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Bologna, 21/12/2012
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La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord): "Lunedì scorso, nel pomeriggio, si è tenuto un presidio di fronte a Palazzo d'Accursio, alla presenza di numerosi metalmeccanici e loro delegati sindacali appartenenti ad aziende del territorio bolognese che hanno riportato le difficoltà in cui versano 17.000 lavoratori della suddetta categoria. Ormai sono esauriti gli ammortizzatori sociali e, particolarmente penalizzati, sono i lavoratori 50-60enni, troppo giovani per andare in pensione, troppo vecchi per trovare un nuovo lavoro. A tale fine si chiede al Sindaco e alla Giunta quali politiche abbiano in atto o quali politiche abbiano intenzione di proporre al fine di cercare una soluzione a situazioni al limite della disperazione, considerando che questi lavoratori hanno versato i contributi per decine di anni ed ora auspicherebbero di poter rientrare nel mondo del lavoro o di essere ricollocati". La risposta dell'assessore alle Relazioni sindacali esterne, Matteo Lepore, letta in Aula dall'assessore Rizzo Nervo: "L'Assessore Lepore ha incontrato il gruppo di lavoratori della Fiom a seguito del presidio organizzato lunedì pomeriggio in piazza Nettuno. La manifestazione era stata indetta per richiedere l’attenzione delle istituzioni e della politica alla situazione delle persone rimaste senza lavoro a causa della crisi. Come abbiamo già avuto modo di evidenziare in precedenti occasioni, sono ormai circa 17.000 le persone coinvolte da ammortizzatori sociali per quanto riguarda il comparto industriale. Erano 13.000 soltanto lo scorso giugno. In cinque anni sono fallite 150 aziende. Nel 2012 circa 350 lavoratori hanno perso la copertura degli ammortizzatori sociali e sono rimasti senza impiego. Altri 300 saranno nelle stesse condizioni nei primi sei mesi del 2013. Oltre al grave tema della disoccupazione giovanile, a preoccupare è l’aumento importante dei lavoratori “adulti” che terminano la mobilità e il sostegno degli ammortizzatori, rimanendo privi di reddito e senza reali prospettive di riconversione professionale. La Fiom ha avanzato una richiesta di maggiore attenzione politica da parte di tutte le istituzioni verso la quota di lavoratori non più giovani, con professionalità medio-basse, donne, “condannati” a rimanere disoccupati fino alla pensione, magari facendosi carico del versamento dei contributi volontari. All’incontro, erano presenti i lavoratori della ex Sabiem, i colleghi senza lavoro della Burgo, che attendono dal 2010 di essere ri-assorbiti dalla Dismeco, quelli della Bredamenarinibus, per i quali Finmeccanica ha chiesto un altro anno di cassa integrazione straordinaria, e i dipendenti della Ceam, azienda produttrice di ascensori controllata dalla multinazionale americana Otis che ha deciso di spostare la produzione in Spagna, licenziando 90 persone a Calderara. Come assessore con delega alle relazioni sindacali del Comune di Bologna, l'assessore Lepore sta seguendo le crisi del territorio comunale che si susseguono tra tavoli istituzionali e accordi sindacali. Purtroppo molte di queste situazioni hanno cause mediamente lontane nel tempo, quando nei decenni scorsi il nostro territorio è stato attraversato da un’ondata di deindustrializzazione e passaggio di proprietà industriale, spesso a favore di investitori esteri e interessati più al versante finanziario che a quello produttivo. Oggi, quindi, ci troviamo sempre più di frequente di fronte alla gestione di dismissioni, piani industriali al ribasso e ipotesi di delocalizzazione a fini di razionalizzazione. Alcuni dei segmenti industriali più maturi hanno subito una forte rivoluzione tecnologica e di mercato, toccando il fondo, altri si sono mantenuti competitivi grazie al raggiungimento di nicchie di leadership a livello internazionale. In generale, la situazione che abbiamo di fornite, nel paese come a Bologna, ci pone la necessità impellente di nuove politiche per la crescita e l’allargamento della nostra base produttiva. Intanto, però, il rischio che corriamo è quello di un impatto sociale davvero insopportabile. Su questo punto, il Comune di Bologna e le altre istituzioni del nostro territorio si considerano in prima linea. Alla Fiom l'assessore ha ribadito che questa è la nostra priorità e che in gennaio siamo disponibili a ritrovarci come da loro richiesto per riflettere su misure condivise da mettere in campo, con il coinvolgimento del mondo delle imprese. Nonostante i vincoli del patto di stabilità nazionale e le ristrettezze di bilancio, già in questo fine d’anno abbiamo programmato investimenti dedicati ai lavori pubblici e alla manutenzione, proprio nell’intento di ridare respiro all’economia locale".
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