Bologna, 30/10/2013

CITTADINANZA ONORARIA A AUNG SAN SUU KYI, L'INTERVENTO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA


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Si trasmette l'intervento tenuto dal Sindaco Virginio Merola nella seduta straordinaria del Consiglio comunale in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria a Aung San Suu Kyi.

In allegato, le motivazioni lette in Aula dalla presidente Simona Lembi.

"Grazie Signora Presidente. Un saluto affettuoso e di ringraziamento, alle cittadine e ai cittadini presenti, alle Signore Consigliere e ai Signori Consiglieri, ed a tutte le autorità civili e militari.

Cara Signora Aung San Suu Kyi, la sua presenza è un evento storico per la città di Bologna. Sono trascorsi cinque anni da quando, in quest'Aula, il Consiglio comunale decise di conferirle la Cittadinanza onoraria del Comune di Bologna. E lo fece in piena armonia, in quel momento le contrapposizioni politiche scomparvero e tutti i consiglieri comunali, con il loro voto unanime, La accolsero nella nostra comunità. Finalmente oggi cara Signora è qui, assieme a noi, per ritirare la Cittadinanza onoraria. Un evento che non pareva possibile fino a qualche tempo fa.

La Sua vita è una storia di coraggio e determinazione. La storia di una donna che lotta da anni affinché al suo popolo siano garantiti diritti umani e civili.

Nel 1998 Lei arrivò a Rangoon da Londra dove viveva, dopo avere saputo che Sua madre era stata ricoverata per un grave malore. Si trovò al centro di una situazione drammatica. Migliaia di studenti in agitazione, e con loro i giovani monaci buddisti che protestavano contro la dittatura di Ne Win, un generale che dopo avere effettuato un colpo di stato tiranneggia il Paese da anni. Acclamata dalle persone, Lei sentì di non potersi sottrarre a un impegno che molti le chiedono. Fondò un partito, la Lega nazionale per la democrazia, che rivendica libertà, diritti umani e democrazia. I generali reagirono arrestandola, impedendole di partecipare alle elezioni che essi stessi avevano promesso per il 1990. Con sorpresa e disappunto dei generali la Lega, pur privata della sua leader, ottenne l’81% dei voti. La giunta militare invalida le elezioni, arrestò e mandò in carcere i dirigenti del partito e i militanti. Sono fatti e gesti che parlano più di tante parole, ed era importante per me ricostruire questi fatti.

Dunque la Sua è una storia di coraggio e determinazione, forse un destino segnato da tempo fin dall'infanzia. Il padre di Aung San, guidò per anni la lotta per una Birmania indipendente. Nel 1947 un sicario inviato da un suo avversario politico uccise lui, suo fratello e sei dei suoi ministri, nella sala in cui Aung San presiedeva una riunione del governo provvisorio. Aung San aveva allora 33 anni, sua figlia Suu Kyi solo due. Un evento tragico che avrebbe dato il senso di una responsabilità da cui non potere sottrarsi.

Nel 1991 Aung San Suu Kyi ricevette il Premio Sakharov del Parlamento europeo e poi il Nobel per la Pace. Ha ritirato il primo qualche giorno fa, mentre il secondo fu ritirato da uno dei suoi figli. Questi premi ricordano e premiano una tenacia e una coerenza veramente rari nella lotta per la democrazia, per i diritti di donne e uomini, per le libertà. Lei si è dedicata a questa causa senza tregua, incurante dei rischi personali.

“Liberi dalla paura” è un libro, da Lei scritto, che riassume in maniera efficace il Suo pensiero: essere liberi dalla paura permette di battersi con coraggio e di affrontare ogni ostacolo. Lei Signora lo ha fatto, ed oggi è una donna libera, candidata alle elezioni per la presidenza della Repubblica, e dal giorno successivo alla Sua liberazione si batte per il rinnovamento del Suo Paese, da Lei tanto amato.

E' per questo che mi viene spontaneo ricordare che Bologna ha nel suo stemma la parola libertà. E’ stato il primo Comune in Italia, nel 1257, a proclamare l'abolizione della schiavitù. La nostra Città è medaglia d'oro della Resistenza contro il nazifascimo e Medaglia d'Oro al Valor Civile. Siamo dunque onorati che Aung San Suu Kyi sia una nostra cittadina. Da oggi, questa parola libertà, assume un significato ancora più profondo e autentico.

Cara Signora Daw Aung San Suu Kyi La ringraziamo per il messaggio di libertà e speranza che porta avanti da anni con il Suo esempio personale. Noi continueremo a seguire le Sue lotte e, glielo auguriamo col cuore, i suoi successi, con l'attenzione e l'orgoglio di saperLa nostra cittadina".
    Motivazioni Consiglio comunale - Aung San Suu Kyi.pdf
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