Danilo Gallo, contrabbasso Zeno De Rossi, batteria Un viaggio affascinante attraverso la musica e le passioni di Kurt Weill (1900-1950), il grande compositore tedesco, figlio del primo cantore della sinagoga di Dessau, uno dei maestri indiscussi del teatro musicale del Novecento, grazie alla sua collaborazione con Bertolt Brecht. Tra cabaret, jazz, tango, tradizione colta e musica ebraica, un affresco a tutto tondo dell’intellettuale Weill. Oltre alle composizioni più famose tratte dalla celeberrima “Opera da tre soldi” e dalle successive collaborazioni con Brecht (“Happy End” e “Ascesa e caduta della città di Mahagonny”), il quintetto omaggia il repertorio di Weill del suo soggiorno francese (Marie Galante) e del suo esilio americano (Lost in the Stars), riportando alla luce pagine importanti di The Eternal Road (1937), la sua opera oratorio di ambientazione ebraica, terribilmente premonitrice di quello che sarebbe avvenuto di lì a poco. Nel quintetto, di recente costituzione, alcuni dei più importanti esponenti del nuovo jazz italiano accanto al suono raffinato ed inedito di violoncello e fisarmonica. martedì 8 settembre ore 21 ENRICO FINK JEWISH ITALIAN JAZZ ENSEMBLE haTzel PROJECT Enrico Fink, voce, flauto Zeno de Rossi, batteria e percussioni Gabriele Coen, ance Francesco Bigoni, ance Alfonso Santimone, piano Un sogno in musica ambientato nell'Italia ebraica, nella sua memoria e tradizione. Termine migliore di “sogno” forse non c'è: questa di Enrico Fink e del suo gruppo non vuole essere una ricerca etnomusicologica, anche se di ricerca ce n’è molta. Il desiderio è raccontare l'anima ebraica presente in modo spesso nascosto nella storia del nostro paese come un mondo a parte, caratterizzato da una varietà sorprendente: dai poemi in musica del rabbino di origine bolognese Shmuel Archivolti, alle melodie tradizionali degli ebrei livornesi accompagnate alle parole del poeta ebreo di Spagna Shlomo Ibn Gabirol, o ancora alle influenze centroeuropee nelle melodie di Gorizia, Venezia, Ferrara. In questo progetto Enrico Fink, uno dei pochissimi interpreti della tradizione ebraica italiana al di fuori dello stretto ambito sinagogale, con all'attivo ormai innumerevoli progetti dall'ambito più filologico a quello più contaminato con il contemporaneo, è affiancato da Gabriele Coen, sassofonista romano che pubblica per la prestigiosa etichetta newyorkese “Tzaddik”, diretta da John Zorn; Zeno de Rossi, celebre in Italia per essere batterista di Vinicio Capossela e uno dei nomi ormai celebri del jazz italiano, ma anche autore, insieme al pianista Alfonso Santimone e al sax di Francesco Bigoni di riletture del materiale ebraico in chiave jazzistica. giovedì 10 settembre ore 21 THE JAMIE SAFT TRIO Plays Great Jewish Music: Zorn, Dylan, and beyond Jamie Saft, piano Trevor Dunn, bass Ben Perowsky, drums Jamie Saft virtuoso di piano e tastiere, produttore e compositore, polistrumentista, vive a New York, dove è una delle figure più in vista della nuova scena del jazz innovativo che si è formata intorno a John Zorn. Figura chiave della scena Downtown legata alla nuova musica ebraica, ha lavorato con grandi artisti, senza limitarsi all’ambito jazz, al contrario spaziando tra i generi: Beastie Boys, Bad Brains, B-52’s, John Zorn, John Adams, Laurie Anderson, Donovan, Antony and the Johnsons, Mike Patton. Fa parte di vari acclamati ensemble: Grizzly Adamz, Electric Masada, The Dreamers, Kingston Yard, Whoopie Pie, OV, Swami LatePlate, The Shakers and Bakers, The Spanish Donkey, Kalashnikov. Ha composto numerose colonne sonore per il cinema, tra queste Murderball (nomination agli Oscar come miglior documentario) e God Grew Tired Of Us (vincitore al Sundance Festival del 2006). Per questa occasione bolognese si esibirà in un repertorio che spazia dal songbook di John Zorn a Bob Dylan e alcune sue composizioni originali di ispirazione ebraica. Completano il trio due musicisti eccezionali, collaboratori da sempre di John Zorn: Trevor Dunn al basso e Ben Perowsky alla batteria. Tutte le serate sono ad ingresso gratuito Museo Ebraico di Bologna Via Valdonica 1/5 - tel. 051 2911280
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