Bologna, 12/03/2012
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L'ordine del giorno approvato era collegato all'ordine del giorno sul servizio di refezione scolastica, presentato dal consigliere Marco Lisei e firmato da Massimo Bugani e Marco Piazza (M5S), che è stato invece respinto dall'aula. L'esito della votazione è il seguente: favorevoli 12 (Pdl, Lega Nord, M5S); contrari 18 (Pd, Amelia per Bo, Idv). Di seguito il testo dell'ordine del giorno approvato: "Il Consiglio comunale di Bologna, Premesso che: · la Commissione UE, con i Regolamenti CE 834/07 e CE 889/08 relativi alla produzione e all’etichettatura dei prodotti biologici, fornisce la base per lo sviluppo sostenibile della produzione biologica; · la Regione Emilia-Romagna ha scelto, già con la legge n.29 del 04/11/2002, di introdurre l'uso di alimenti biologici nelle mense scolastiche della regione, insieme all'utilizzo di prodotti tipici e tradizionali; · la Regione favorisce il consumo di prodotti provenienti da coltivazioni biologiche, integrate, nonché di prodotti tipici e tradizionali, riconosciuti ai sensi della normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente, all’interno dei servizi di ristorazione collettiva (Art. 8 comma 1); · l’articolo 9 prevede che i prodotti forniti per la preparazione dei pasti nei nidi d’infanzia, nelle scuole materne ed elementari provengano da coltivazioni biologiche per tutte le tipologie merceologiche reperibili sul mercato; · il Sistema di Certificazione di Qualità del servizio di refezione scolastica impegna Seribo ad assicurare i propri servizi con specifici standard di qualità; · il Comune di Bologna si è dotato di un'unità apposita di controllo a garanzia della qualità dei pasti prodotti da Seribo nei propri centri di produzione pasti; · la finalità delle Commissioni mensa all'interno degli Istituti scolastici è di favorire la partecipazione, di assicurare la massima trasparenza nella gestione del servizio di ristorazione scolastica e di attivare forme di collaborazione e coinvolgimento dell’utenza. Considerato che: · quando si parla di cibo biologico ci si riferisce a tutti quei prodotti che si ottengono con un sistema di produzione in cui non si usano sostanze chimiche sintetiche e organismi geneticamente modificati (OGM) ma risorse naturali che non danneggiano né l'ambiente, né la nostra salute; · che la AUSL di Bologna si reca presso i centri di produzione pasti gestiti da Seribo per effettuare verifiche con una cadenza media mensile, prelevando anche campioni di alimenti da sottoporre ad analisi presso laboratori accreditati; · che il Comune di Bologna, nell'ambito delle attività ordinarie di verifica, effettua periodicamente in ogni centro produzione pasti prelievi di campioni da sottoporre ad analisi microbiologiche presso laboratori accreditati e selezionati; · la partecipazione del cittadino alla prestazione del servizio permette la verifica sulla qualità, l'efficienza e il miglioramento dei servizi prestati; · la Commissione mensa è un organo consultivo e propositivo ed esercita, nell'interesse degli utenti, un ruolo di collegamento tra l'utenza e l’Amministrazione comunale. Invita Sindaco e Giunta: · a chiedere a Seribo di aumentare la percentuale di cibi biologici e tipici nelle mense scolastiche, anche in considerazione della scadenza del contratto prevista a settembre 2013, a partire da una valutazione complessiva del processo di approvvigionamento produzione, distribuzione e somministrazione del pasto, con particolare riferimento ad una analisi puntuale dei costi attuali, della configurazione dei menù e degli eventuali sprechi; · ad attivare strumenti più adeguati di comunicazione per fornire informazioni utili sui controlli e sull'utilizzo di prodotti delle mense, in modo da rendere pubblici e trasparenti i risultati nonché le modalità di erogazione del servizio; · a costruire un tavolo tecnico composto da Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Quartieri, Ausl di Bologna e Azienda pubblica Seribo, per monitorare l'andamento e la qualità del servizio, attraverso idonei strumenti di valutazione; . a potenziare l'attività di educazione alimentare e orientamento dei consumi, anche in collaborazione con la Provincia di Bologna, l'azienda sanitaria e le Associazioni dei consumatori accreditate, monitorando anche l'assegnazione delle risorse finanziarie previste dalla Legge regionale n. 29/2002 necessarie per l'applicazione degli interventi previsti e la qualificazione del servizio; · a favorire la costituzione e la partecipazione delle Commissioni Mensa in sede di ciascun Consiglio d'Istituto di Bologna, così da valorizzare il ruolo consultivo per quanto riguarda l'attività di verifica, conservazione e distribuzione dei cibi, anche prevedendo apposito Regolamento di funzionamento per le scuole dell'infanzia comunali in accordo con i Quartieri." Di seguito l'ordine del giorno principale, respinto in aula: "Il Consiglio Comunale di Bologna, premesso che il servizio di refezione scolastica delle scuole primarie e dell'infanzia è attualmente gestito direttamente da SERIBO, in cui il Comune partecipa come socio maggioritario; preso atto che, attualmente i genitori, previo appuntamento possono visitare i centri di produzione dei pasti e verificare di persona come viene realizzato il servizio di ristorazione scolastica; nella pubblicazione "Mangiare insieme a Bologna"predisposta da Comune di Bologna, SERIBO e Azienda USL di Bologna si legge: "Gli obiettivi primari perseguiti da SERIBO in accordo con l'Amministrazione Comunale di Bologna....." mirano alla "..........soddisfazione del cliente, valutata in base al gradimento del servizio da parte dei genitori e dei bambini"; "Gli obiettivi primari"................"sono garantire la sicurezza igienica e nutrizionale dei pasti forniti" attualmente la percentuale di cibi biologici forniti da SERIBO è circa il 18%. Considerato che, la legge regionale 4 novembre 2002 n. 29 agli articoli 8 e 9 favorisce il consumo di prodotti provenienti da coltivazioni biologiche, integrate, nonchè di prodotti tipici e tradizionali, all'interno dei servizi di ristorazione collettiva (tra i quali nidi d'infanzia, delle scuole materne ed elementari), prevedendo dei limiti minimi di tali prodotti da rispettare; numerosi genitori hanno espresso il desiderio di assaggiare il pranzo direttamente presso la mensa delle scuole e negli stessi orari in cui mangiano i bambini, in modo da rendersi conto della qualità e delle temperature dei pasti serviti, è interesse comune che gli alimenti serviti ai bambini a mensa siano rigorosamente controllati, oltre che da SERIBO, anche da soggetti terzi; è interesse comune che gli alimenti serviti ai bambini a mensa siano provenienti da coltivazioni biologiche possibilmente locali (cosiddetto "Km 0"); il gradimento del servizio da parte dei genitori e dei bambini è esattamente quanto l'Amministrazione comunale e SERIBO si prefiggono; invita il Sindaco e la Giunta, in raccordo con i responsabili delle strutture scolastiche, affinché, per quanto di competenza: 1) sia consentito ai genitori, con oneri a proprio carico ed incaricando a tal fine soggetti idonei e certificati ( laboratori di analisi), di fare analizzare periodicamente quanto servito a mensa; siano rese pubbliche e implementate le analisi attualmente poste in essere da ASL e Comune; 2) sia consentito ai genitori di assaggiare quanto servito agli alunni durante l'orario di mensa con modalità operative snelle: calendarizzando una classe per ogni settimana e dando la possibilità a due genitori di partecipare all'assaggio della mensa, in tal modo non sarà necessario alcun preavviso alle scuole, non sarà necessario comunicare a SERIBO la presente dei due genitori in quanto le piccole porzioni non modificheranno in alcun modo il quantitativo a disposizione dei bambini: i genitori relazioneranno per iscritto al rappresentante di classe il quale invierà tale scritto al responsabile del servizio scuola del Quartiere di riferimento; le relazioni saranno pubbliche; e comunque sia promossa la formazione di commissioni mensa in ogni istituto comprensivo 3) solleciti SERIBO al fine di aumentare sino al 70% la quota di alimenti di provenienza biologica come previsto dalla legge regionale e solleciti inoltre l'utilizzo di prodotti a "Km 0" ovunque possibile."
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