Bologna, 30/11/2012
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La domanda d'attualità del consigliere Massimo Bugani (M5S): "In relazione alla notizia apparsa sulla stampa sul futuro incerto della Breda Menarini e sullo spettro di 90 esuberi ed un altro anno di cassa integrazione per 200 lavoratori, chiedo al Sindaco e alla Giunta cosa può o pensa di fare l'amministrazione per questo grave problema e il conseguente rischio di ulteriore perdita di posti di lavoro". La risposta dell'assessore Matteo Lepore: "Credo che riuscire a discutere di temi del lavoro in assemblee pubbliche sia una cosa molto importante. Al momento il nostro territorio come il resto del Paese è sul fronte del lavoro e del sistema industriale in greve difficoltà. Lo vediamo ogni giorno sui quotidiani. Anche la provincia di Bologna da questo punto di vista è colpita in modo serio e direi strutturale. Oggi parliamo di Bredamenarini in altre situazioni abbiamo parlato della Perla, della Magli, della Corticella e di altre imprese del settore manifatturiero e produttivo in generale che stanno affrontando forti momenti di crisi e di ristrutturazione. In questo momento nella provincia di Bologna ci sono circa 30.000 persone impiegate nel settore manifatturiero e produttivo, quasi la metà di queste sono interessate da ammortizzatori sociali, siamo di fronte ad un giro di boa importante che purtroppo però non credo ci farà tornare al punto di partenza, ma ci vedrà affrontare uno scenario più negativo rispetto al passato. Di questo dobbiamo essere tutti consapevoli, anche perché le cassa integrazioni ordinarie stanno finendo, si sta passando in alcuni casi a quelle straordinarie, a tagli del personale drastici, e su questo le istituzioni, in particolare la Regione, la Provincia e il Comune di Bologna, sono imprima linea, consapevoli che questa sia la priorità del momento. Nel caso della Bredamenarini il sindaco insieme a me ha incontrato una settimana fa i rappresentanti delle RSU, e con loro ci siamo confrontati rispetto alla situazione attuale. Come sappiamo il 21 novembre l'azienda ha fatto una comunicazione alla Regione e ai sindacati con una richiesta di cassa integrazione straordinaria per crisi, fino a un massimo di 205 dipendenti. A quella data l'azienda occupava e occupa ancora 286 dipendenti con contratto nazionale metalmeccanici. Stiamo parlando comunque di una quota inferiore rispetto al complessivo. Ci sarà un tavolo con la Regione entro dicembre, che noi abbiamo richiesto, ma che anche l'azienda e i sindacati hanno richiesto, dove potremo affrontare questo argomento, ma soprattutto il futuro della Bredamenarini. Insieme al presidente Errani il sindaco ha chiesto un incontro a Finmeccanica, un incontro al Governo perché si facciano urgentemente carico di dare una risposta al territorio. La Bredamenarini rappresenta un'eccellenza del nostro territorio produttivo, ma ormai è rimasta l'unica azienda italiana in grado di produrre mezzi di trasporto pubblico come quelli di cui stiamo parlando. In altri Paesi sono state fatte delle scelte molto forti, per quanto riguarda il cambio del parco mezzi a livello nazionale, nelle città, si sta puntando molto all'elettrico, a un trasporto pubblico sostenibile. Queste scelte nazionali nei Governi che hanno saputo affrontare prima di noi crisi come questa, sono state allo stesso scelte politiche sui temi della sostenibilità e del trasporto pubblico sostenibile nelle città, ma anche scelte di politica industriale del Pese. In questo momento l'Italia è priva di una propria politica industriale, e di una propria politica per quanto riguarda i trasporti in particolare, che sappia dare delle prospettive dilungo periodo delle prospettive di investimento e anche dei punti di riferimento a città come la nostra che dovrà nei prossimi mesi fare delle scelte rispetto alle risorse che anche lei citava, e che le città da sole non possono affrontare. Noi siamo in questo momento bloccati dal Patto di stabilità, dobbiamo fare i conti con dei forti tagli di bilancio, non possiamo essere lasciati soli dal Governo nella gestione della finanza pubblica ma anche nell'affrontare quelle che sono le crisi del sistema produttivo. Occorre che il Governo da questo punto di vista, assieme a quelle che sono le aziende di Stato si faccia parte in causa, e soprattutto che il nuovo Governo, quello che uscirà dalle elezioni politiche, faccia del lavoro definitivamente la sua priorità rispetto agli obiettivi di crescita e di coesione sociale. Su questo noi siamo, come ho già detto, in prima linea, lavoreremo insieme al presidente della Regione, all'assessore Muzzarelli, alla Provincia e ai sindacati, consapevoli che su battaglie come queste non ci devono essere divisioni politiche, ma l'obiettivo di salvaguardare un punto produttivo e manifatturiero del territorio bolognese". Il consigliere Massimo Bugani si è dichiarato soddisfatto.
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