Bologna, 27/11/2015

CONSIGLIO COMUNALE, SESSIONE EUROPEA IN RICORDO DI RENZO IMBENI, L'INTERVENTO DELLA PRESIDENTE SIMONA LEMBI


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Si trasmette l'intervento tenuto dalla presidente del Consiglio comunale, Simona Lembi.

"Signor Sindaco, Signori Consiglieri e Consigliere, autorità civili e militari, cari Cittadini,

è con commozione che quest’anno il Consiglio comunale di Bologna dedica la sua sessione europea alla memoria di Renzo Imbeni, indimenticabile Sindaco della nostra città, un Sindaco europeo anche per essere stato il primo eletto in carica al Parlamento di Strasburgo.

Desidero per prima cosa salutare la Signora Rita Medici Imbeni, di cui voglio evidenziare l'infaticabile e prezioso lavoro di riordino delle carte di uno dei Sindaci più amati di Bologna e ringraziarla per questo e per il complessivo lavoro di trasmissione della memoria del suo operato tra cui l'organizzazione della Summer school a Modena e le giornate intitolate a Renzo Imbeni a Bologna.
A questo aggiungo il mio personale ringraziamento per l'amicizia e la stima che a lei mi lega.

Desidero poi salutare le rappresentanze istituzionali (dire chi) e l'Onorevole Casini, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, che ha scelto di partecipare a questa seduta.
Ho sentito nella giornata di ieri l'Onorevole Casini che ha gentilmente voluto anticiparmi la sua presenza oggi qui e gli sono grata per le parole affettuose riservate alla memoria del nostro amato Sindaco.
La vostra presenza sottolinea quanto il Sindaco Imbeni abbia saputo fare del dialogo tra parti diverse un tratto distintivo della sua azione.

Aggiungo a questo il nostro saluto e il nostro benvenuto ad Enrique Baròn Crespo, che è stato Presidente del Gruppo politico a cui Renzo Imbeni apparteneva e ancora prima Presidente del Parlamento europeo quando, l'allora Sindaco di questa città nel 1989, venne eletto a Strasburgo.

Insieme con il Sindaco e il Consiglio comunale abbiamo voluto che fosse proprio lei, signor Baròn Crespo, a ricordare la figura di Renzo Imbeni nel X anniversario della scomparsa, per la lunga esperienza istituzionale trascorsa insieme e la sincera e profonda amicizia che ha contraddistinto il vostro legame.

E’ un dovere politico aver dedicato alla memoria di Renzo Imbeni la seduta odierna, che - voglio ricordare - è la seduta che annualmente il Consiglio comunale di Bologna riserva per discutere di come qui siano impiegati i fondi europei per comprendere quali ricadute le scelte europee hanno sulla nostra città e per ribadire che se lo spazio europeo è il livello in cui di più si esprime il nostro essere cittadini, è nelle città che si misura l'efficacia della nostra idea di Unione Europea e delle scelte che l'unione europea compie.
Tengo a ribadirlo, convinta che è anche nelle nostre mani rafforzare quei legami poco coltivati nell'ultimo decennio tra le Istituzioni europee e i territori che costituiscono l'Europa.

Siamo stati grati a Martin Schultz, presidente del Parlamento europeo, ad Antonio Tajani,allora componente della commissione, a Federica Mogherini, allora Ministro degli Esteri del nostro paese che negli anni scorsi hanno partecipato alla Sessione europea del Consiglio comunale, rafforzando questo impegno. Oggi continuiamo a farlo ricordando un grande Sindaco, che seppe tenere la nostra città lontana dalle melme di tangentopoli e da quel degrado della vita pubblica che, pure, in altre città d’Italia cominciò a germinare a partire dagli anni 80.

Renzo Imbeni - voglio ricordare pochissime frasi tra le tante che ha espresso in questa città, in primo luogo in questo Consiglio comunale, affermò un tempo: “Occorre un livello europeo di sovranità condivisa pena l’indebolimento dell’Europa, della sua moneta e delle sue stesse sovranità nazionali”. Sembrano parole scritte ieri da chi aveva indicato per tempo e con lungimiranza la strada da percorrere. Sono parole ancora valide, a mio parere, soprattutto dopo gli attentati del 13 novembre di Parigi che impongono a noi una nuova capacità di comprensione, di una nuova intelligenza politica, e di grande responsabilità a partire da quelle delle Istituzioni europee.

Renzo Imbeni, sosteneva già molti anni fa questa impostazione forte della sua lunga esperienza amministrativa: è stato il Sindaco che ha dovuto rappresentare nuovamente - dopo che l'aveva già dovuto fare il suo predecessore Renato Zangheri - il volto ferito, ma fiero e fermo della città di Bologna dopo la strage del rapido 904, dell'istituto Salvemini a Casalecchio di Reno e la lunga scia di assassini commessi dalla banda della Uno bianca. Seppe sfidare le semplificazioni di chi vedeva dietro a quegli omicidi solo un problema di ordine di pubblico e di immigrazione, ma non chiese mai vendetta, ma verità e giustizia, valori imprescindibili fondanti il concetto di cittadinanza.

Renzo Imbeni è stato anche il Sindaco in anni di grandi trasformazioni, mi riferisco in particolare alla fine di un mondo diviso in blocchi. E volle anche allora tracciare l'uscita da quella fase nell'unico modo possibile, sostenendo la democrazia e la pace.
Definì, senza giustificazione alcuna, i fatti di Tien An Men, consegnò la cittadinanza onoraria a Shulamit Aloni e Zaira Kamal, tra le principali esponenti della cultura di dialogo tra Israele e Palestina, invitò a Bologna Alexander Dubček, l’uomo della primavera di Praga, per consegnargli la cittadinanza onoraria della città.

Nel suo memorabile discorso del 1985, al palazzetto dello sport, espresse la speranza che dopo gli anni dei muscoli arrivassero quelli della pace. Certamente anche per questo il suo Consiglio comunale riservò a Don Dossetti il conferimento di una delle onorificenze più prestigiose in città come quella dell'Archiginnasio d'oro.

Infine - tengo a ricordarlo perché sembrano questioni scontate adesso ma non lo erano certamente allora - che fu anche il Sindaco del coraggio nel difendere i diritti delle persone omosessuali, è segretario di partito quando sostiene la scelta di affidare ad un circolo omossessuale il cassero di Porta Saragozza; è lui nel 1990, a inaugurare il primo monumento italiano alle vittime omosessuali del nazifascismo nei Giardini di Villa Cassarini a Porta Saragozza. E' lui che porta in Europa le battaglie per i diritti civili dei movimenti omosessuali contribuendo alla stesura della risoluzione del Parlamento europeo sulla "Parità dei diritti delle persone omosessuali".

L’attualità di Renzo Imbeni è quindi un insegnamento alto e nobile che non va disperso. Renzo Imbeni ha riservato parole molto affettuose rispetto alla nostra città, nel momento in cui ha lasciato questo scranno per dedicarsi esclusivamente alla politica europea. Ha definito Bologna "bella e difficile, forte e indifesa, piccola ed internazionale", è anche per questo che Bologna, a dieci anni dalla sua scomparsa, ancora lo ricorda".
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