Bologna, 10/07/2015

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL CASSERO DI PORTA SANTO STEFANO


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L'assessore alla Cultura, Alberto Ronchi, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Facci (FI) e Scarano (LegaN) sul Cassero di Porta Santo Stefano.

Domanda d'attualità del consigliere Facci
"Premesso che:
da oltre un anno, l'associazione Atlantide sta occupando abusivamente il Cassero di Porta S. Stefano, nonostante detta associazione abbia perso i requisiti per la permanenza in detto stabile;
l'Amministrazione Comunale, in violazione delle norme che disciplinano i rapporti con le libere forme associative, sta garantendo a tale associazione nuovi immobili nella zona di via del Porto:
da quanto si apprende dalla stampa - il Carlino Bologna dell'8 luglio -, tali locali dovranno essere ristrutturati nelle prossime settimane, per permettere l'abitabilità di tali locali e quindi il conseguente utilizzo da parte dell'associazione Atlantide.

Tutto ciò premesso chiede di conoscere :
quale sia l'orientamento della Giunta in ordine all'intera vicenda e, nello specifico, se l'Amministrazione ritenga di avere operato nel rispetto del regolamento che disciplina i rapporti con le LFA;
quante risorse verranno stanziate per permettere la fruibilità e l'abitabilità dei predetti locali, ed a quali capitoli di bilancio dette risorse verranno allocate".

Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Visto l'articolo di stampa sull'imminente trasferimento dell'associazione Atlantide dall'attuale sede, occupata abusivamente presso il Cassero di Porta Santo Stefano, ad uno spazio comunale in via del Porto che sarà soggetto a lavori,
chiede al Sindaco e alla Giunta:
la motivazione per cui la spesa del restyling della futura struttura debba essere a carico del Comune e, indicativamente, a quanto ammonta considerato che spesso le associazioni si fanno carico dei lavori oltre che delle utenze avendo poi dall'Amministrazione l'utilizzo gratuito della sede;
se tale orientamento non sia in disaccordo con quanto condiviso e votato da questo Consiglio relativamente alla gestione delle LFA essendosi Atlantide anche distinta per disordini e degrado nel Quartiere oltre al non aver permesso alle Associazioni vincitrici di bando di prendere possesso della sede in Porta Santo Stefano.

Risposta dell'assessore Ronchi
"Anche in questo caso, devo dire che è bello ripetere le cose, ma non è che ripetendo le cose i fatti cambiano. Allora ribadisco alcuni concetti.
Nel caso di Atlantide non è corretto parlare di 'occupazione abusiva'. Si tratta piuttosto di un caso di 'occupanti senza più titolo'. I soggetti in questione infatti sono noti e già titolari di precedente convenzione.
Il bando dal Quartiere Santo Stefano non ha avuto alcun esito, poiché le due associazioni vincitrici hanno rinunciato all'assegnazione.
Nel corso del 2014, è stato riattivato un dialogo con l'Amministrazione per trovare una soluzione positiva alla situazione di potenziale conflitto, fino ad arrivare a formalizzare un pre-accordo di collaborazione (PGN. 204149 dell'11/07/2014) che riconosce le attività socioculturali dei soggetti in questione.

Il percorso che stiamo predisponendo con diverse comunità informali LGBT (Lesbiche, Gay, Bisex, Transgender/Transessuali), che solo per comodità accomuniamo col termine Atlantide, ma di fatto si riferiscono diverse esperienze e soggettività e non sono una libera forma associativa, perché non sono un'associazione, riguarda il nuovo 'Regolamento sulla Collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei Beni Comuni Urbani'. Tale regolamento promuove l’innovazione sociale e culturale per la produzione di servizi collaborativi, rispondendo all'emersione di nuovi bisogni sociali.
L'idea è proprio quella di andare oltre le progettualità passate per creare qualcosa di nuovo, stabilendo un dialogo positivo, anche con realtà non istituzionali, ma che rappresentano, per alcune tematiche, un riferimento nella città, soprattutto per le fasce giovanili e in particolare sul delicato tema dei diritti civili.

I possibili locali che sono stati individuati, saranno oggetto di un progetto di riqualificazione nell'ottica dei beni comuni urbani. L'intero progetto è ancora in fase di definizione; in ogni caso, i soggetti che lo presenteranno si impegneranno in precise azioni volte alla rigenerazione degli spazi, contribuendo con i propri mezzi e le proprie professionalità.

In riferimento agli spazi di via del Porto 11/2 citati dai giornali, si precisa che gli interventi previsti dal Settore Edilizia e Patrimonio, anch'essi in fase di definizione, si riferiscono a pochi interventi preliminari che, indipendentemente dalla destinazione che verrà impressa all'immobile, ne costituiscono una valorizzazione patrimoniale, in quanto rimuovono attrezzature non più utili, e pericolose se rimangono in loco, e dotano l'unità immobiliare di servizi igienici, rendendola autonoma dall'adiacente unità immobiliare di proprietà di altro soggetto.

Io capisco tutto, ma vorrei che alla fine un bilancio lo tracciassimo. Penso che il dialogo che questa amministrazione ha costruito con diversi soggetti ha comportato costi per i cittadini molto inferiori rispetto alle ipotesi continuamente conflittuali che voi proponete. Perché le ipotesi conflittuali comportano di fare spendere soldi ai cittadini, perché le forze dell'ordine costano dei soldi, perché i conflitti generano altri conflitti e quindi si spendono altri soldi.
Quindi, siccome sono passati quattro anni e le ho gestite, adesso dico anche con orgoglio che la politica di dialogo, confronto, apertura ha comportato conflitti sociali molto inferiori per questa città, anche rispetto ad altre città d'Italia, con un risparmio di risorse per i cittadini di Bologna. E' con il dialogo, il confronto, la capacità di misurarsi anche con soggetti che non accettano sempre dei percorsi istituzionali, che si fa crescere la città, si risparmiano dei soldi e, soprattutto, si svolge il ruolo che un'istituzione deve svolgere; perché se l'istituzione si pone continuamente sul piano di conflitto, non fa l'istituzione, ma fa una discussione da bar. Io le discussioni da bar non le faccio, sono un'istituzione, rivendico il risultato che questa istituzione ha ottenuto. Risultato positivo.

Poi, è giusto controllare, verificare, è inutile continuamente richiamare cose che non corrispondono alla realtà e ai regolamenti, perché, ripeto, noi stiamo molto attenti ad avere delle procedure che siano rispettose delle regole. Ci siamo dati un nuovo regolamento, che è stato salutato da tutti come un grande regolamento, lo applichiamo. Non c'entra nulla con le Libere Forme Associative. E ribadisco il concetto, Atlantide, che non è un soggetto unico, ma per brevità definiamo così, non è una libera forma associativa, quindi il regolamento delle libere forme associative non c'entra un bel niente.
Proviamo, di fronte a queste cose, a uscire dalla demagogia e dall'ideologia e andiamo a vedere i risultati e quello che abbiamo messo in campo per risolvere dei problemi. Le amministrazioni devono risolvere i problemi, non devono acuire i conflitti. Capisco che a una parte di questo Consiglio piacerebbe la guerriglia urbana dalla mattina alla sera. A me non piace e credo che le forze dell'ordine, che ringrazio per il lavoro che fanno in questa città, insieme a me condividano il fatto che dove è possibile bisogna assolutamente trovare delle strade per non creare conflitti. Soprattutto in casi come questo, dove ci troviamo di fronte una realtà che, aldilà di alcune problematiche, legate all'eventuale rumore, su cui sono state anche scaricate cose ridicole - perché ce lo siamo già detti, su questa realtà sono state scaricate cose che avevano ben poco a che fare con essa, anche a livello di fatti, perché quando uno mi dice che ci sono i preservativi, mi viene francamente da ridere, ma ho sentito anche dire questo -, quindi, aldilà di alcuni conflitti con i residenti, che giustamente stiamo cercando di risolvere anche per il fatto che il Cassero di Porta Santo Stefano verrà adibito a servizi del Comune, stiamo cercando di risolvere la cosa in maniera non conflittuale. Di fronte a una realtà che è disposta, nell'ambito delle sue specificità, perché quando si dialoga non si può ordinare, bisogna dialogare, nell'ambito delle sue specificità è disposta a ragionare con noi di un percorso che nel rispetto totale e integrale dei regolamenti risolve senza conflitti il problema.
Vi piacciono i conflitti? A me no e io vado avanti così.I risultati sono chiari: la città ha speso di meno, i cittadini hanno speso di meno, ci sono stati meno conflitti in questa città; è un grande risultato ottenuto da questa amministrazione e da una gestione finalmente intelligente di queste questioni".
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