Bologna, 13/01/2014
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Di seguito il testo dell'ordine del giorno approvato: "Il Consiglio Comunale di Bologna premesso Che nei giorni scorsi, la nostra città è stata teatro di un drammatico episodio di violenza sessuale, a danno di una giovane donna che si stava recando al lavoro. Il fatto, violento e ripugnante, ripropone per l’ennesima volta all’attenzione della collettività la questione delle aggressioni nei confronti delle donne, e della necessità di intensificare le azioni atte a contrastare, anche culturalmente, la diffusione di questi soprusi e violenze di genere; considerato che il reato in questione, commesso tra l’altro a pochi giorni di distanza dalla celebrazione della XIII Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, oltre a ledere la libertà morale e fisica della persona oggetto della violenza, lede altresì l’interesse del nostro Comune a preservare il proprio territorio da tali ripugnanti crimini; ritenuto al riguardo, come anche la recente giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione (Cass. pen. III sez., n° 38835/2008) ha statuito che “… anche per la prevenzione e la repressione delle violazioni delle norme poste a tutela della libertà di determinazione della donna è configurabile in capo al Comune … la titolarità di un diritto soggettivo e di un danno risarcibile, individuabile in ogni lesione del diritto stesso, sicché esso è legittimato alla costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni morali e materiali relativi all’offesa, diretta e immediata, dello scopo sociale…”; atteso che tra gli scopi primari e autonomi del Comune di Bologna rientra, secondo lo Statuto adottato [che, in forza del TUEL, è un atto normativo atipico], quello di garantire le pari opportunità per le donne, la promozione della tutela della vita umana, della persona e della famiglia, oltre alla valorizzazione sociale della maternità, nonché la valorizzazione ed il sostegno alle attività ed alle iniziative del volontariato e delle libere associazioni, tra le quali rientrano a pieno titolo quelle associazioni portatrici di azioni positive per la realizzazione della parità tra i sessi, e dirette a contrastare la violenza e le molestie alle donne; considerato altresì che, come giudizialmente riconosciuto, “dalla frustrazione delle finalità e degli scopi dell’ente può conseguire un danno economico diretto per le diminuzioni patrimoniali eventualmente subite dagli organi comunali predisposti per alleviare i traumi delle vittime di abusi sessuali” (sentenza Cassazione penale 38835/08, cit.), e che quindi il Comune, ente esponenziale del suddetto interesse, è legittimato, come tale, a costituirsi parte civile nel processo penale, ai sensi degli artt. 185 cod. pen. e 74 c.p.p..; ritenuta infine la sussistenza, in capo al Comune, di "un danno morale per la lesione dell’interesse perseguito di garantire la libertà di autodeterminazione della donna e la pacifica convivenza nell’ambito comunale, beni sociali statutariamente individuati come oggetto specifico di tutela" (sentenza Cassazione penale 38835/08, cit.), e comunque costituzionalmente garantiti. Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio Comunale di Bologna IMPEGNA il Sindaco e la Giunta, ognuno per quanto di competenza, sentito il parere dell’Ufficio legale comunale, e fatto salvo il consenso della parte offesa, a costituirsi parte civile come Comune di Bologna nei processi per violenza sessuale e di genere commessi nella nostra città, con devoluzione dell'eventuale risarcimento alle attività di sostegno e di ausilio alle vittime dei reati. INVITA ALTRESI' a proseguire l'impegno dell'amministrazione nel promuovere e sostenere le azioni di prevenzione contrasto della violenza di genere, anche attraverso il ricorso ai fondi ministeriali messi in campo dal nuovo decreto legge n. 93/2013 sulla materia".
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