Bologna, 18/07/2014

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL DEGRADO DEI PORTICI DI VIA INDIPENDENZA


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L'assessore ai Servizi Sociali Amelia Frascaroli ha risposto oggi, in sede di Question Time alle domande d'attualità delle consigliere Lucia Borgonzoni e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla situazione dei portici di degrado dei portici di via Indipendenza.

La domanda della consigliera Borgonzoni:
Visto l'articolo di stampa relativo alla situazione in cui versano i portici di via Indipendenza e premesso che non tutti i clochard che vivono nella nostra città sono aggressivi nei confronti sia dei negozianti sia dei cittadini che passeggiano sotto i portici, si chiede al Sindaco:
-quali siano le politiche che l'amministrazione sta attuando per garantire la sicurezza sia la sicurezza dei commercianti sia dei clochard stessi,
-se il settore servizi sociali dell'amministrazione stia seguendo con particolari progetti la situazione dei clochard a Bologna e quali siano le azioni che vengono messe in campo per avere un primo contatto con essi al fine di percepire la situazione di disagio in cui versano queste persone,
-se non ritenga che questo "aspetto sociale", per quanto grave, abbia come conseguenza il fatto che l'immagine di Bologna venga minata dal punto di vista turistico e vada ad inficiare il lavoro di rilancio della città che si sta cercando di mettere in atto,
-se ritiene che una possibile soluzione al problema potrebbe essere la destinazione di un immobile a queste persone".

La domanda della consigliera Scarano:
"Alla luce dell'articolo di stampa sulla "situazione di degrado dei portici utilizzati come dormitorio" in questo caso, in riferimento alla Via Indipendenza, chiedo al Sindaco cosa ne pensi e quali interventi l'amministrazione pensi di porre in essere per aiutare tali persone in difficoltà e, conseguentemente, migliorare e valorizzare l'immagine della nostra città".

La risposta dell'assessore Frascaroli:
"Vorrei fare una sottolineatura, mi soffermo sulle persone senza fissa dimora e non sul tema dei venditori abusivi, che è un altro tipo di problema a cui ha già dato risposta l'assessore Monti, e che non mi compete rispetto ad azioni antiabusivismo, azioni di sicurezza, azioni per la legalità che riguardano gli abusivi. Io penso al tema delle presenze dei poveri, chiamiamoli così, che sono molto più presenti e molto più visibili in tutta una serie di punti della città, sottolineo però con forza che non siamo la città messa "peggio" da un certo punto di vista, anche dal punto di vista della visibilità. E anche se cominciamo ad essere una città con degli aspetti turistici rilevanti, ci sono città molto più turistiche di noi che hanno una tradizione turistica, come Roma o Firenze, vi invito a fare un giro in queste città e vi renderete conto della macroscopicità del tema di come è esplosivo, questa non è una giustificazione, ovviamente, significa soltanto che è un tema molto più grande di noi, che ci sovrasta, che dipende dalla crisi, che aumenta in modo esponenziale e quotidiano le povertà. Le povertà sono di tutti i tipi e diventano anche visibili con queste modalità, quindi è un registrare, un dato di fatto che ci sovrasta, è un tema di economia, un tema di crisi, un tema di sistema che sta esplodendo e che mette in evidenza e fa emergere i volti di una povertà che prima era contenuta, era nascosta, riguardava piccoli numeri, riguardava casi isolati, casi estremi, quello che vogliamo, adesso sta toccando fasce sociali molto più larghe che si rendono visibili anche in questo modo.

Abbiamo, pur denunciando i nostri limiti, di fronte all'emersione del tema, accanto a questo però una serie di dispositivi li abbiamo da sempre, sono ulteriormente rinforzati anche dal progetto "Città invisibili" che gira, fa monitoraggio soprattutto nelle situazioni più nascoste proprio per far emergere le situazioni di disagio più abbandonate, più invisibili ed accogliere soprattutto nella misura in cui ci sono delle fragilità. E poi voglio ricordare l'Unità mobile di sostegno e l'Unità di strada, che continuamente da anni girano in orari ben precisi in tutti i luoghi della città dove si manifestano e dove vengono segnalate, anche in modo nuovo, presenze di questo tipo e hanno il ruolo di intercettare precocemente le forme di disagio, sia per quello riguarda il disagio generico che riguarda una persona senza fissa dimora sia per quanto riguarda forme specifiche, magari di dipendenza, e anche angoli di spaccio, angoli della città particolarmente critici in questo senso.

Le Unità mobili di sostegno sono in grado di monitorare il cambiamento dei fenomeni, quindi sono presenti in strada magari in orari in cui nessuno le vede perchè siamo tutti a dormire e i negozi sono chiusi, però la dove sanno di trovare persone posizionate passano continuamente, fanno un lavoro di informazione, di raccolta, di informazione e di accompagnamento nella misura in cui le persone accettano di farsi accompagnare altrove dove possono trovare non dico risposte ma quanto meno sostegno a capire la loro situazione. Danno continuamente informazioni, la guidina di Piazza Grande e di Avvocati di strada è uno strumento estremamente utile per dire alle persone dove possono andare per trovare tutta una serie di piccoli servizi, di piccole risposte immediate che aiutano a fronteggiare il degrado perchè se una persona sa dove potersi lavare, dove poter cambiare gli abiti, dove poter trovare da mangiare già è un modo di toglierla da una situazione di marginalità totale e poter dare delle risposte che la spostano dallo stato di totale abbandono in cui si trova.

Quindi Unità di Strada, Servizio bassa soglia, che è quello che agisce in concomitanza con l'Unità di strada, è lo sportello che molte persone non raggiungono da sole, nel senso che non hanno neanche la motivazione per andarci ma vengono accompagnate, viene data l'indicazione, viene monitorato il loro arrivo allo sportello e quindi viene fatto un vero e proprio accompagnamento e il Servizio a bassa soglia è in grado di vedere persona per persona a partire dalla condizione in cui si trova. Vorrei ribadire che molte presenze di persone senza dimora si registrano anche provenienti da altri Comuni e sono appunto i poveri in emersione, sono le categorie del nuovo impoverimento che si allontanano da dove hanno fallito delle situazioni, da dove hanno perso il lavoro, dove hanno perso la casa e cercano a Bologna o in altre città possibili risposte, soluzioni che a casa loro non hanno trovato o non hanno più, e quindi il sevizio a bassa soglia attiva un contatto con i Comuni di provenienza per capire le situazioni, molto spesso per ricostruire percorsi di rientro, dando anche alle persone anche una prospettive di ritorno dove hanno un minimo di relazioni e anche, lo sottolineo, non gravando il Comune di Bologna di oneri sociali che non si può permettere facendosi carico di persone non residenti, quantomeno di tutte le persone non residenti che passano e decidono che Bologna potrebbe essere un punto di approdo.

Sottolineo anche il ruolo del progetto "Città invisibili" che si aggiunge agli altri servizi in strada e che raggiunge le persone la dove nessuno le vede e fa lo stesso lavoro di monitoraggio delle fragilità, delle presenze più critiche e fa un lavoro di avvicinamento, accompagnamento, di informazione e anche di segnalazione di situazioni che nessuno solitamente vede prima ancora che si scoprano o che vengano sottolineate dall'allarme sociale".


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