Bologna, 10/03/2014
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"Intervenire su questo tema penso sia sempre molto complesso poiché si può correre il rischio di ripetere concetti gia sentiti e che, a volte, vengono enunciati solo perchè politically correct. Detto cio ritengo che ricordare e diffondere le giuste informazioni sia necessario per poi affrontare meglio le sfide che il mondo femminile ha in corso in questo periodo storico. I grandi temi sono: 1) pari opportunita; 2) contrasto, sempre piu incisivo, alla violenza sulle donne; 3) lavoro; 4) politica. Intervengo in questa assise come una donna che si e' laureata in un ambiente maschile, ha lavorato in un privato prevalentemente maschile, ha sperimentato il mettersi in proprio e che ha, pro tempore, un incarico politico ed istituzionale, che, quindi, nel suo piccolo, si impegna per migliorare la situazione. Perche porto in aula il mio esempio? Perche penso che le donne che hanno raggiunto alcuni obbiettivi importanti per merito e con dedizione debbano sottolineare con grande enfasi quanto sia importante la consapevolezza delle proprie capacita', della propria professionalita'; quanto impegno debba essere profuso per sostenere la scolarità, la formazione professionale, la cultura, l'imprenditoria femminile. Finalmente le donne si preparano al meglio ed infrangono il tetto di cristallo con ingresso ai massimi vertici aziendali e nelle istituzioni....ma siamo ancora in una fase embrionale nella quale occorre che le donne conquistino ulteriori spazi perché sappiamo che quando alle donne viene data l'opportunità i risultati si vedono.....basti pensare all'imprenditoria femminile che con la sua creatività e determinazione sa oggi inventarsi nuove forme di mercato quale antidoto alla crisi. Come non citare le tante donne italiane che lavorano nei centri di ricerca di tutto il mondo su cui dovremmo riflettere seriamente ed agire per non costringerle ad andare fuori e, soprattutto, a restarvici. Ho voluto impostare questo mio breve intervento fornendo una visione il piu reale possibile della situazione femminile; ecco, quindi, che mi tocca considerare la quotidiana violenza che anche oggi le donne subiscono nelle sue varie modalità. La situazione mi ricorda i tempi bui del Medioevo; non è possibile che nel 2014 si debba assistere a queste enormi barbarie. Ricordo che il silenzio uccide la dignità...ecco queste problematiche vanno discusse, rese sempre piu note e denunciate. Un accenno al lavoro, motore dell'economia e motivo di dignità ed indipendenza. Chi sta pagando maggiormente la crisi oggi sono le donne e non per un nostro disimpegno ma per come è impostato il sistema. Nel mondo del lavoro le donne sono spesso discriminate, percepiscono stipendi più bassi degli uomini, devono sempre dimostrare ciò che per gli uomini viene dato, spesso, per scontato. Discorsi gia' sentiti tante, troppe volte anche dagli stessi politici che hanno fatto numerose promesse in merito. E concludo arrivando alla politica citando l'ultimo rapporto dell’ associazione Openpolis che fotografa una realtà ancora lontana dall’agognata parità di genere: l’80% degli incarichi istituzionali è ancora riservato agli uomini: Palazzo Chigi e Quirinale sembrano essere due tabù per le donne; solo il 19,6% dei ruoli è affidato a loro e su 106 sindaci solo 3 non sono uomini. Noi, come Comune, siamo un esempio: presidenza femminile e tante consigliere molto operative e preparate. Le ascolto e le osservo quotidianamente nei lavori di commissione e in Consiglio; presentano proposte, emendamenti...crescono giorno dopo giorno, ed io con loro. Posso quindi con fierezza affermare che il contributo femminile e' forte e rilevante in questo mandato. Una maggior partecipazione delle donne alla politica attiva del paese porterà ad un risultato certamente apprezzabile e questa partecipazione non dovrebbe essere ancorata a logiche di scambio. Attenzione, non si tratta di creare delle “riserve indiane" dalle quali obbligatoriamente scegliere dei “nomi" ma di sfruttare al massimo le potenzialità di quelle donne capaci di essere trasversalmente coese ed unite in questa battaglia di civiltà. Rievocando alcuni titoli della stampa odierna: bianco non rosa! Concludo asserendo che la politica dovrebbe essere la strada principale per creare l’humus fertile che consenta di dare ampio spazio alle donne, le quali, nel mondo del lavoro spesso si dimostrano più brave e meritevoli degli uomini; questo deve svilupparsi come cultura civile anche in politica. Noi a Bologna proviamo ad andare in tal senso. Ecco perché evidenzio il nostro Comune come caso da ricordare e prendere come esempio".
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