Bologna, 08/01/2016

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL COMMERCIO ABUSIVO


    .
L'assessore Nadia Monti, ha risposto in sede di Question time alle domande d'attualità dei consiglieri Michele Facci, Mirka Cocconcelli, Lorenzo Tomassini, Daniele Carella, sul commercio abusivo.

Domanda del consigliere Facci
"Premesso che nei giorni scorsi la stampa ha riportato un'intervista all'assessore Monti, in relazione al commercio abusivo di via Indipendenza, nella quale l'assessore ha rappresentato una oggettiva difficoltà ad intervenire nei momenti di massima affluenza di persone (come nei T-days), per via del rischio di coinvolgimento di altre persone, specie bambini e anziani. In sostanza, l'assessore ha ammesso l'assenza di interventi da parte della Polizia municipale nelle vie principali del centro storico, cercando però di giustificare la condotta omissiva dell'amministrazione comunale; tale dichiarazione di per sè è estremamente grave, in quanto non solo testimonia e conferma l'assenza di una politica dell'amministrazione comunale finalizzata a reprimere il dilagare del commercio abusivo nel centro città, ma addirittura sembra confermare ai medesimi venditori la possibilità di continuare ad approfittare di tale stato di fatto.
Ciò premesso si chiede al Sindaco:
- quale sia il pensiero in ordine a tale grave situazione, e quali provvedimenti intenda adottare in merito, al fine di tentare di circoscrivere (se non eliminare) la stessa;
- se non ritenga necessario ed opportuno prevedere l'intervento di agenti della PM specializzati nella repressione del commercio abusivo, che possano operare con modalità tali (es. "in borghese") da evitare le "pericolose" modalità di fuga rappresentate dall'assessore Monti".

Domanda della consigliera Cocconcelli
"Secondo una inchiesta  commissionata a Nomisma, da ANVA Confesercenti, in Italia, l'evasione fiscale legata a contraffazione nel turismo e nel commercio equivale a 11 miliardi. Secondo Domenichini, Presidente ANVA Confesercenti Emilia-Romagna, a fine 2015, il giro d'affari degli abusivi su aree pubbliche è stato di 180 milioni di euro, con un mancato gettito fiscale di 77 milioni di euro ed a fronte di 13.000 ambulanti regolari,1.000 sarebbero irregolari.

Durante le feste natalizie le vie del Centro Città ed in particolare, V. Indipendenza, V. Bassi, V. Rizzoli erano stipate di venditori ambulanti abusivi, con una evidente lottizzazione dei posti, come se questi fossero stati, già precedentemente, ripartiti tramite una ben precisa "organizzazione superiore". Probabilmente tutti i venditori erano sprovvisti di licenza per il commercio ambulante ed il Comitato autonomo dei commercianti di V. Indipendenza ha chiesto ripetutamente un incontro all'Assessore Malagoli inerente il tema "venditori abusivi".
Si chiede alla Giunta
1)un parere in merito e quali azioni disincentivanti codesta Amministrazione intenda  intraprendere per scoraggiare il fenomeno del commercio abusivo;
2) se esista un racket/organizzazione del commercio ambulante;
2) se si intenda incontrare gli esponenti del suddetto Comitato autonomo commercianti V. Indipendenza".

Domanda del consigliere Tomassini
"Visti gli articoli di stampa e la situazione di via Indipendenza, si chiede al Sindaco di sapere il motivo per il quale continui a tollerare ancora l'occupazione abusiva dei portici da parte di venditori senza titolo che, calpestando ogni regola, mortificano la cultura della legalità".

Domanda del consigliere Carella
"Visto gli articoli di stampa che evidenziano ancora una volta il problema dell'abusivismo in via Indipendenza, si chiede di conoscere il pensiero del Sindaco sull'argomento ed inoltre chiede di conoscere quali provvedimenti intende perseguire per debellare questo fenomeno".

Risposta dell'assessore Monti

"Parto affermando che non esiste virgolettato di una mia dichiarazione dove dico rassegnata che il motivo per cui non si interviene è perché c'è rischio per l'incolumità e la sicurezza delle persone. Questa affermazione non l'ho mai detta. Invito i consiglieri a presentarmi l'articolo dove è riportato il virgolettato con questa mia affermazione. Leggete l'articolo che avete in mano e vi accorgerete che io non ho mai pronunciato quella frase e che il giornalista correttamente non ha mai riportato quello che voi avete riportato nelle vostre domande.E' una premessa che tengo a fare. Perché c'è una bella differenza nel dire che quando si interviene si deve tenere conto di tutta una serie di situazioni comprese anche questa che legittimamente voi potete anche non ritenere importante, ma che nella visione complessiva delle cose occorre anche avere presente.
Detto questo nessuno sta dicendo che l'Amministrazione si arrende di fronte al fenomeno dell'abusivismo, anzi, questa Amministrazione non si sta arrendendo affatto, è consapevole dei rischi e dei danni al commercio legale e dei rischi per la salute. Il problema dell'abusivismo e della contraffazione sarebbe risolvibile se gli acquirenti non acquistassero e si intervenisse a monte della filiera. Effettivamente così semplice non è, perché richiede un insieme di interventi e attività congiuntamente anche con altre Forze di polizia che hanno competenze in ambito penale sul tema contraffazione. Su questo occorre distinguere bene quelle che sono le competenze, anche territoriali. Più volte mi sono posta l'interrogativo. Andando a intercettare la filiera, la distribuzione di queste merci, si esce dai confini del territorio comunale e non è un problema da poco, perché se Questura e Forze dell'ordine intervengono anche sul territorio provinciale e regionale, la Polizia municipale è competente sul territorio comunale. In tema contraffazione e frodi, tra l'altro su queste più volte ci siamo confrontati in commissione e con i gruppi consiliari, abbiamo il Documento unico di programmazione, che è stato costruito anche tenendo in considerazione le vostre considerazioni su questo fenomeno. Abbiamo poi il Patto per Bologna sicura, oltre al protocollo contro la contraffazione che abbiamo sottoscritto un anno fa, e che ha visto tra le altre forze in campo anche le categorie economiche, l'Ausl, l'istituto zooprofilattico, l'università di Bologna, tutti i soggetti che possono essere parte in causa. Quindi controlli, monitoraggio, collaborazioni e sinergia anche sulle attività di informazione, perché manca anche l'informazione corretta al consumatore che continua ad acquistare prodotti contraffatti pur consapevole che si mettono a rischio posti di lavoro, che si mettono a rischio le imprese sane, che è un rischio per la salute, ecc.. Tutte queste azioni non possono essere affrontate unicamente dall'Amministrazione, lasciata spesso sola a intervenire su un fenomeno di questa portata, perché la portata, credo che su questo siamo tutti consapevoli, è di caratura provinciale, regionale e nazionale, essendo anche un fenomeno che trae origine da organizzazioni criminali che ben conosciamo.
Sul discorso degli interventi, la riorganizzazione del Corpo, l'inserimento della task force, l'aumento degli agenti di Polizia municipale sono andati in quella direzione. E ancora, abbiamo rafforzato i controlli nel centro storico, in particolare nel periodo festivo, in quelle vie particolari, anticipando gli interventi rispetto agli anni passato. Dal 13 novembre fino alla fine del mese interveniamo su queste aree con delle pattuglie dedicate, in divisa e abiti civili, che hanno visto 443 operatori impiegati, e 279 pattuglie solo nel periodo natalizio, con sequestri di centinaia di pezzi, materiali e prodotti contraffatti e con altrettante persone deferite all'autorità giudiziaria. E qui entra in campo un altra competenza, che non è più la nostra, ma che è quella che poi viene lasciata giustamente alla magistratura, che fa le sue indagini, verifica, porta a un esito di cui naturalmente non siamo giudici noi, non siamo noi a decidere delle sorti di chi viene denunciato e segnalato, questo va tenuto in conto se vogliamo affrontare seriamente il fenomeno dell'abusivismo commerciale, altrimenti ci mettiamo a vedere una parte e non risolviamo il problema. Io sono la prima che prende i commercianti e dice, ed è una proposta che ho anche fatto a molti di loro, recentemente li ho sentiti, andiamo insieme in prefettura ai tavoli che sono già stati istituiti e resi permanenti anche sul protocollo anticontraffazione, per discutere insieme anche di eventuali proposte aggiuntive per rafforzare il controllo, per prevedere dei sistemi consortili di gestione di quelle vie: un tempo c'erano. Si possono riprendere in mano progetti che sono stati accantonati, ma che hanno avuto in alcuni ambiti di competenza degli effetti efficaci. Si possono riprendere questi, ne ho parlato più volte con i commercianti che devono essere i primi disponibili a intervenire uniti in collaborazione con noi. Abbiamo parlato, di concerto con le Forze dell'ordine, di costituire tavoli dedicati a questo fenomeno e ne avremo uno a breve. Successivamente convocheremo anche le categorie economiche e i soggetti che sono stati parte del protocollo anticontraffazione che abbiamo siglato un anno fa, che ha una durata biennale e che annualmente viene monitorato. E' stato istituito un database, un osservatorio dedicato, anche perché le merci sequestrate vanno poi controllate. La procedura anche di denuncia e sequestro è complessa e va fatta secondo determinati criteri. Esiste poi anche un ambito sanzionatorio. La Polizia municipale sanziona l'assenza di licenze commerciali. Entrano poi in campo altre Forze dell'ordine sul tema penale della contraffazione, e anche di comportamento e atteggiamento degli stessi abusivi. Sappiamo che occorre, e con il Consiglio ci siamo confrontati, attivare momenti di informazione rivolta anche ai consumatori, che purtroppo ancora troppo ignorano i rischi degli acquisti sul mercato illegale. Anche su questo mi prendo un impegno per chiamare a raccolta i commercianti interessati per ascoltare e confrontarci in presenza di altre Forze dell'ordine e della prefettura su quelle che possono essere altre soluzioni, come quella di aggregare i dati. Io vi porto quello che la Polizia municipale ha raccolto in queste settimane di interventi e qui ribadisco, perché ci tengo che questa cosa esca correttamente come l'ho pronunciata, i controlli ci sono stati, la merce è stata sequestrata, non sarà mai sufficiente perché troppe risorse occorrerebbero per contrastare davvero efficacemente questo problema, fermo restando che per non continuare ad alimentare questo mercato basterebbe che i consumatori fossero informati sui rischi. così si riuscirebbe a colpire davvero la filiera, ma come vi ho detto prima non può essere la sola Polizia municipale e l'Amministrazione comunale a contrastarla, occorre la collaborazione di tutte le parti coinvolte. Avremo un incontro in prefettura per valutare i dati emersi in queste settimane. Sarà mi cura controllare quali sono gli esisti prodotti da questi controlli. E' ovvio che si potrà migliorare, certo, io sono la prima a dire che il fenomeno dell'abusivismo commerciale gravissimo e va affrontato quotidianamente e non si deve certo smettere di contrastarlo. I protocolli non bastano, servono anche delle azioni concrete. Quindi quello che noi a nostra volta monitoreremo è che ci sia una efficacia consequenziale agli accordi che andiamo a sottoscrivere. Fermo restando che questo fenomeno deve considerare tutta una serie di aspetti che purtroppo a volte ci vedono isolati, rispetto alla portata internazionale che ha, perché parliamo di una produzione di merci che arriva da ben oltre confine, rispetto al nostro territorio. Il rafforzamento della collaborazione con altre Forze dell'ordine è fondamentale. Detto questo, avendo rafforzato i nuclei di Polizia municipale, creato il reparto città storico, la task force che lavora anche su questo fenomeno, avendo aumentato il numero degli agenti di Polizia municipale, l'Amministrazione comunale dimostra che c'è. Ci sarà ulteriore lavoro da fare, di questo ne siamo consapevoli, ma questa è la direzione che abbiamo assunto e confermato anche nel documento unico di programmazione".
      .