Bologna, 09/02/2015

CONSIGLIO COMUNALE SOLENNE IN OCCASIONE DEL "GIORNO DEL RICORDO", INTERVENTO DELLA VICESINDACO SILVIA GIANNINI


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Si trasmette l'intervento della Vicesindaco Silvia Giannini, tenuto questa mattina nel corso della seduta Solenne del Consiglio comunale dedicata al "Giorno del Ricordo".

"Grazie Presidente, voglio ringraziare le autorità presenti, consigliere e consiglieri comunali, caro presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Marino Segnan, gentile dottor Roberto Olla, che ringraziamo infinitamente per la presenza, porto innanzi tutto a tutti voi il saluto del Sindaco Virginio Merola e dell’Amministrazione comunale tutta. Un saluto particolare va ai parenti delle vittime e agli esuli, a cui il Comune di Bologna porta anche quest'anno la sua piena e totale solidarietà.

Come è giusto che sia, anche quest'anno ci troviamo, insieme, a ricordare questa pagina buia e particolarmente tragica della nostra storia, che non dobbiamo mai dimenticare, non solo perché la verità storica deve sempre emergere, e va sempre rivendicata, ma anche perché solo riconoscendo gli errori del passato possiamo evitare di compierne ancora, di così drammatici, nel futuro.
La Giornata del Ricordo, come ha detto precedentemente la Presidente del Consiglio comunale, è stata istituita nel 2004 al fine di conservare e rinnovare la memoria di migliaia di italiani dell'Istria, del Quarnaro e della Dalmazia che, al termine del secondo confitto mondiale, subirono incredibili violenze e, in molti, trovarono morte atroce nelle foibe del Carso. Chi sfuggì allo sterminio fu costretto all'esilio.
Ricordare i martiri delle Foibe e quelle drammatiche pagine della nostra storia significa non solo rendere omaggio a chi ha pagato con la vita o l'esodo un passato assurdo di conflitto e violenza, ma implica anche una riflessione sulle responsabilità e sulle mancanze, sui tentativi di sminuire, giustificare, negare questa tremenda tragedia e rivendicare invece la verità della storia, che deve sempre prevalere.
La conoscenza storica, lo dico soprattutto pensando alle giovani generazioni, non può che essere orientata alla ricerca della verità, delle responsabilità e, più ancora, delle radici profonde in cui si alimenta quell'odio che può distruggere intere comunità. Solo così la storia può costituire un patrimonio prezioso su cui costruire un futuro migliore.
Certi eventi, come quello che ricordiamo oggi, sono sempre più lontani nel tempo. Non ci sono quasi più nonni e genitori che ce li possono raccontare in prima persona. Ma le ideologie, gli odi, gli stermini e le violenze sono purtroppo realtà con cui quotidianamente dobbiamo fare i conti e il fatto che non siano a noi sempre così vicine non ne sminuisce l'importanza e l'orrore. Conoscere il proprio passato aiuta a saper guardare con occhi diversi il presente. E gli occhi devono essere aperti sul mondo intero.
Il ricordo, oggi, della tragedia e della violenza disumana delle foibe, ci richiama tutte le violenze e le sopraffazioni che continuano a devastare vaste aree del mondo, e ci deve anche far riflettere sui pericoli di conflittualità tra persone di diversa provenienza e diversa cultura nel nostro paese e in Europa.
In tutti i casi, la storia ci aiuta a capire che l'unica strada per la soluzione dei conflitti è il dialogo, la tolleranza, la capacità di accoglienza, il confronto democratico, il superamento di ogni ideologia, la volontà di cercare insieme un cammino di civile convivenza e rispetto reciproco, per il bene comune. La riflessione sul passato e il confronto democratico ci possono aiutare ad accorgerci per tempo degli estremismi nascenti, e fermare gli atti espliciti di ostilità prima che sia troppo tardi.
L’impegno di noi tutti deve essere orientato a considerare le diverse istanze culturali e politiche non come una minaccia, ma come opportune e necessarie alla ricerca del bene comune, come fattori da valorizzare, all’interno delle regole costituzionali e democratiche che ci siamo dati, per il rispetto di ogni individuo.
L'integrazione europea dal dopoguerra ad oggi ha posto le premesse per superare le lacerazioni del passato. L'Unione europea, che ha adesso orgogliosamente tra i suoi stati membri anche la Slovenia e la Croazia, ha tra i suoi principi fondanti il rispetto delle diversità, la convivenza e il reciproco scambio fra culture, etnie e lingue diverse. Proprio per questo è importante che l'Unione europea superi le attuali difficoltà e riprenda con decisione il cammino per una maggiore coesione sociale, economica ed istituzionale, verso un sentiero di crescita e solidarietà che sono ingredienti fondamentali anche per garantire la continuità della pace e l'assenza di conflitti. La giornata di oggi deve dunque servire anche a richiamare tutti all'impegno di mantenere e rafforzare l'integrazione europea, valorizzando i principi di democrazia e libertà su cui si fonda.
Ringrazio ancora tutti i presenti, e in particolare Marino Segnan e l’Associazione dei familiari per il lavoro che svolgono, perché tenere viva la memoria e la conoscenza di quanto accaduto ci sia sempre di monito per costruire un futuro migliore, di pace e convivenza fra popoli. Il Comune di Bolgona sarà sempre al vostro fianco ".
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