Bologna, 25/01/2016
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"Esprimo innanzitutto un ringraziamento alle relatrici e ai relatori che abbiamo potuto ascoltare questa mattina, per il loro contributo di merito a fare in modo che questa giornata sia sempre, come è per noi, una giornata più che celebrativa, impegnativa. Un ringraziamento particolare alle autorità civili e militari presenti. Il Consiglio comunale di Bologna ha sempre voluto dare unanimemente un forte rilievo alla celebrazione della Giornata della Memoria e credo che questa volta dobbiamo ringraziare in modo particolare le ragazze e i ragazzi presenti, perché la vostra partecipazione all'iniziativa di oggi ci permette di tenere presente quello che ci diciamo spesso, che è importante ricordare, tenere nel cuore, mantenere l'umanità del nostro ricordo, ma ancora più importante è trasformare questa memoria in un impegno civico nel presente. In questo senso ci siamo mossi in questi anni e questa seduta, grazie al vostro lavoro ragazzi, è la conferma di questo indirizzo e di questa volontà. Quindi memoria soprattutto come assunzione di un impegno civico nel presente. Per non sottovalutare i rischi che stiamo correndo nella nostra società europea e internazionale, per essere noi consapevoli che i nostri comportamenti, le nostre azioni quotidiane, nelle nostre città, nella nostra città, a scuola, in famiglia, con gli amici, sul posto di lavoro, non devono contribuire a seminare odio e rancore verso il Diverso, verso gli altri, perché questo insieme di comportamenti e di impegni personali fa la differenza, aiuta a combattere davvero i pericoli che abbiamo di fronte. Non fu così 70 anni fa, si arrivò fino all'idea inaccettabile, alla pratica inaccettabile del genocidio, in un'Europa, guarda caso, divisa e regredita per lo scontro di ideologie nazionalistiche e totalitarie. L'Unione europea fu la scelta e la prospettiva con cui si reagì alla tragedia della seconda guerra mondiale. Fu la promessa di un'Europa politica e democratica capace di riaffermare il valori e i diritti umani, e ancora oggi come vediamo, l'Europa è chiamata a scegliere tra il rafforzamento di questa prospettiva unitaria o la regressione verso il nazionalismo e le divisioni, il razzismo e la xenofobia. Occorre quindi un impegno personale nel presente, questo emerge oggi con molta forza da questa celebrazione, che significa prendere parte, prendere posizione, combattere la grande zona grigia dell'indifferenza che rischia sempre di riproporsi, per la paura e le divisioni dovute alla crisi economica alle difficoltà che ogni città europea sta affrontando in questo nostro presente. Ma dobbiamo anche comprendere bene che democrazia significa correre il rischio e avere il coraggio della libertà, qui ci sono persone che l'hanno testimoniato direttamente. Significa tenere saldi i valori che ci sono stati trasmessi e le istituzioni democratiche nate dal sacrificio di tante persone, dei nostri partigiani, dei nostri deportati, dei nostri alleati, come quella brigata ebraica che partecipò attivamente alla nostra guerra di liberazione. Quindi ragazzi so che avete vissuto un'esperienza unica con il viaggio in treno a Mauthausen, avete potuto toccare con mano, avete potuto vedere con i vostri occhi i segni della tragedia della seconda guerra mondiale. Oggi potete raccontarlo e soprattutto potere ricavarne, se volete, un impegno civico personale, per cercare di essere nella vita della città il cambiamento che è necessario chiedere agli altri. E' molto importante il lavoro che avete fatto oggi. La vostra esperienza ci conferma che non solo è fondamentale analizzare l'esperienza tragica del campo di concentramento, ma è cruciale in particolare per noi italiani e bolognesi anche studiare il punto di partenza, conoscere le storie altrettanto tragiche dei nostri territori occupati, dai quali partivano centinaia di migliaia di persone per andare alla morte. Avete fatto una ricerca storica, è importante sottolinearlo, lo studio della storia è sempre più fondamentale e attuale, il relativismo dei valori non ha nulla a che fare con l'esperienza storica e la ricerca storica, contro ogni revisionismo e negazionismo, la storia ci dimostra che la verità esiste, e ci viene consegnata nelle nostre mani per farne l'uso migliore nel nostro presente. Grazie anche alla vostra ricerca oggi abbiamo un'occasione per confermare parole che dobbiamo, io credo, non perdere mai l'occasione di dire. Il fascismo ha collaborato attivamente con nazismo. E' stata una dittatura come quella nazista. Qui, anche nella nostra città, nel 1938 dopo l'approvazione delle leggi razziali, nelle nostre aule universitarie, nei nostri banchi di scuola, gli ebrei e tutti coloro che non giuravano fedeltà al fascismo - pochi - venivano allontanati nell'indifferenza della maggioranza della nostra popolazione. Il fatto che maggioranze abbiano potuto permettere tutto questo, anche semplicemente con la loro passività, è un tema sul quale io penso sia importante parlare e ricordare. Quest'anno celebreremo i 900 anni della fondazione del Comune di Bologna, una storia gloriosa, ma per questo dobbiamo avere anche la forza di evidenziare le pagine buie del nostro passato e in queste celebrazioni io credo come sindaco dobbiamo avere anche la capacità di chiedere completamente scusa e perdono ai nostri concittadini ebrei. Non tanto per giudicare i nostri predecessori, anche perché grande è stato il riscatto con la Resistenza e la guerra di liberazione, ma per comprendere davvero come è potuto accadere e sapere cosa fare quando si ricomincia, come si sta ricominciando, a indicare qualcuno come il diverso, come il male, come vediamo nelle nostre città con la ripresa dell'antisemitismo, delle idee di non convivenza fra cittadini, nati qui o non nati qui. Fossoli non è stato solo un campo di transito, Fossoli è stato gestito interamente da popolazione italiana, e degli oltre 8.000 deportati italiani ebrei nei campi di concentramento, più di 4.000 sono stati direttamente consegnati dalle milizie fasciste con la collaborazione attiva delle nostre Forze dell'ordine. Dobbiamo dunque sapere distinguere, occuparci delle minoranze, difendere la nostra Costituzione, capire che l'unica risposta all'attacco che c’è alla nostra democrazia a livello europeo da parte del terrorismo soprattutto è l'allargamento della democrazia stessa, il suo rafforzamento e non la sua esclusione o restrizione. La migliore difesa è applicare i valori della nostra Unione europea, mantenerne il pluralismo, comprendere che l'Europa sarà ancora più forte se sarà capace di rafforzare la sua unità nella diversità che l'ha costituita, e quindi costruire identità condivise attraverso la pratica di progetti comuni. Scegliere di stare insieme significa soprattutto cercare di condividere un'identità comune per il futuro. Significa comprendere che oggi sempre più cittadini si diventa con l'esercizio di una libertà responsabile Noi pensiamo di avere fatto una scelta concreta di cittadinanza responsabile quando abbiamo deciso, insieme al presidente della comunità ebraica, di dedicare un luogo della città alla memoria della Shoah. Lo inaugureremo il 27 gennaio. Per Bologna deve diventare un luogo simbolo della pace, della libertà e della democrazia. Una nuova piazza in un luogo che è crocevia di persone provenienti da tutte le parti del mondo, che è la forza e il destino di Bologna, la nostra stazione dei treni, un luogo simbolo, come sapete, sconvolta dalla tragedia del 2 agosto 1980; un'opera d'arte, che nelle nostre intenzioni dovrà servire a legarci ancora di più alle altre città vittime del terrorismo nel mondo e a rafforzare - ho apprezzato le parole del professor Della Pergola - il nostro legame di libertà con lo stato democratico di Israele. Quindi, mentre la paura e il terrorismo risorgono a livello internazionale, la nostra città con questo memoriale intenderà soprattutto ricordare a tutti noi il dovere civico di guardare al futuro con speranza, e di lottare per la nostra democrazia. Confido in tutti voi. Grazie".
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