Bologna, 27/11/2015

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA RINEGOZIAZIONE MUTUI COMUNALI


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La vicesindaco Silvia Giannini ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Piazza (M5S) sulla possibilità di rinegoziare i mutui contratti dai Comuni.

Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Visto l’articolo on line -Il Sole 24 Ore, 26 dicembre- relativo alla possibilità di rinegoziare i mutui da parte di Comuni, e Città Metropolitane; pone la seguente domanda di attualità:
per avere dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa sulla possibilità che è stata concessa ai Comuni;
per sapere dalla Giunta se ha invitato gli Uffici preposti a rinegoziare i mutui ancora attivi contratti con la Cassa Depositi e Prestiti (se presenti nel Bilancio comunale)".

Risposta dell'assessore Giannini
"Grazie al consigliere Piazza per la domanda che mi consente di fare alcune importanti precisazioni sul tema.
Lo scorso anno, proprio in questo periodo, facemmo una valutazione sulla opportunità di rinegoziare le scadenze dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti perché era già possibile anche lo scorso anno.

Quando facemmo quell'analisi, lo scorso anno, concludemmo, sulla base di alcune simulazioni, che non era conveniente fare questa rinegoziazione, anche perché il Comune ha pochi mutui con la Cassa Depositi e Prestiti e la maggior parte di questi mutui è a breve in scadenza.
Potrebbe essere piuttosto conveniente rimborsare anticipatamente i mutui che abbiamo con la Cassa, dato che questi sono appunto mutui cotratti in passato e quindi hanno dei tassi di interesse che sono elevati rispetto alle condizioni attuali di mercato, ma la breve scadenza e soprattutto le penali da pagare, in caso di rimborso anticipato, oltre alla oggettiva difficoltà di reperire il necessario finanziamento per il rimborso anticipato, rendono poco praticabile e non conveniente anche questa strada.
Per quanto riguarda la rinegoziazione dei mutui, oggetto specifico della sua domanda, non abbiamo ritenuto opportuno rifare delle simulazioni oltre a quelle fatte lo scorso anno, in quanto la sostanza di quanto emerso dall'analisi condotta lo scorso anno è sempre la medesima e ancora valida, anzi, ancor più valida oggi, in quanto le scadenze sono ancora più imminenti.
Quindi le do i dati della simulazione di novembre dello scorso anno, che comportava i seguenti costi e benefici.
A fronte di un debito residuo nei confronti della Cassa di 6.044.686,39 euro nel novembre 2014, ovviamente è il dato aggregato di diversi mutui con scadenze diverse, il debito residuo adesso sarà inferiore a 5 milioni, posto che la rata annuale è pari a 1.216.118,44 euro, con una scadenza che all'87% è nel 2019, mentre la restante parte scade nel 2021, la situazione era la seguente:
a) la rinegoziazione a 10 anni avrebbe comportato un risparmio complessivo dal 2015 al 2019 di 2.430.416,70 euro, con maggiori esborsi però dal 2020 al 2024 pari a 3.405.349,38 euro. Ovviamente in valore attuale le due cifre sono compatibili, perchè quando si avvicina la scadenza si pagano più rate per interessi e quota capitale che, in valore attuale, dati i tassi applicati per l'attualizzazione, sono equivalenti. I tassi applicati in questo calcolo, restano attorno al 3,7%, nel periodo;
b) la rinegoziazione a 30 anni avrebbe comportato un risparmio complessivo dal 2015 al 2019 di 4.260.173,40 euro, con maggiori esborsi pari a 8.857.267,88 euro dal 2020 al 2044. Di nuovo, in valore attuale, le due cifre sono compatibili, posto che l'allungamento della scadenza comporta rate per interessi e quota capitale che, in valore attuale, dati i tassi definiti, sono equivalenti. In questo caso i tassi restano attorno al 4,3% nel periodo.
Date le condizioni di rinegoziazione, la breve scadenza dei mutui e la relativamente esigua quantità dei debiti residui che abbiamo con la Cassa Depositi e Prestiti, circa il 3% del nostro debito complessivo, che peraltro, come sapete, sta rapidamente calando, non ritenemmo allora e tanto meno riteniamo ora che sia conveniente, per il benessere collettivo, che l'Amministrazione proceda ad una rinegoziazione di questi mutui. Farlo, vorrebbe dire scaricare gli oneri del debito sulle generazioni future, che crediamo ne sopportino già troppi per le politiche sbagliate adottate in passato. Noi stiamo perseguendo in tutti i modi la politica opposta: invece di scaricare oneri sulle generazioni future, preferiamo pagare questi oneri oggi e alleggerire quelli a carico dei nostri figli e nipoti. Ricordo, in proposito, che il calo del debito complessivo del Comune dal 2010 ad oggi comporta un minore onere per le generazioni future di circa 750 euro a famiglia. Vogliamo continuare a muoverci in questa che crediamo sia una direzione virtuosa.
Ricordo infatti, come già ho fatto lunedì scorso, presentando il Bilancio, che grazie al merito di credito del Comune di Bologna, dovuto alla sua attenta, credibile e trasparente gestione del bilancio, e anche a questo virtuoso calo del debito, riusciamo ad attivare nuovi mutui con la Bei, a tassi particolarmente favorevoli, ricordo che l'ultimo mutuo è stato fatto al tasso fisso di 1,293%, quindi preferiamo estinguere questi debiti, che ovviamente essendo stati contratti in passato hanno ancora dei tassi relativamente alti per le condizioni di mercato di oggi.
Credo sia questa la direzione più corretta, in termini di analisi costi-benefici, e in un'ottica non miope, ma di benessere di medio-lungo periodo, in cui l'Amministrazione deve muoversi".



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