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Bologna, 27/05/2013
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"Ora è necessario riunirsi , per pensare insieme. Il vero problema è dato dallo Stato che non fa tutto ciò che deve fare per la scuola. In questo dibattito è entrata anche il Ministro Carrozza che, ha espresso la sua opinione legittima,sul referendum ed ha così affermato "O più soldi alla scuola pubblica o mi dimetto". Un aut aut di questo tipo non me l'aspettavo di certo, forse il Ministro ha già compreso che di investire sulla scuola pubblica non c'è l'intenzione. O forse non ha ancora capito che deve andare da Saccomanni e fargli capire il perché della necessità di un investimento di questo tipo. Infatti il nuovo Governo, delle larghe intese, che qualcuno ha ribattezzato delle "corte vedute" è orientato a bloccare nuovamente gli aumenti contrattuali fino al 2014 ovvero a non concedere l'aggiornamento della vacanza contrattuale, ferma al 2010. Tutti i dipendenti pubblici, compresi insegnanti e personale ATA, hanno avuto il congelamento delle retribuzioni per 3 anni, ridotto poi a 2, tralascio come sono stati recuperati i finanziamenti, per non dilungarmi. Comunque niente aumenti per il personale scolastico fino al 2015 e riduzioni delle spese, ancora, applicate linearmente a tutti i Ministeri, compreso quello di Carrozza. E' per questo forse che vuole dimettersi? Considerando la proroga del blocco dei rinnovi contrattuali per i dipendenti statali la perdita del potere d'acquisto dovrebbe essere dell'11% in 5 anni. Ma torniamo alla scuola :la situazione è anche questa, maggior numero di alunni per classe, più tempo per il rapporti scuola- famiglia, più atti burocratici da completare, e contemporaneamente la dematerializzazione da imparare, maggiori attività collegiali, somministrazione e correzione gratis delle prove Invalsi. Per la scuola superiore di secondo grado: verifiche per l'accertamento delle competenze al termine del primo biennio da strutturare, somministrare, correggere, sempre a titolo gratuito. Si parla di tener aperte maggiormente le scuole e chi pagherà i docenti, per un servizio in più posto che neanche per ciò che stanno svolgendo ora c'è il riconoscimento economico giusto e corretto. Dicono l''Europa! Vedremo e vedremo chi le frequenterà, le scuole aperte di più. Intanto sento la necessità di porre l'evidenza al CCNL della Scuola , scaduto da 3 anni per, almeno, regolamentare questi carichi di lavoro, sbloccare risorse economiche per gli stipendi e per tutto ciò che qui sommariamente ho descritto. Lo chiedono tutti i Sindacati della scuola, a gran voce. Noi dobbiamo essere con loro".
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