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Bologna, 12/06/2015
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Domanda d'attualità del consigliere Carella "Nell'ambito dell'ordinanza sugli orari delle attività serali-notturne, entrata in vigore lunedì 8 u.s e riguardante la "zona universitaria", preso atto che l'Amministrazione ha dichiarato di essere disposta a concedere delle deroghe per le "attività virtuose", così come pubblicato dagli organi locali di informazione, chiede alla Amministrazione di definire con esattezza cosa si intende con questo termine, ovvero in cosa consista e come verrà determinata la virtuosità di questa o quella attività e che tipo di deroga si intende eventualmente concedere. Si coglie l'occasione per chiedere da quale tipologia di virtuosità siano caratterizzati i numerosissimi "venditori" abusivi che dotati di mezzi provvisti di illuminazione autonoma e modalità di refrigerazione "meccanica" (ghiaccio), svolgono ogni sera la propria attività in maniera non certo nascosta e neanche contrastata, privi di una qualsiasi licenza e ovviamente senza rilasciare alcun tipo di scontrino per i soldi incassati. Si sottolinea, a titolo di esempio, che in occasione, sia della partita e tutto attorno allo Stadio che dei festeggiamenti avvenuti in Piazza Maggiore a seguito della avvenuta promozione del Bologna in Serie A (evviva!) il prezzo di una bottiglia di birra ben refrigerata ma fornita senza alcun tipo di bicchiere era di 4 euro, salvo trattative". Domanda d'attualità del consigliere Tomassini "Con riferimento all'articolo allegato - Radio Città del Capo, online, 9 giugno - formula la presente domanda di attualità per sapere dal Sindaco il motivo per il quale l'ordinanza in parola non sia stata estesa anche ad altre zone critiche della città". Domanda d'attualità del consigliere Bernardini "Premesso che da notizie di stampa si apprende dell'ordinanza firmata dal Sindaco per quanto riguarda la chiusura dei locali, chiede al Sindaco e alla Giunta cosa pensa di fare dell'ordinanza appena firmata che metterà in difficoltà tanti o tutti i commercianti coinvolti e cosa ne pensa del conseguente fiorire di abusivi". Domanda d'attualità della consigliera Salsi "Premesso che: - in questi giorni la stampa locale ha reso noto l'acceso dibattito nato in seguito all'ordinanza 'Disciplina degli orari degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, degli esercizi di vicinato alimentari e dei laboratori alimentari situati nella c.d. zona universitaria pg.n. 168895/2015'; Chiede: - per quale motivo il Sindaco abbia emesso un'ordinanza indirizzata a tutti gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, laboratori artigianali alimentari ed esercizi di vicinato del settore alimentare e misto; - per quale motivo non sia stata fatta un'ordinanza puntuale solo su attività che creano disagio, salvo poi ad ordinanza emessa stringere dei patti con i singoli, ovvero se non sarebbe stato opportuno svolgere questo lavoro istruttorio prima di emettere l'ordinanza stessa; - per quale motivo un provvedimento del genere non sia stato concertato con il Quartiere; - se non ritenga che con una simile ordinanza possano essere messi a rischio posti di lavoro o le medesime aziende; - se non ritenga che con la chiusura anticipata dei locali non si crei l'effetto paradossale di maggior rumore e degrado con il riversarsi degli avventori in strada - se non ritenga che con i locali chiusi possa aumentare l'insicurezza nelle strade che progressivamente rimarranno deserte in seguito alla chiusura dei locali; - se non ritenga di dover modificare i regolamenti comunali in merito ai locali che vendono il cd cicchetto, che di solito viene consumato in strada e non nel locale che date le dimensioni non è atto ad accogliere gli avventori; - come intenda contrastare la vendita abusiva di alcoolici; - se l'intento dell'ordinanza era quello di contenere il consumo di alcol come mai non si è agito solo su questo aspetto vietandone la vendida così coem disposto nell'ordinanza stessa; - se l'intento dell'ordinanza era quello di impedire il bivacco notturno, che notoriamente crea disagi ai residenti, come mai nell'ordinanza non se ne fa menzione; - come questa ordinanza possa impedire rumori molesti come i tamburi in Piazza Verdi che hanno suonato dalle ore 23:45 fino alle 5:00". Domande d'attualità della consigliera Borgonzoni "Vista l'agenzia di stampa relativa all'ordinanza che impone per le attività artigianali la chiusura alle ore 23.00 si chiede al Sindaco e alla Giunta se ritengono che tale ordinanza avrà conseguenze economiche negative inevitabili per le imprese della zona universitaria e per i loro dipendenti ma anche sul versante della sicurezza della città e sul turismo. Si chiede altresì se non ritengano che più che penalizzare i commercianti si debba indirizzare l'attività politica sul fronte della prevenzione del fenomeno con azioni più serie e di sostegno nei confronti delle famiglie, i primi nuclei educativi ove gli adolescenti, questi stessi adolescenti che consumano alcool, crescono. Se inoltre non ritengano che la politica debba occuparsi della cultura dell'anima e del corpo come dicevano i filosofi greci, al fine di educare giovani rispettosi di se stessi e dell'ambiente che li circonda". "Visto l'articolo di stampa relativo all'ordinanza che impone per le attività artigianali la chiusura alle 23.00 si chiede al Signor Sindaco e all'Assessore Lepore una valutazione politico-amministrativa sulla vicenda in senso generale e più in particolare si chiede di sapere se ritiene che tale provvedimento possa realmente rappresentare un deterrente nei confronti dei giovani dediti al consumo di alcool; Tenuto conto che tra le priorità del programma di mandato dell'amministrazione vi era altresì un preciso impegno nei confronti delle dipendenze dei giovani si chiede se le politiche attuate dall'amministrazione hanno sortito l'effetto sperato". Risposte dell'assessore Lepore "Non riesco ora a condividere i dati soprattutto sul profilo sanitario, per cui credo sia molto utile l'udienza conoscitiva chiesta da Borgonzoni. Nel merito delle domande che mi riguardano, preferirei partire da un ragionamento più generale. Prima una battuta: sapevo che qualcuno aveva in testa che questa Giunta difendesse i poteri forti, ho scoperto che i poteri forti sono i venditori di bomboloni, come Bombocrep e credo che almeno sulla difesa del bombolone potremo trovare un punto d'intesa, anche se credo che il Consiglio meriterebbe un livello del dibattito molto più alto. Come credo che il Consiglio meriterebbe un livello un po' più alto di lavoro dell'opposizione, perché si può contrastare questa Amministrazione discutendo provvedimenti, facendo altre proposte, ma devo dire che da quattro anni a questa parte, probabilmente che mi ha preceduto avrà avuto la stessa esperienza negli anni precedenti, devo dire che da alcune componenti del centro destra vedo più un lavoro da avvocati che da consiglieri comunali. Questa cosa un po' mi lascia perplesso, perché è giusto difendere i diritti dei cittadini con la propria professionalità, ma in questa sede credo, sarebbe molto importante farlo anche avanzando delle proposte. Delle proposte che risolvano i problemi. Questo, lo devo dire, nella collaborazione reciproca che dovremmo avere l'ho visto poche volte, soprattutto su questo tema della notte, che è un tema complicato per la nostra città, lo sappiamo bene, abbiamo un campus universitario in pieno centro, un problema storico che non devo stare a raccontare a voi. La mia visione sui temi della notte e dei locali è rappresentata da via Belvedere, Belvedere è il modello di lavoro che secondo me dobbiamo portare avanti: abbiamo riunito gli operatori; abbiamo realizzato con venti di loro un patto di collaborazione; in questo patto c'è un decalogo delle cose che fanno loro e degli impegni che si assume l'amministrazione. Siamo partiti da segnalazioni dei cittadini. Una situazione completamente diversa dalla zona universitaria, quello era un deserto e in tre anni siamo riusciti, con la collaborazione degli operatori a bonificarlo, farlo diventare un volano economico per il nostro centro storico, un'attrazione per i turisti, una valorizzazione di un patrimonio pubblico, perché il mercato delle Erbe è di proprietà comunale, quella zona si è riempita di locali, di dehors di qualità, si è riempita di proteste dei residenti, perché prima si protestava per le siringhe, oggi ovviamente ci sono gli schiamazzi, ma insieme nel Patto di collaborazione lavoriamo per affrontare ogni giorno i problemi. Il Pratello è un'altra zona della città molto importante, è stato colpito con ordinanze nel mandato Cofferati, ci fu un gran dibattito. Dopo quella stagione, gli operatori del Pratello hanno cambiato atteggiamento: si sono messi a lavorare, quello è un luogo dove rimangono dei problemi, ma è cambiato completamente l'atteggiamento da parte di chi ci lavora. Non è un caso che ad agosto quella via sia piena di turisti e di visitatori e ci siano i ristoranti aperti. Ieri ho incontrato un cittadino del Pratello insieme a un locale, e abbiamo discusso anche animatamente per capire come risolvere i problemi di disturbo alla quiete pubblica di un dehor e dell'intrattenimento musicale del locale. Il mio modello è di cercare di mettere attorno a un tavolo le persone e di trovare le composizioni. Poi certo, ci sono gli avvocati che mandano avanti le cause e difendono i cittadini, ma la politica credo abbia un altro ruolo: quello di trovare una sintesi e costruire dei progetti. La zona universitaria è un distretto vero e proprio che da tanti anni ha dei problemi, non da oggi. Voi descrivete uno scenario apocalittico che nascerà a seguito di questa ordinanza. Io quando incontro i residenti della zona universitaria ho dei racconti non propriamente positivi sulla notte, sul lavoro che devono fare la mattina quando si devono svegliare, sui figli che devono andare a dormire a casa di altri famigliari quando ci sono gli esami. Voi mi direte: 'uno vive nella zona universitaria, se non gli va bene se ne va a vivere da un'altra parte'. Mi dispiace che questa sia una valutazione che viene dal centrodestra, devo dire che no abbiamo cercato per anni in questo mandato di lavorare per trovare una composizione. Abbiamo proposto dei patti di collaborazione ripetutamente a chi lavora in via Petroni e in altre parti di quella zona. Le risposte non sono state propriamente positive. Per questo motivo il Sindaco ha chiesto qualche giorno fa di emanare un'ordinanza che stabilisce uno schema di orari al quale si può derogare attraverso dei Patti di collaborazione. L'esito di questa ordinanza è che oggi si riuniranno tanti locali, gestori e operatori per discutere anche le azioni contro l'Amministrazione, i ricorsi - benissimo - portare avanti i propri diritti, ed è giusto, ma mi risulta anche per fare delle proposte, assumersi delle responsabilità. Lo avrebbero fatto senza questa ordinanza? Non lo so, è da dimostrare. Quello che so è che ci sono tanti professionisti che lavorano nella notte nella zona universitaria che probabilmente da oggi si iniziano ad assumere una responsabilità di comunità e questo è un passo molto importante. Credo che se loro lo faranno, questa Amministrazione sarà la prima ad essere al loro fianco, per dare le deroghe, sostegno, gli incentivi, e a promuovere la zona universitaria insieme a loro come un bene comune. Occorre però un segnale , un segnale che deve venire da un mondo, che è quello di chi lavora nella notte nella zona universitaria, che ha deciso di fare certamente di queste attività il proprio mestiere e il proprio lavoro ma che ha deciso di investire in una zona in cui ci sono delle criticità, e quelle criticità vanno gestite e si dirà "si poteva colpire un locale piuttosto che un altro". Il Sindaco di Bologna deve fare i conti con le leggi nazionali. Le leggi nazionali, come gli avvocati sanno bene, possono essere interpretate in mille modi perché tutte le volte che andiamo al Tar non sappiamo qual è l'esito per cui le leggi non sono molto chiare. Sono chiare però su un punto: il Sindaco di Bologna non si deve occupare in gran parte di molti temi che sono in capo all'ordine e alla sicurezza e agli orari, perché c'è la liberalizzazione. Quindi il Sindaco di Bologna ha pensato, siccome c'è da dare risposta ai cittadini, di inventarsi degli strumenti. Poi si farà ricorso, questi strumenti cadranno ma noi per dare risposta ai cittadini a Bologna le soluzioni ce le siamo sempre inventate. L'ordinanza e il patto di collaborazione sono lo strumento amministrativo e giuridico che noi proponiamo. Significa bastonare i commercianti? Significa dire che c'è una programmazione degli orari, degli obiettivi da raggiungere insieme, e lo strumento dei patti per poterli raggiungere". Colpire un locale alla volta non serve, certo è giusto farlo, la guardia di finanza, la Asl, noi, i carabinieri dobbiamo andare a fare i controlli. Va fatta la sicurezza nei luoghi di lavoro, bisogna controllare se ci sono i contratti, bisogna fare i controlli sull'abusivismo su strada. Tutto vero, però noi questo lavoro lo abbiamo fatto, i numeri ci sono, insieme alle altre istituzioni, forse non a sufficienza, certo. Ma i risultati sono davanti agli occhi di tutti, quella è una zona che ha una massa critica di frequentazione e di offerta e di domanda eccessiva e non gestita a dovere. Quindi bisogna intervenire e bisogna intervenire insieme, con questi patti l'Amministrazione firmerà un vero e proprio contratto e scriverà quali sono i propri obblighi, e le cose che farà in più: investimenti, potenziamento della Polizia Municipale, ma chiediamo alla comunità degli operatori della zona universitaria, di farsi carico non di quello che dovrebbe fare l'Amministrazione ma un dovere di cittadinanza, quello cioè di aiutare la comunità dei residenti a vivere meglio in quella zona, a farlo in collaborazione con l'Amministrazione, a farlo in collaborazione con gli studenti. Se nei prossimi giorni firmeremo uno o più patti, lavoreremo strada per strada per costruire dei progetti riusciremo a dare delle deroghe, riusciremo a garantire il lavoro e anche la vivibilità, credo che il percorso che abbiamo avviato sarà un percorso che al di la' del conflitto iniziale, dei giusti timori che chi fa un mutuo per costruire un'attività economica ha, mi rendo conto che sia impaurito - lo immagino, ne sono consapevole - ma noi insieme dobbiamo risolvere i problemi, non dobbiamo agitarli. Credo che questo sia un punto fondamentale. Dicevo, se in queste settimane che abbiamo davanti, per me anche in questi giorni e ore riusciamo a trovare un'intesa, vedrete che l'ordinanza sarà soltanto un brutto o bel ricordo e avremo costruito un bel progetto sulla zona universitaria come bene comune su cui insieme potremo investire, forse su quale insieme potremo andare in Regione e a livello nazionale a chiedere che queste leggi cambino perché la vivibilità delle città si potrà veramente ottenere in modo definitivo solo se ai sindaci verranno dati più poteri per poter stare al fianco dei propri cittadini e non invece passare le proprie giornate a difendersi dalle cause, dai ricorsi, dalle contestazioni che impediscono ad un sindaco e ad un'amminstrazione di svolgere il suo ruolo primario, quello di costruire dei ponti, del dialogo, di risolvere i problemi. In conclusione alcuni dati che mi ha fornito la Polizia Municipale che contrasta ordinariamente ogni forma di abusivismo commerciale conciliando tale attività con tutte le altre concomitanti che sono richieste in particolari contesti ed in determinati eventi. In alcuni casi gli eventi sono di tali dimensioni da consigliare cautela durante gli interventi per evitare conseguenze che potrebbero essere nefaste per gli ignari cittadini, in tali circostanze il contenimento dell'abusivismo attraverso l'allontanamento degli ambulanti i è l'unica possibilità per agire in condizioni di sicurezza per la cittadinanza. Nell'ultimo mese sono stati eseguiti 20 sequestri per un totale di circa 400 bottiglie di birra e in occasione dei festeggiamenti per il Bologna in serie A sono stati effettuati 2 sequestri e 5 rinvenimenti, per un totale di 190 bottiglie di birra e acqua abusivamente offerte".
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