Bologna, 03/11/2014

CITTADINANZA ONORARIA A MUHAMMAD YUNUS, L'INTERVENTO DI PRESENTAZIONE DELLA DELIBERA DA PARTE DELLA PRESIDENTE LEMBI


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Di seguito, l'intervento della presidente del Consiglio Simona Lembi per presentare in Aula la delibera che propone di conferire la cittadinanza onoraria all'economista Mohammad Yunus. La delibera è proposta dal Sindaco e dalla Presidenza del Consiglio.

"Signore consigliere, signori consiglieri,

Presento oggi, d'intesa con il Sindaco, la proposta di un nuovo cittadino onorario di Bologna, Muhammad Yunus, con l'intenzione di voler riconoscere quanto l'esperienza del microcredito da lui promossa abbia saputo restituire dignità e ridare speranza a milioni di persone nel mondo lavorando sull'inclusione e sul conferimento di fiducia a uomini e donne che, per nascita, non per intelligenza, non per merito, si sono trovate ai margini della società e del mercato.

Il microcredito, e cioè un sistema di prestiti di piccole dimensioni prevalentemente finalizzato all'investimento, non è certo stato inventato da Yunus. Giova in questo caso ricordare l'esperienza che si è sviluppata nel corso dei secoli, dei Monti dei pegni, l'opera dei prestatori di denaro, come pure la pratica dei piccoli prestiti famigliari di cui certo ognuno di noi per ragioni diverse ha qualche dimestichezza.

Con Yunus tuttavia, il microcredito assume una particolare forma, e una diffusione tale da renderla una esperienza unica: Yunus si era reso conto che intere parti del mondo erano, sono purtroppo ancora oggi, escluse dal credito erogato dalle banche, e anche su questo versante ci sono state in questi decenni alcune evoluzioni, e quindi anche da una possibilità di emanciparsi da una condizione di povertà, per il fatto che le stesse erogano credito principalmente basandosi sul criterio della solvibilità e non riconoscono quindi la possibilità di accedere al credito ad intere categorie di persone.

Per raccontare la nascita del microcredito e dell'esperienza della Grameen Bank, vale qui ricordare, almeno per sommi capi, la vita di Mohammad Yunus.
Yunus nasce nel 1940 a Chittagong, nel Bangladesh dove consegue la laurea in Economia e Fisica atomica.
Nel 1969, dopo aver conseguito un Dottorato in economia monetaria negli Stati Uniti, con approfondimenti, tra gli altri, sul funzionamento del credito, diventa un giovane professore di Economia negli Stati Uniti.
Sceglie poi di rientrare, nel 1972, nel suo paese natale dove dirige il Dipartimento di Economia dell’Università di Chittagong.

A differenza degli Stati Uniti, appena fuori dal campus universitario, Yunus sa che la povertà estrema di intere fasce della popolazione locale, si tocca con mano e si chiede cosa poter fare di ancora più concreto dell'insegnamento, per creare condizioni diverse nell'economia mondiale, ma anche come provare a costruire una pratica immediata per cambiare le condizioni di vita dei poveri.

Con un piccolissimo e modesto, modesto per le sue condizioni economiche di partenza, investimento 27 dollari, riesce a salvare 42 persone dalla certezza di diventare vittime dell'usura.

Dal 1976 al 1979 Yunus perfeziona il sistema del microcredito e nel 1983 la Grameen Bank diventa una banca indipendente che oggi consta di più' di 8 milioni di clienti, e investe in più di 70.000 villaggi in tutto il mondo.

Che cosa ci dice oggi questa pratica? Possiamo trarre insegnamento da questo modello.

Non si intende, proponendo la cittadinanza onoraria a Yunus, sostenere, in modo sprovveduto e semplicistico, che l'esperienza che ha avuto successo in una parte del mondo, possa essere esportata allo stesso modo e nelle stesse condizioni in altre.

Anche a Bologna si sono tentate iniziative di microcredito, alcune che non hanno avuto particolare successo e altre che del microredito hanno avuto solo il nome. Se questo è successo, vale la pena ripensarle, alla luce dell'esperienza effettuata sul nostro territorio e delle evoluzioni che il microcredito ha a sua volta maturato nel corso degli ultimi decenni.

Quello che però rimane ancora estremeamente attuale sono alcune affermazioni che lo stesso Yunus fece priva id inventare il microcredito moderno:
che la povertà non esiste nel mondo come condizione naturale, ma come effetto di un sistema economico. Che è possibile invertire la rotta, e che è possibile farlo investendo in un patrimonio, in una condizione sempre più rara, ma necessaria per la tenuta delle comunità che abitiamo, e cioè la fiducia che le persone nutrono nei confronti dell'altro.

Yunus, Premio Nobel per la pace nel 2006 insieme alla Grameen Bank , ha già ricevuto numerosi riconoscimenti per questa pratica in tutto il mondo, anche nella nostra città: è vincitore del World Food Prize nel 1994; è vincitore del Simón Bolívar Prize dell'UNESCO nel 1996; è laureato ad honorem in Scienze della formazione all'Università di Bologna nel 2004.

E tuttavia, assegnargli oggi la cittadinanza onoraria della nostra città e farlo nel pieno di una crisi economica, sociale, politica epocale assume un nuovo significato, come sottolineato anche da molti interventi in sede di Commissione: da una parte, quello di richiamare l'attenzione a quanto le nostre istituzioni sovranazionali ci chiedono di fare e provare a fare la nostra parte come Comune; dall'altra, ricordare a noi stessi che è possibile, oltre che doveroso, cambiare prospettiva.

Dal punto di vista internazionale vanno ricordate almeno due decisioni di politica internazionale che hanno diretta attinenza con la questione del microcredito:
la prima è relativa alla Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, firmata nel settembre del 2000, della definizione di 8 obiettivi che tutti i 191 stati membri dell'ONU si sono impegnati a raggiungere entro l'anno 2015. Tra questi, voglio ricordare: sradicare la povertà estrema e la fame; rendere universale l'istruzione primaria; promuovere la parità dei sessi e l'autonomia delle donne; garantire la sostenibilità ambientale.

Un'altra strategia che mi pare doveroso richiamare è quella dell'Europa 2020 relativa a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, attraverso la quale l’Unione europea si è impegnata a creare nuovi e migliori posti di lavoro e a realizzare una società inclusiva.

La globalizzazione, che non è solo il fatto che siano aumentati gli scambi commerciali, che la barriere protezionistiche siano state ridotte, ha messo in discussione lo sviluppo di intere aree nel mondo - compresa la nostra - e anche di diritti che davamo per scontati. Non entrerò nel merito delle cause di tutto questo, i cui effetti vediamo anche nelle scelte che, quotidianamente, il Consiglio comunale adotta.

Voglio però dire che contrastare le disuguaglianze che questo modello economico produce è in sintonia con la storia più profonda e autentica della città di Bologna. Non mi riferisco ovviamente al solo dopoguerra, penso alla costruzione degli asili nido, al welfare locale. Penso agli anni di governo di Zanardi. Al 'Pane e alfabeto' come si chiamava quel programma elettorale trasformatosi poi nel forno del pane, nei negozi Zanardi, in un poderoso contrasto all'analfabetismo.
Penso ancora prima a quel prezzo, pagato egualmente per uomini e donne al fine di riscattarli dalla condizione di essere servi della gleba, questo è stato il Libre paradisus. Penso ancora, come ha ricordato il consigliere Aldrovandi in sede di Commissione, alla storia del Monte di Pietà, un'istituzione finanziaria senza scopo di lucro che erogava prestiti di limitata entità già molti secoli or sono nel nostro territorio.

La storia della nostra città è ricca di lotta alla povertà e di sviluppo basato sulla coesione sociale.

La storia della nostra città ci dice che è possibile promuovere contemporaneamente coesione e inclusione sociale e sviluppo economico.

Per queste ragioni è del tutto naturale pensare a Yunus come nuovo cittadino onorario di Bologna".
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