Bologna, 27/06/2013
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"L'esercizio della memoria ha senso, ed è fondato, se porta ad assumere impegni precisi. Ricordare è un fatto molto importante, anche nel suo significato letterale, perché letteralmente significa “tenere nel cuore”, la nostra comunità ha sicuramente dimostrato di mantenere un grande rapporto di affetto e di solidarietà con l'associazione delle vittime della strage di Ustica. Abbiamo fatto passi in avanti, malgrado i tentativi di fare confusione. Noi chiediamo giustizia, ma la verità la sappiamo: abbiamo ottenuto la verità giudiziaria. E su questo non ci può essere confusione. Ciò che ci manca, e manca al Paese, è la piena giustizia, cioè la pienezza della verità storica di quanto accaduto. Ci siamo battuti insieme ai familiari delle vittime della strage di Ustica, ma abbiamo fatto un passo in avanti decisivo nel gennaio scorso, con la sentenza formulata dalla Cassazione, che ha stabilito che le 81 vittime che persero la vita, la persero perché quell'aereo fu abbattuto da un missile. Quella sentenza pone un punto fermo, una verità giudiziaria a cui tutti siamo tenuti ad attenerci e una verità che ha sempre sostenuto con ostinazione e con argomenti e con documentazione l'associazione dei parenti delle vittime. Certo, sono tante le stragi e gli attentati che nel nostro Paese, come sappiamo, attendono a distanza di anni di sapere cosa realmente sia accaduto. Ci sono domande a cui occorre dare risposte e, soprattutto, capire il perché di ostinati silenzio e reticenze. Ringrazio Giorgio Ardizzone, presidente dell'Assemblea regionale siciliana, che ha voluto realizzare un incontro in Sicilia, a Palermo, a cui ho partecipato, per per ricordare le vittime di Ustica, assieme a Daria Bonfietti, al presidente della Camera Laura Boldrini, al presidente del Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna Palma Costi, al sindaco di Palermo e Ustica, Leoluca Orlando e Attilio Licciardi. In quell'occasione il presidente Boldrini ha detto: "Penso che lo Stato debba essere laddove c'è la ricerca della verità, perché questo serve a rinsaldare il patto di lealtà tra lo Stato e i cittadini". Sono parole che devono fare riflettere e devono fare in modo che politica, le istituzioni, aiutino la magistratura a completare il suo lavoro. Le comunità locali sono sempre state al fianco dei cittadini e in particolare delle associazioni delle vittime delle stragi. Voglio qui ricordare che la Repubblica non è solo Stato, la nostra Costituzione definisce la Repubblica come formata da Comuni, Province, Regioni e Stato. Non c'è un rapporto gerarchico nella nostra Repubblica democratica, c'è un rapporto funzionale. Se la credibilità rispetto alle istituzioni democratiche è rimasta viva in questo Paese, lo si deve all'impegno delle associazioni delle vittime delle stragi e alle comunità locali qui oggi rappresentate. Quello che Regioni, Province e Comuni hanno voluto e saputo fare per mantenere un rapporto di credibilità e fiducia nelle istituzioni. Ora tocca allo Stato fare la propria parte per recuperare la credibilità nelle istituzioni democratiche della nostra Repubblica. Sopra i cieli di Ustica, la sera del 27 giugno c’è stato un conflitto. Altre tesi fanno parte di polemiche sterili. Da troppo tempo sappiamo, in particolare i familiari delle vittime, che è ora di sapere perché quell'aereo che trasportava civili è stato abbattuto in una operazione militare. Lo dobbiamo alla memoria delle vittime, di chi quella sera ha perso la vita, e lo dobbiamo a voi, parenti delle vittime. E lo dobbiamo ai cittadini italiani. Voglio ricordare, così come ho fatto a Palermo, che 33 europarlamentari – primo firmatario Salvatore Caronna - un anno fa hanno fatto un'interrogazione alla Commissione e al Consiglio Europeo per verificare se la decisione dei Paesi membri di non dare né risposta né assistenza alle autorità giudiziarie italiane non vìoli il principio della cooperazione leale tra Paesi dell'Ue sancita nei trattati. Abbiamo dovuto scoprire, con quella interrogazione, che l'Italia però non ha ancora ratificato la Convenzione sulla cooperazione giudiziaria in materia penale, che giace in attesa di ratifica dal 29 maggio 2000. Quindi, non possiamo chiedere l'applicazione di una convenzione che non abbiamo ancora ratificato. Le indagini svolte dalla magistratura italiana hanno accertato che il 27 giugno 1980 quando il DC9 in volo da Bologna a Palermo fu abbattuto nell'area erano presenti aerei e navi di alcuni Paesi membri (Francia, Germania, Belgio) e di due paesi terzi (Stati Uniti e Libia). Sapere cosa hanno visto quelle navi e quegli aerei è di fondamentale importanza per fare piena e definitiva luce su ciò che è realmente accaduto quella notte. Abbiamo dovuto apprendere anche con una contestualità davvero degna della più grave pesantezza burocratica cui questo Paese ci sta abituando, che l'Avvocatura dello Stato intende ricorrere contro il risarcimento ai familiari delle vittime. Ce l'hanno fatto sapere oggi. Ora dobbiamo reagire, con la consueta determinazione. Propongo che le istituzioni qui presenti, i due rappresentanti dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e Sicilia, insieme al Sindaco di Bologna e al Sindaco di Palermo, insieme all'associazione dei familiari delle vittime di Ustica, promuovano un incontro con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e il nostro ministro degli Esteri, per chiedere la ratifica di questa convenzione e di coinvolgere i parlamentari locali. E propongo anche che questo incontro serva a ribadire che è penoso, in un Paese civile, che di fronte ad una giustizia piena, negata da 33 anni, l'Avvocatura dello Stato trovi il modo di infierire ancora in questa situazione addirittura con questa tempestività non richiesta, rispetto all'importanza di una giornata come quella odierna. Cari parenti delle vittime il Comune di Bologna è al vostro fianco per completare il cammino verso la verità, e lo facciamo assumendo impegni precisi. Oggi è una giornata di memoria, di ricordo. Andrete a visitare nuovamente il bellissimo museo a cui ha dato vita questa città, c'è un programma di alta qualità culturale che si svolgerà nel Giardino della Memoria. Una rassegna che intende porre il tema generale: “dalla verità alla storia”, una rassegna del teatro civile, impegnato, perché l'arte ha molto a che fare con la verità".
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