Bologna, 10/03/2014

CONSIGLIO COMUNALE, SEDUTA SOLENNE DEDICATA ALLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA. L'INTERVENTO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA


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Si trasmette il discorso del Sindaco Virginio Merola, tenuto oggi in Consiglio comunale nel corso della seduta solenne in occasione della Giornata internazionale della donna.


"Grazie Presidente, mi associo volentieri ai ringraziamenti, in particolare un saluto alle ragazze dell'Istituto Luxemburg presenti, alle loro insegnanti, a tutte le autorità. Un ringraziamento particolare, che questa sala ha già espresso molto meglio delle parole, alle testimonianze della signora Ombra e della signora Brunero. Oggi è una giornata importante per il Consiglio comunale di Bologna. Bologna città medaglia d'oro alla Resistenza, medaglia d'oro al valor civile, fa un atto importante per la storia della nostra comunità e per il nostro Paese. Oggi abbiamo potuto apprendere dalla viva testimonianza di due protagoniste il contributo che le donne italiane attraverso i Gruppi di difesa della donna hanno dato alla Liberazione nel nostro Paese. Questo non è un fatto scontato. E' necessario che la ricerca storica prosegua per dare sempre più rilevanza al ruolo che le donne hanno avuto nella costruzione della nostra Repubblica. C'è un ritardo della storiografia su questo. Oggi abbiamo segnato un passaggio importante grazie alle relazioni che abbiamo sentito e al lavoro che in questi mesi stiamo facendo insieme alle associazioni dei partigiani, in particolare alle donne che hanno dato vita alla Resistenza.
La storia è molto importante. La storia non insegna nulla solo a chi ha a cuore il proprio potere. La storia può insegnare molto a chi è debole e ha bisogno di conquistare la democrazia. Il riconoscimento del significato storico del contributo che le donne hanno dato alla nostra Resistenza è un fatto importante, sia per quanto riguarda quanto è effettivamente avvenuto, sia per la stessa storia sociale e militare del nostro Paese. La partecipazione attiva alla Resistenza da parte delle donne è sempre stata relegata in secondo piano. Io qui vedo autorità militari che possono spiegarlo molto meglio di me. Ma se c'è un ruolo essenziale, se lo vogliamo ridurre a questo, nelle attività belliche è quello della logistica. L'aiuto che è stato dato dai Gruppi di difesa delle donne da questo punto di vista è tutto tranne che una funzione di seconda linea. E' stato un ruolo essenziale per l'organizzazione della guerra partigiana. Perché c'è sempre una visione un po' ellenistica delle donne, mentre il loro ruolo è stato determinante anche dal punto di vista militare, anche con tutte le riflessioni e le amarezze dovute all'utilizzo della violenza che non a caso ci ha accompagnato fino ai giorni nostri nell'elaborazione successiva del movimento delle donne.
Dobbiamo essere veramente grati per queste testimonianze perché ci rendono attuale una esperienza che è stata determinante per la costruzione della nostra Repubblica democratica. Ma la domanda che dobbiamo porci è quella che si faceva la signora Ombra dell'UDI quando ha cominciato a riunire nelle abitazioni altre donne: cos'è la democrazia? Da quella domanda è ripartita la democrazia nel nostro Pese. Da quella domanda è ripartita anche la storia del movimento di liberazione delle donne nel nostro Paese. E' vero che la storia non si fa con i se, ma il contributo del movimento delle donne ci insegna che è importante anche interrogarci su cosa si sarebbe potuto fare se le cose fossero andate diversamente. Questo è molto importante per la riflessione storica. L'accentuazione che la signora Brunero ha dato al fatto che le donne furono capaci di essere unite sugli obiettivi che riguardavano la loro condizione e la loro richiesta di libertà ci deve fare riflettere su come sia potuto avvenire che col predomino della politica maschile degli anni '50 e '60 sia passata in secondo piano l'esperienza della lotta di liberazione delle donne. Oggi noi diamo nuova rilevanza a questa storiografia, ed a come sia potuto appunto accadere che quell'unità trasversale abbia subito delle battute d'arresto. Mentre sappiamo, per il proseguo della storia della nostra Repubblica, che quando il movimento delle donne ha ripreso pieno possesso della propria capacità di unità trasversale autonoma rispetto agli schieramenti politici, elaborando un proprio pensiero che molto sta contribuendo al rinnovamento della politica moderna, i Paesi hanno fatto dei grossi passi avanti.
La democrazia si costruisce sull'autonomia e l'indipendenza delle donne anche dal punto di vista politico. E oggi noi possiamo ragionare di che cos'è la democrazia, nel senso dei rischi che ci sono per la nostra democrazia, ma anche delle grandi opportunità di allargamento degli spazi democratici della nostra società, perché vive, è forte questo pensiero autonomo del movimento femminile che ha preso al parola in quegli anni.
Oltre ai ringraziamenti tutto questo ci dice anche che la memoria è in realtà assunzione di impegno. Bene la ricostruzione storica, la verità storica, perché esiste una verità storica in un 'epoca di troppi relativismi. Ma esiste anche un insegnamento prezioso che è stato ricordato: dobbiamo avere il coraggio di esercitare la nostra libertà con responsabilità, essere persone, non rassegnarsi ad essere individui isolati o individui subalterni ad un collettivo ed al comandante di turno. Possiamo esser persone, lo posiamo fare se teniamo presente come risorsa preziosa per la nostra riflessione sociale e politica il pensiero autonomo delle donne. Bologna questo lo sa. E' la città che per prima in Italia ha istituito la biblioteca delle donne, di cui andiamo orgogliosi, che per prima in Italia ha messo in campo l'esperienza della Casa delle donne per non subire violenza. E ancora, i nostri servizi sociali, i nostri servizi educativi, e tanto altro. Tutto questo lo sappiamo, ma la domanda che cos'è oggi la democrazia ancora ci interroga. Democrazia significa distribuire risorse, rivedere il nostro welfare in termini sociali. Ma c'è un'altra domanda che mi pongo e rivolgo agli uomini presenti: la democrazia è distribuzione di potere, il potere di fare, la capacità di fare. Collaborare con le donne perché abbiamo questo potere è il maggiore contributo che noi uomini possiamo dare all'arricchimento della nostra democrazia".
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