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Bologna, 19/10/2012
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La domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella (Pdl): "Premesso che, in merito a quanto accaduto sabato scorso e quanto predisposto dall'Amministrazione per questo inizio settimana (la rimozione del parquet) al Paladozza, chiede: quali sono le attuali condizioni strutturali del Paladozza nel complesso e cosa si intende fare e come e in che tempi; come è stato possibile che il Palazzo sia stato affittato/concesso nelle attuali condizioni; di chi sono le responsabilità di quanto accaduto, ovvero, non dovrebbe esistere e operare una commissione preposta a verificare le condizioni della struttura, decretarne l'agibilità e a dare il permesso per il suo utilizzo, con le relative prescrizioni? Chi ha dato il permesso (se ne chiede copia), affinché si effettuasse la manifestazione di sabato scorso con migliaia di spettatori paganti; cosa sarebbe potuto accadere se il fortunale, e il susseguente allagamento, fosse avvenuto a struttura piena e con le luci abbassate/spente; chi risarcirà gli organizzatori dell'evento, ergo gli "affittuari" della struttura e gli spettatori; a quanto si pensa potrebbe ammontare l'indennizzo; che tipo di Assicurazione è intestata, e a chi sul Paladozza; cosa prevede e comporta; se corrisponde al vero che la gestione dell'ultima stagione (ottobre 2011/ottobre 2012) ha registrato un pesante passivo di centinaia di migliaia di euro in capo al Comune; se si, a quanto ammonta di preciso il passivo; cosa pensa di perseguire, e come, l'Amministrazione per il futuro del Paladozza". La risposta dell'assessore allo Sport Luca Rizzo Nervo: "Grazie al consigliere Carella, che mi permette di tornare sulla questione, dopo una settimana di lavoro intorno a questa vicenda, dopo una settimana piena di ricostruzioni giornalistiche e non solo, finanche tese a legare il declino della città a questo evento sicuramente spiacevole, questo non lo nego, arrivando a simpatiche ricostruzioni della vicenda, forse la più efficace e divertente è il "paladoccia" su cui si è esercita La Repubblica, cosa che ha portato anche me a sorridere. Però, fuori dal dibattito e dai sorrisi e anche dai catastrofismi più o meno reali, c'è bisogno in una sede istituzionale di riportare qualche elemento di verità su quello che è successo. Seguendo in maniera dettagliata alle sue domande rispondo in prima battuta sulle condizioni strutturali del Paladozza: le condizioni strutturali del Paladozza, che sono state verificate nel corso degli accertamenti durante l'anno - e questa è una buona notizia per Bologna, che riferisco per la prima volta al Consiglio- che hanno consentito di ottenere il certificato di prevenzione incendi che precedentemente il Paladozza non aveva, e nel corso degli accertamenti recentemente fatti, dopo l'evento sismico della primavera, sono di assoluta normalità. Tanto che la struttura è stata regolarmente utilizzata sia per attività e manifestazioni sportive, sia per eventi spettacolari nel corso dell'intero anno, senza che vi fossero particolari problemi di alcun genere per gli utilizzatori, che in parte hanno anche gli uffici all'interno del Paladozza. Ne deriva immediatamente la seconda domanda che lei pone: come è stato possibile l'evento accaduto. Le condizioni strutturali sono state di normalità e la continuità d'uso nel corso dell'anno e ciò non poteva far certo presumere conseguenze negative pur a fronte di un evento meteorologico di carattere eccezionale. Cioè, coloro che hanno condotto lungo questo anno, anche per verifiche non ordinarie legate ma particolari, legate al processo di ottenimento della certificazione antincendio e dopo l'evento sismico, avevano verificato una normalità di condizioni strutturali che non poteva far prevedere ciò che è successo. Quindi, perché è successo? Le verifiche fatte nelle ore immediatamente successive all'evento, hanno constatato che l'evento è ascrivibile alla intensità della precipitazione in un periodo molto breve, che non ha consentito al sistema di deflusso delle acque di smaltire l'eccesso. E' stata fatta una verifica attenta e adesso una pulizia ulteriore delle caditoie, ma certamente un evento abbastanza banale, ma molto intenso in un breve lasso di tempo, non ha consentito un regolare deflusso. Fenomeno che, come è noto, avviene anche per i sistemi fognari quando si riversa una grande quantità d'acqua in un periodo molto breve. Ovviamente, il fatto che le guaine del tetto del Paladozza fossero in un progetto che noi avevamo messo in conto di realizzare l'estate prossima, dentro una programmazione che è condizionata, in parte dal fatto che durante l'anno ci sono gli eventi sportivi e spettacolari, dall'altra dal piano degli investimenti che ha la capienza che ha e quindi purtroppo ci porta a fare delle scelte di priorità. Lei chiede poi ancora perché non esiste un'autorità preposta a verificare le condizioni della struttura. Per l'effettuazione di ogni manifestazione di pubblico spettacolo, la commissione provinciale all'uopo costituita verifica le condizioni relative alla sicurezza e impartisce se è il caso le necessarie prescrizioni. Quindi, è la commissione provinciale che ha la competenza sulle manifestazioni di pubblico spettacolo. Per quanto riguarda il rilascio dell'autorizzazione dell'evento di sabato, fatta salva la premessa che ho fatto in precedenza, la concessione per l'utilizzo del Paladozza viene rilasciata dal direttore del settore Salute, sport e città sana, mentre le autorizzazioni all'effettuazione del pubblico spettacolo vengono rilasciate dal settore Attività produttive. Lei chiede ancora cosa sarebbe potuto accadere se il fortunale, e il susseguente allagamento, fosse avvenuto a struttura piena e con le luci abbassate/spente. E' bene ricordare qui, che l'atto di concessione prevede espressamente che il concessionario prenda visione del piano della sicurezza del Paladozza, e oggi anche del piano antincendi, nomini un proprio responsabile della sicurezza, il quale redige a sua volta il piano della sicurezza, relativo all'attività e alla specifica occasione spettacolare che costituisce oggetto della concezione della struttura. Il Piano è oggetto di verifica da parte della commissione provinciale, che dà l'autorizzazione, come detto. Pertanto, anche in caso di emergenza, questa come altri tipi di emergenze, deve essere garantito il deflusso del pubblico nelle maniere più adeguate ed efficienti e questo compito è a carico appunto del responsabile della sicurezza nominato e individuato dal concessionario. Vedo verso la chiusura: chi risarcirà gli organizzatori dell'evento. L'Amministrazione comunale ha in essere coperture assicurative per risarcimento danni di responsabilità civile su tutti gli immobili di proprietà comunale, non si può ovviamente determinare ora l'entità del risarcimento, che andrà valutata di fronte a delle richieste documentate dell'organizzatore, in merito a spese sostenute e a eventuali minori incassi, e sottolineo eventuali. Fermo restando che si è già provveduto a identificare una ulteriore data per la manifestazione che non si è potuta svolgere. Infine, mi chiede se corrisponde al vero che la gestione dell'ultima stagione (ottobre 2011/ottobre 2012) ha registrato un pesante passivo di centinaia di migliaia di euro in capo al Comune; se si, a quanto ammonta di preciso il passivo. La risposta è no: il solo disequilibrio di cassa, di cassa e non di gestione, è attualmente determinato dal ritardo nel pagamento di quanto dovuto dalle società sportive che hanno fruito del Paladozza. Per il resto si è registrato, al contrario, rispetto anche agli anni passati, e credo che sia nell'evidenza perché sono stati tanti gli spettacoli durante questo anno, un notevole incremento dell'attività spettacolare rispetto alla passata stagione, con entrate superiori ai 100.000 euro e una regolarità delle entrate da affitti patrimoniali. Per quanto riguarda cosa faremo, noi abbiamo già provveduto con provvedimento di somma urgenza e con un prelievo al fondo di riserva a destinare 150.000 euro per gli immediati lavori che verranno effettuati senza comportare la sospensione degli eventi sportivi e spettacolari, quindi senza sospendere le attività. Per il futuro, come ho già anticipato alla stampa in varie occasioni, noi riformuleremo il bando, non andremo a trattativa privata, ovviamente dopo aver ascoltato anche le ragioni che hanno spinto i soggetti che inizialmente avevano dimostrato interesse a non partecipare al bando". Il consigliere Carella si è dichiarato insoddisfatto.
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