Bologna, 29/11/2013

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PEOPLE MOVER


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L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Massimo Bugani (M5S), Federica salsi (GrMisto) e Michele Facci (Fi-Pdl) sulla sentenza del TAR di Roma riguardante il People mover.

La domanda d'attualità del consigliere Massimo Bugani:

"Viste le notizie apparse sulla stampa in merito alla rinuncia al pronunciamento da parte del TAR del Lazio sul ricorso presentato da Marconi Express, e in merito alla possibilità che otto persone tra politici e tecnici vengano rinviati a giudizio per le note vicende del People Mover, pone al Sindaco e alla Giunta la seguente domanda d'attualità per sapere:
qual è la sua valutazione su queste vicende;
se non ritiene che sia arrivato il momento di prendere una decisione definitiva e abbandonare l’opera così da poter dirottare i finanziamenti ed i progetti sul SFM".

La domanda d'attualità della consigliera Federica Salsi:

"Premesso che:
da notizie di stampa si apprende che 8 persone tra politici e tecnici del Comune saranno con ogni probabilità chiamati a rispondere di abuso d'ufficio e turbativa d'asta;
si apprende che l'avvocato Carestia, dirigente del Settore Avvocatura del Comune di Bologna, è entrata nelle indagini con un'accusa di false informazioni al Pubblico Ministero perché si rifiutava di rispondere alle domande adducendo il segreto professionale che stando ai PM è insussistente;
si apprende anche dell'esito del TAR Lazio in merito al ricorso di TPER CCC Marconi Express contro la deliberazione dell'AVCP che rimanda al TAR Emilia-Romagna e della eventualità che i ricorrenti si rivolgano al Consiglio di Stato;
chiedo al Sindaco e alla Giunta;
chiedo se l'Amministrazione sia sempre dell'idea di procedere con la realizzazione del People Mover considerando il quadro di indagini e di ricorsi in atto;
se il Sindaco sia soddisfatto per non aver sciolto l'Avvocato Carestia dal segreto professionale, come avevo richiesto io un anno fa, poichè ora si ritrova per questa sua scelta al centro di un'indagine con una pesante accusa;
se il sindaco intenda pagare di tasca sua la difesa dell'Avvocato Carestia".

La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci:

"In relazione all'eventuale futuro dibattimento penale, relativo all'indagine giudiziaria sul People mover, di cui alle notizie di stampa di questi giorni, chiede se l'amministrazione comunale pensa di tutelarsi dal punto di vista economico/contabile, nel caso di eventuale futuro procedimento penale a carico degli attuali indagati".

La risposta dell'assessore Andrea Colombo:

"Grazie presidente. Innanzitutto ricordo che il comune di Bologna allo stato attuale è titolare di diritti e di obblighi regolati e disciplinati da un contratto di concessione, costruzione e gestione di opera pubblica per quanto riguarda l'infrastruttura di collegamento passeggeri fra la stazione ferroviaria e l'aeroporto di Bologna denominata People mover, contratto di concessione stipulato 4 giugno 2009.
Gli attuali sviluppi delle vicende processuali relative al People mover, dal punto di vista penale, amministrativo e contabile, successive alla sottoscrizione di questo contratto, non legittimano attualmente in alcun modo il comune di Bologna a prendere unilateralmente decisioni che comportino in tutto o in parte modifiche degli impegni assunti nei confronti dei soggetti aggiudicatari della gara, e della società di progetto Marconi Express che è stata costituita come da previsioni contrattuali.
In particolare proprio in queste settimane il Comune sta istruendo la valutazione del riequilibrio del Piano economico e finanziario (PEF) presentato dalla società Marconi Express come a quest'ultima consentito dall'articolo 6 del contratto stipulato con il nostro ente. In particolare stiamo completando la verifica del nuovo PEF e della relativa istanza di riequilibrio che sono stati presentati in base alla clausola contrattuale che ricordavo, da parte della Marconi Express che ha anche consegnato la documentazione integrativa richiesta. L'analisi di questo PEF aggiornato è condotta dal responsabile unico del procedimento con il supporto di due advisor indipendenti, esterni all'Amministrazione, per la valutazione specialistica degli aspetti legali e finanziari. Come previsto, e dunque nel rispetto dei termini stabiliti nella convenzione, il Comune conta di massima di poter concludere l'iter relativo al nuovo PEF entro la fine dell'anno.
Come noto negli scorsi mesi vi è stata una delibera dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (VCP) di lavori, servizi e forniture di beni, la numero 18 del maggio 2013, che si concludeva con l'invito rivolto al Comune, ma anche ai soci della Marconi Express, a modificare i patti parasociali. Ricordo che, come è noto, per ragioni di indirizzo politico-amministrativo che questa Amministrazione si è data, e in modo dunque slegato da qualsiasi valutazione di illegittimità che invece è incorso da parte di altri organi, il Comune si è mosso fin dal 2011 anche dal punto di vista societario del concessionario, richiedendo con forza e ottenendo lo scorso giugno, la formale modifica dei patti parasociali della Marconi Express. La nuova versione di tali patti, formalmente approvata, prevede adesso che TPER non vada oltre al quota del 25% già posseduta e che il CCC rimanga per l'intera durata della concessione.
Le vicende processuali e amministrative relative all'impugnazione da parte di Marconi Express, TPER e CCC del parere della VCP, vedono il Comune di Bologna, come noto, quale attento osservatore e interlocutore dell'Autorità in una logica di collaborazione interistituzionale, senza che lo stesso Comune abbia deciso invece di intervenire nel giudizio da cui le attività amministrative e tecniche del progetto People mover sono indipendenti. Analogo discorso vale per le vicende penali, di cui il Comune di Bologna ha una conoscenza sommaria derivante dalle notizie pubblicate sui giornali, considerato che pare essersi conclusa la fase istruttoria delle indagini preliminari. In questa sede non posso dunque che ribadire quanto già affermato anche nella giornata di ieri dal Sindaco: massimo rispetto per l'operato della magistratura, e piena fiducia per il lavoro dei dirigenti comunali.
Per quanto riguarda in specifico la domanda sull'eventuale tutela dell'Amministrazione comunale sotto il punto di vista economico-contabile, allo stato attuale il Comune di Bologna non ha ancora avuto alcuna notizia diretta sui contenuti delle indagini, né sulle relative conclusioni della magistratura inquirente, e pertanto l'Amministrazione non dispone allo stato attuale degli elementi di fatto idonei a consentire di operare una ponderata valutazione sulla propria eventuale e potenziale qualificazione di offeso dal reato.
Quanto infine alle domande relative all'avvocato Carestia, direttrice dell'avvocatura comunale, innanzitutto non ci si può esimere dal dolersi per il tono strumentale della domanda di attualità presentata, rivolta nei confronti di una professionista seria e competente, la cui stima è universalmente riconosciuta presso il nostro ente e nel Foro di Bologna. L'avvocato Carestia è come noto una professionista iscritta all'albo degli avvocati di Bologna e come tale è tenuta dalla sua deontologia professionale al segreto in ordine ai diversi aspetti di cui viene a conoscenza nell'espletamento del suo mandato professionale. Nulla conta dal punto di vista giuridico, che il Comune eventualmente la sciolga tecnicamente dal segreto, essendo essa tenuta al segreto dalle norme deontologiche della professione forense. Risulta per altro che lo stesso ordine professionale di appartenenza si sia pronunciato in ordine all'obbligo di rispettare il segreto professionale anche da parte degli avvocati appartenenti all'ufficio legale delle pubbliche amministrazioni, come ovviamente il Comune.
Credo non siano infine necessarie risposte su quella che non si può che considerare soltanto una sguaiata provocazione circa il pagamento delle spese legali per la difesa dell'avvocato Carestia".
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