Bologna, 23/05/2014

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA PROTESTA DELLE INSEGNANTI DELLA SCUOLE MATERNE


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L'assessore Marilena Pillati, nella seduta odierna, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (FI) sulla protesta delle insegnanti della scuola materna

La domanda del consigliere Facci:

"Alla luce dell'ennesima protesta delle "maestre" delle scuole materne che chiedono di essere stabilizzate dall'Amministrazione comunale, chiede se la Giunta non ritenga che la questione debba essere risolta evitando potenziali ricorsi in sede giudiziale, che esporrebbe l'Amministrazione stessa ad esiti potenzialmente sfavorevoli, anche dal punto di vista economico".

La risposta dell'assessore Pillati:

"Gentilissimo, la risposta alla sua domanda richiede una premessa. Come noto, ai pubblici impieghi si accede esclusivamente attraverso un concorso pubblico, le cosiddette "stabilizzazioni" sono procedure straordinarie che hanno l'obiettivo di "favorire" nell'accesso al lavoro pubblico, nel rispetto dei requisiti definiti e nei limiti di legge, coloro che hanno già avuto esperienze lavorative a tempo determinato nell’ambito degli uffici e servizi di un ente pubblico.

Tutto ciò premesso, lo scorso 30 ottobre è entrata in vigore la legge 125/2013 che, dopo quella degli anni 2007-2009, avvia un'altra "stagione" di possibili stabilizzazioni.
Il legislatore non utilizza mai il termine "stabilizzazioni" ma parla di "procedure di reclutamento speciale transitorio".
Si tratta, infatti, di procedure di reclutamento che, ancorché riservate e dunque non pubbliche, prevedono comunque un concorso per titoli ed esami.
Sono "speciali", quindi straordinarie e non ordinarie, dato che, come premesso, nella pubblica amministrazione il concorso pubblico è la modalità ordinaria per accedere ai ruoli.
Sono, infine e soprattutto, transitorie, dato che la legge prevede che le pubbliche amministrazioni possano attivare le citate procedure di reclutamento fino al 31/12/2016.
È quindi utile soffermarsi sul dettato letterale della norma: viene concessa la “possibilità” di attivare le procedure. Quindi, non c'è alcun obbligo per gli enti e nessun diritto soggettivo in capo ai soggetti interessati.
Non potrebbe, peraltro, essere diversamente visto che la possibilità di attivare le procedure, ovviamente in presenza di posti vacanti, è subordinata a precisi vincoli normativi, tra i quali il rispetto del patto di stabilità, del limite di spesa di personale e dei margini assunzionali.
L'Amministrazione comunale ha, quindi, scelto di dare stabilità al sistema dei servizi educativi e delle scuole d'infanzia attraverso un processo di stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato e lo ha fatto non solo comunicando questa volontà negli incontri con le organizzazioni sindacali sul tema svoltisi nei mesi scorsi, ma anche formalmente negli atti della giunta comunale di marzo 2014.

Si tratta di un'operazione ampia che, fatte salve le verifiche annuali del rispetto dei limiti di legge, riguarderà più di 300 persone, che non ha precedenti e certamente non ha termini di paragone nel panorama nazionale. In tre anni intendiamo dare copertura a tutte le posizioni di lavoro stabili nei servizi che oggi sono coperte con personale assunto a tempo determinato, privilegiando quelle persone che nei servizi già stanno lavorando, così come la normativa consente.

Si tratta di una decisione importante con la quale l'Amministrazione sceglie di investire prevalentemente sul personale della scuola e dei servizi educativi, pur nella consapevolezza che il fabbisogno di personale ci sono e sono in alcuni casi significativi anche altri settori della macchina comunale".
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