Bologna, 22/04/2013

L'INTERVENTO DI PATRIZIA MORETTI DOPO IL CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA


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Di seguito il testo dell'intervento della signora Patrizia Moretti, mamma di Federico Aldrovandi, dopo il conferimento della cittadinanza onoraria.

"E adesso come faccio a vincere quest'emozione? Lo faccio per ringraziarvi, ringrazio la città di Bologna naturalmente, prima di tutto per questa onoreficenza che veramente mi rende contenta anche se chiaramente nessuno di noi forse avrebbe voluto vivere questo giorno anche se così bello il motivo, è che purtroppo mio figlio non c'è più.
Questa onorificenza ormai arriva dopo gli otto anni di un percorso che è stato sicuramente duro, difficile, una lotta - "battaglia" non è la parola giusta - una lotta semplicemente per chiedere giustizia e per affermare la dignità di Federico che inizialmente sembrava dovesse passare per l'oggetto del processo, come se il processo fosse a suo carico, piuttosto che lui la vittima.
Devo dire che questa onorificenza che ricevo oggi con grandissima gioia la considero un riconoscimento diffuso perché non è solo per me, è sicuramente per tutte le persone che mi hanno accompagnato in questi anni, tutte le persone che mi hanno dato molta forza a cominciare da chi all'inizio, subito ha creduto che questa tragedia dovesse essere fonte di giustizia, una giustizia non solo per Federico ma per tutti, a cominciare dal mio avvocato, e poi dagli amici di Federico, e poi da tutte le persone che via via in questa strada si sono affiancate a noi e, con ogni strumento, in ogni forma, in ogni modo in cui l'intelligenza si possa esprimere anche attraverso l'arte, la cultura - adesso in particolare mi viene in mente il film di Filippo Vendemmiati che fra poco sarà proiettato - ma anche il sostegno morale, anche gli striscioni negli stadi, anche la vicinanza delle persone che con un semplice messaggio o una parola, una canzone, un disegno.
In realtà questo è stato un movimento, questa cittadinanza forse va a tutto questo movimento di persone che in realtà si traduce in una richiesta di giustizia, di un mondo pulito, dell'onestà che comunque deve trionfare su quelle parti negative che nessuno di noi vorrebbe che potessero più essere nella nostra società. E perciò questo ringraziamento, oltre che al comune di Bologna voglio indirizzarlo a tutti voi che mi avete accompagnato in questa strada nel nome di Federico
E un'ultima cosa vorrei dirla, che il riconoscimento della città di Bologna, le parole del Sindaco e le parole della presidente del consiglio che ho appena sentito mi danno un grandissima speranza, il riconoscimento di quanto sia stato duro e difficile questo percorso che ha portato comunque ad avere un po' di giustizia. Mi fa sperare che a partire dal comune di Bologna - il comune di Ferrara a cui appartengo lo ha già fatto - e le altre istituzioni si facciano carico di questa esigenza di giustizia che appartiene ai cittadini, nei casi come questo noi abbiamo veramente bisogno delle istituzioni al nostro fianco, per un lungo periodo noi abbiamo avuto lo Stato contro, obbiettivamente, naturalmente parlo in termini individuali, pero' quelle valutazioni, quelle indagini che si sarebbero dovute fare all'interno della questura di Ferrara, purtroppo, molto a lungo, non sono state fatte. Ci sono delle responsabilità vere, oggettive che vorrei non dovessero più essere a carico dei cittadini, le istituzioni stesse dovrebbero autotutelarsi, il riconoscimento di oggi perciò per me oggi ha un altissimo valore, un passo avanti per tutti, in questa direzione, riconosciamo tutti e io a questo punto come cittadina, nelle istituzioni - questo ci promettono, vero Sindaco? - nella persona del Sindaco che mi conferisce questa cittadinanza io trovo questa risposta, ed è l'augurio che io voglio fare a tutti noi come cittadini e anche all'attività di chi ci rappresenta. Grazie".
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