Bologna, 05/02/2016

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA RACCOLTA RIFIUTI


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L'assessore Patrizia Gabellini, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Lorenzo Tomassini (Uniti si vince) e Paola Francesca Scarano (Lega Nord) sulla raccolta rifiuti

Domanda del consigliere Tomassini
"Visti gli articoli di stampa si chiede di sapere il motivo per il quale, da diversi giorni, nessuno provveda alla raccolta differenziata  in città, lasciando così che molti rifiuti si accumulino.
Inoltre, atteso che in alcune zone della città sono stati ricollocati i cassonetti accanto alle isole ecologiche, chiede il motivo di questa inversione di tendenza".

Domanda della consigliera Scarano
"La cittadina che firma la lettera pubblicata in un quotidiano cittadino, lamenta il fatto che da quando Hera ha apportato modifiche ai cassonetti della raccolta indifferenziata presenti sul quartiere Savena, la situazione è notevolmente peggiorata tant'è che i rifiuti sono abbandonati a terra in ordine sparso. Sono a chiedere al Signor Sindaco e alla Giunta un parere politico nel merito al fine di comprendere se tali "lamentele" possono considerarsi veritiere o meno. Sono altresì a chiedere se è intenzione della Giunta avviare una politica di raccolta a calotta anche in altri quartieri ovvero se è intenzione della Giunta estendere questo tipo di "conferimento controllato" e quali siano gli indirizzi politici al fine di evitare eventuali abbandoni di rifiuti".

Risposta dell'assessore Gabellini

Abbiamo due questioni diverse, quella dei risultati relativi alla quantità di rifiuti da differenziare e quella del decoro urbano. Le due cose evidentemente non sono disgiunte e anticiperò subito il nodo che le tiene insieme cioè che quando si cambia un sistema di raccolta dei rifiuti che è un'attività quotidiana che ognuno di noi fa sia con il porta a porta come nel centro per alcuni tipi di rifiuti sia con la calotta che restringe il volume dell'indifferenziato si costringe il singolo cittadino a organizzarsi diversamente da come facevano in passato.

Questo è un dato universalmente riconosciuto ad un periodo nel quale ci sono degli effetti come quelli che stiamo fronteggiando in città vale a dire abbandoni e disagi sui quali evidentemente bisogna intervenire poi vi dirò il programma di azioni che stiamo mettendo a punto per risolvere il problema, questo lo dico perché fino ad un certo momento siamo stati concentrati sul fatto che siamo partiti con questa amministrazione avendo un 35% di raccolta differenziata, e dovevamo puntare a cambiare l'ordine del discorso. Posso dire oggi che su questo stiamo avendo un buon ritmo, la raccolta a Bologna, alla fine del 2015, è mediamente sul territorio del 44,8%, in San Vitale dove siamo al porta a porta invece siamo al 60% e al Savena al 57,8%
Quindi dal punto di vista della raccolta differenziata noi stiamo andando verso un obiettivo che sembrava quasi impraticabile che è quello della legge regionale sui rifiuti approvata qualche mese fa e che impone l'obiettivo del 73% per Bologna 64% tenendo conto delle caratteristiche di obiettiva difficoltà che incontrano le città metropolitane.
A questo punto però l'attenzione si deve concentrare sul fenomeno correlato che deve essere messo sotto controllo e deve essere riassorbito che è quello degli abbandoni. Io su questo porto la vostra attenzione sugli esiti di una mappa che ho chiesto ad Hera di tutti i punti nei quali si verificano degli abbandoni anomali dei rifiuti ed è emersa una correlazione tra l'introduzione del nuovo sistema sia nel centro storico che al Savena dove è stato introdotto il sistema delle calotte, ma non è un fenomeno diffuso uniformemente. Ci sono strade, luoghi specifici che hanno criticità e dall'altra parte della strada può non esserci poi, andando a fondo, sia attraverso la conoscenza che ha Hera sia attraverso i quartieri che sono e saranno sempre più coinvolti, capire cosa c'è li' che non funziona e che quindi occorre affrontare con modalità specifiche, una informazione, una dissuasione che passa attraverso le sanzioni o con una rimodulazione del servizio in termini di orari e in termini di rafforzamento eventuale anche dei raccoglitori, insomma una serie di misure che variano da situazione a situazione .
Sempre per dare ad entrambi delle risposte gli abbandoni si stanno dimostrando un fenomeno che prescinde dall'introduzione del nuovo sistema vuoi porta a porta, vuoi con calotte. Gli abbandoni sono di diverso tipo, ci sono i sacchetti lasciati a terra per varie ragioni che rinviano anche ad alcuni disservizi tipo il fatto che si rompono le maniglie delle calotte, abbiamo mediamente una calotta al giorno che si rompe. Nel periodo natalizio questa cosa ha avuto un'impennata perché c'erano probabilmente volumi più grossi di quelli che stanno nel cilindro, per cui maggiori forzature, a dicembre ci sono state 2-7 calotte rotte al giorno, di più della media che è invece dell'1%, oppure ci può essere il fatto che si trova il contenitore della differenziata pieno, succede anche questo. Uno non ha voglia, si abbandona.
Quindi c'è il sacchetto abbandonato ma ci sono anche i grossi rifiuti e allora andiamo sugli ingombranti, quello che sollevava adesso la consigliera Scarano.
Alcuni possono essere lasciati perché il call center non è efficiente, vedete, riconosco anche delle problematiche legate al gestore, il call center ad esempio abbiamo chiesto che sia più accogliente, più friendly. Quando si ha un ingombrante si telefona perché vengano a prendere il rifiuto gratuitamente e questo va lasciato davanti al proprio numero civico. Il funzionamento del call center può fare una leggera differenza. Ma quello che sta avvenendo è qualcosa di più serio ed è l'abbandono di ingombranti, spesso rifiuti elettronici ed elettrici, i grandi elettrodomestici, chiamati i bianchi, che vengono lasciati in numero e con una frequenza che nulla ha a che fare con la dimensione domestica. Quindi c'è qualcosa d'altro che ci fa ormai essere abbastanza sicuri che siamo di fronte a un fenomeno di abbandono per mancato conferimento ai centri dove questo genere di rifiuti altamente inquinanti devono essere conferiti. Questo perché il conferimento corretto costa, probabilmente alcune attività non si vogliono accollare questo costo, quindi sono abbandoni che hanno a che fare con attività che hanno dei margini di illegalità.
Poi ci sono gli svuota cantine, un fenomeno che esiste anche in altre città, quei bigliettini che vedete attaccati un po' dappertutto "sgombero gratis", un'attività molto diffusa, però questo servizio che per chi ne usufruisce è gratuito, poi chi lo fa solitamente sceglie i beni che hanno un qualche valore e poi il resto lo abbandona. Quindi ci sono fenomeni molto complessi che richiedono una vera e propria attività di intelligence.
Poi ci sono i 'ruscaroli', coloro che vanno a cercare nei cassonetti qualcosa che possa essere utile e rovesciano fuori tutto quello che non serve. Infine ci sono forme di accampamento provvisorie. Insomma, una gamma di attività per cui ci siamo messi d'impegno a costruire una identificazione ed un'azione conseguente. Con il collega Malagoli abbiamo fatto una riunione congiunta anche con la Polizia municipale, andremo verso la collocazione di telecamere fornite da Hera, ma gestite dalla Polizia municipale, costruzione di squadre miste, come hanno fatto in altre città, tra volontari, accertatori Hera e la Polizia municipale, per verificare e intervenire se del caso e infine una serie di iniziative informative che devo essere molto mirate rispetto ai servizi, assieme a servizi nuovi pensati per le attività notturne. L'abbandono è in questo momento la frontiera cui ci stiamo applicando.
Vengo rapidamente alle risposte specifiche, quella che pone il consigliere Tomassini sul contenzioso di due imprese che facevano parte del raggruppamento che aveva il subappalto per il centro storico, capeggiato dall'impresa Brodolini, che non sono rientrate nel raggruppamento che ha vinto la nuova gara, non hanno accettato che ci fosse una proroga di un mese e non hanno voluto proseguire il servizio di svuotamento delle 11 grandi isole interrate, quelle di vecchia generazione collocate vicino alle aree mercatali e ci sono stati dei giorni nei quali si è dovuto sopperire con l'introduzione dei cassonetti, per cui Hera ha fatto apposito comunicato il 30 gennaio.
La settimana scorsa le imprese cessanti, quelle subentranti e tutte le Organizzazioni sindacali hanno siglato un accordo per il passaggio del personale dipendente che lavorava per le due imprese che sono uscite dal raggruppamento. Allo stato attuale il contenzioso è superato.
Sul numero delle isole coinvolte, nel centro i cassonetti erano stati portati al 1 febbraio su undici postazioni, come dicevo le grandi isole interrate, su otto di queste abbiamo rimosso i cassonetti.
In data odierna sono state svuotate 8 isole interrate e abbiamo provveduto a rimuovere i contenitori di raccolta presso le grandi isole di piazza Aldrovandi, via Marchesana, via Righi, via Belvedere, via Terribilia, via Pignattari.
Sussistono dei problemi tecnici all'isola di Artieri dove abbiamo riportato i cassonetti, già domani mattina interverrà il tecnico per ripristinare la funzionalità dell'isola. Nei prossimi giorni andremo verso la normalizzazione.
Credo che il consigliere Tomassini facesse riferimento a questa vicenda, però se intendeva il fatto che vede ricomparire alcuni cassonetti in alcune situazioni, posso dare un'ulteriore informazione. Delle 78 mini isole che sono state realizzate e sono in servizio al San Vitale e a Porto, 11 mini isole non si sono potute realizzare e non si potranno realizzare in quel punto perché si sono trovati dei sottoservizi inamovibili o anche dei resti archeologici. Quindi bisogna sopperire in altro modo.

Spero di avere risposto a sufficienza. Aggiungo che verranno messe altre calotte, che fanno parte di quel finanziamento della Regione, che abbiamo discusso in quest'aula, che ci ha dato 4 milioni perché entro il 2020 andiamo verso la tariffa puntuale, stiamo studiando dove collocarle con i quartieri, considerando il patrimonio edilizio e la composizione sociale ed economica e andranno a servire 63,000 nuovi abitanti. Saranno calotte elettroniche, delle stesse dimensioni, ma tecnologicamente più evolute".

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