Bologna, 29/01/2016

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'ADEGUAMENTO DELL'ORARIO DI CHIUSURA DEI LOCALI


    .
L'assessore Matteo Lepore, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Lorenzo Tomassini (Uniti si vince) e Massimo Bugani (M5S) sull'adeguamento dell'orario di chiusura dei locali dopo la decisione del Consiglio di Stato.

Domanda del consigliere Tomassini
"Visti gli articoli di stampa apparsi sulla recente sentenza che ha accolto le doglianze dei comitati della zona universitaria rispetto agli orari di chiusura dei locali, chiede al Sindaco di sapere se non ritenga opportuno adeguare anche le altre ordinanze adottate per altre zone della città ai principi espressi dal Consiglio di Stato".

Domanda del consigliere Bugani
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi alla decisione del Consiglio di Stato di bocciare la strategia del Comune sulle deroghe agli orari di chiusura del locali, si pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa sulla decisione del Consiglio di Stato, per sapere dalla Giunta quali saranno le azioni politiche che intende mettere in campo per trovare una soluzione al problema".

Risposta dell'assessore Lepore
"Grazie presidente, ringrazio anche i due consiglieri per le domande.
Intanto, oggi abbiamo sottoscritto un'ordinanza nuova, ex art. 50, per la zona universitaria, approfitto di queste domande per darne informazione al Consiglio, perché credo in fondo che in questa ordinanza ci siano alcune delle risposte che venivano richieste.
Innanzitutto, abbiamo deciso di sospendere, quindi di ritirare, l'ordinanza in vigore, articolo 50, quella su tutta la zona, quindi non quella su via Petroni che rimarrà in vigore come tale, perché in questi giorni ci siamo confrontati, a seguito anche del pronunciamento del Consiglio di Stato, con i residenti che avevano fatto ricorso e con i locali. Abbiamo condiviso alcuni punti, ovviamente le due parti continuano ad avere pareri discordanti su molti aspetti, ma condividono in generale il fatto che in questi mesi si è attivato un tavolo e un percorso che comunque ha fatto fare dei passi in avanti al confronto e anche alle modalità di gestione della zona universitaria come bene comune: la nascita del consorzio; l'identificazione di 40 locali virtuosi che si sono assunti delle responsabilità maggiori rispetto agli altri; un tavolo dove, con la Polizia municipale, si sono concordati delle modalità di controlli più efficaci e sicuramente più attente anche al coinvolgimento degli operatori stessi.

A seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato, si è reso evidente che occorreva un maggiore approfondimento, non tanto perché il Consiglio di Stato si sia pronunciato con una sentenza sul merito, anche se ha fatto alcuni commenti nella sua sentenza sul merito, ma si è pronunciato sulla sospensiva, rimandando al TAR la vera sentenza sul merito. Poi ci sono varie opinioni su quello che dirà il TAR, in ogni caso oggi noi eravamo nella situazione seguente: di fatto vedere sospesi i patti, quindi le deroghe e di conseguenza anche tutti gli impegni che i locali cosiddetti virtuosi si erano assunti, ovviamente con impegni non intendo il rispetto dei regolamenti, nel senso che i regolamentie le leggi valgono a prescindere dai patti che si sottoscrivono, quelli devono essere rispettati e fatti rispettare comunque da tutti; i patti intropducevano degli aspetti ulteriori di coinvolgimento e di collaborazione. Caduti i patti e di conseguenza le deroghe di orario, avevamo un orario all'una di tutti pubblici esercizi e alle undici per i laboratori di vicinato.
La sentenza del TAR arriverà, prima o poi, sarebbe arrivata ma probabilmente tra due o tre mesi per i tempi tecnici, potevamo quindi scegliere: avevamo di fronte lo scenario di aspettare questa sentenza, lasciando gli orari in questo modo, con le ripercussioni negative sui locali virtuosi e sugli operatori che si sono dati da fare, oppure intervenire, cercando di trovare un'intesa. Le nostre ordinanze tendono comunque a identificare sempre dei punti dopo il colloquio avuto con i soggetti coinvolti.
Io ho lavorato in questa settimana per questo, per trovare dei punti che fossero degli ulteriori passi in avanti e per non ritornare indietro e ricominciare daccapo.

Per questo motivo abbiamo redatto un testo di ordinanza, che oggi abbiamo firmato, che di fatto inserisce nel corpo dell'ordinanza gli impegni che precedentemente erano inseriti nei patti, quindi tutti gli impegni che prima i locali per essere considerati virtuosi dovevano assumere, e abbiamo aggiunto delle sanzioni ulteriori, rafforzative, a seguito delle richieste dei comitati che ho incontrato e che erano quelli che avevano fatto l'esposto al Consiglio di Stato e al TAR.
Abbiamo previsto, per i locali che in particolare non rispettino il regolamento sul rumore o sull'obbligo di impedire gli assembramenti fuori del locali, che è un punto nuovo che abbiamo inserito, nel senso che nell'ordinanza precedente e nei patti avevamo invitato e costruito la modlaità con il consorzio per lavorare sul disincentivo all'assembramento fuori dai locali, ora abbiamo inserito una dicitura, che abbiamo condiviso anche con i residenti, molto rafforzativa da questo punto di vista. Noi sanzioniamo molti pubblici esercizi per questo, perché da regolamenti vigenti gli assembramenti fuori dai locali sono comunque da evitare e abbiamo fatto diverse sanzioni in città su questo aspetto. Abbiamo però inserito nuove modalità di intervento, nel senso oltre alla sanzione amministrativa che ci sarà, oltre alla decadenza del patto, o meglio dell'accordo, perché non useremo più in questo caso il patto di collaborazione, ma gli accordi previsti dal regolamento di polizia urbana, prevediamo, alla terza violazione, anche una sospensione per 10 giorni dell'attività del locale, con il Testo unico di pubblica sicurezza.
Credo che questa scelta sia una scelta importante, nel senso che credo che chiudere un locale per 10 giorni non sia una cosa da sottovalutare, anche perché in zona universitaria, soprattutto in via Petroni, quindi molti dei locali cui facciamo riferimento in questa ordinanza non hanno questa problematica, ci siamo trovati di fronte a locali con reiterate sanzioni amministrative, con pendenze e multe importanti anche non pagate, quindi comportamenti illeciti reiterati, nonostante le sanzioni della Polizia municipale. La chiusur aper 10 giorni del locale credo sia una misura più forte, che va nella direzione che i residenti avevano auspicato.
Per cui, l'ordinanza prevede deroghe per chi si assume una serie di impegni e sanzioni più forti, che saranno per tutti, anche per quelli che non si assumono degli impegni: la chiusura del locale per 10 giorni varrà comunque, di fronte alle violazioni di quelli che sono i regolamenti che abbiamo citato, a prescindere dal fato che si tratti di un locale virtuoso, nel senso degli accordi, o meno. Se un locale chiude all'una e prima delle 22 ci sono degli assembramenti e non si fa nulla per evitarli, ci sono le sanzioni fino alla chiusura. Questo perché avremmo avuto il paradosso che chi si impegna viene maggiormente controllato e questo non poteva essere considerato.
Da oggi, gli accordi nuovi possono essere sottoscritti, ovviamente da quegli operatori e locali che non hanno pendenze pregresse con l'amministrazione, quindi ci saranno alcuni che non potranno sottoscriverli perché ad esempio hanno degli arretrati. Quindi, probabilmente il numero degli operatori che sottoscriverà questi accordi sarà inferiore a quelli che abbiamo avuto fino ad oggi.

Dopodiché, il percorso che abbiamo di fronte non è finito: deve continuare il lavoro del consorzio, deve continuare il lavoro del tavolo e con residenti e locali ci siamo dati l'impegno a rifare il punto su alcuni aspetti. Innanzitutto sul lavoro della polizia municipale, rispetto ai controlli, in collaborazione con operatori e residenti, proprio perché, bene le sanzioni, ma bisogna poi applicarle laddove ci siano effettivamente delle questioni che non vengano rispettate e poi, una revisione di altri aspetti che non fanno parte delle ordinanze ma attengono più che altro ai regolamenti. Ho avuto modo di intervenire nelle scorse settimane su un'ipotesi di emendamento che vi proporremo, riguardo ai negozi di vicinato e ai laboratori artigianali, in modo da intervenire non più con ordinanze, ma attraverso il regolamento nella disciplina di Giunta sulla questione anti alcol, e altri interventi che eventualmente poi sottoporremo al Consiglio e possiamo pensare di intraprendere. Per cui questo tavolo sulla zona universitaria, che vedrà la presenza mia ma anche del Sindaco, sarà sicuramente un tavolo che nel prossimo mese partorirà ulteriori proposte. Non escludo che tra un mese o due mesi, nel caso si trovino ulteriori intese, di fare nuove ordinanze, nel senso che, se al tavolo dovessimo condividere con operatori e residenti nuove regole condivise, che ulteriormente migliorino questo tipo di impostazione sulla zona universitaria, perché non farlo. Ricordo che ad oggi abbiamo due ordinanze vigenti: quella di via Petroni, che non prevede deroghe, quella della zona universitaria che invece le prevede. Quindi, se tra un mese o due avessimo un quadro di regole condivise e vediamo che quello che stiamo facendo funziona, perché non pensare ad un'unica ordinanza. Ma questa è un'ipotesi che voglio soltanto citare, ma non garantisco che faremo, perché deve nascere da una condivisione di regole.

Per quanto riguarda, invece, il resto della città, noi siamo di fronte a un cambiamento importante del nostro tessuto commerciale e artigianale. Nel solo centro storico, dal 2011 ad oggi, avete visto anche da alcuni articoli sui giornali, il saldo tra le aziende nate e morte è di circa + 400 solo nel quartiere santo Stefano, più 270 nella zona San Vitale, sempre in centro storico. Significa che ci sono 670 attività in più rispetto a quelle che avevamo nel 2011; possono essere ristoranti e anche botteghe che non fanno attività serali, però è indubbio che abbiamo un certo numero in più e anche diversificato di offerte. Nella zona universitaria più o meno eravamo saturi, nel resto delle altre zone il tessuto è cambiato. Ci sono realtà come Belvedere e San Gervasio che hanno delle problematiche nuove, tre anni fa discutevamo in quest'Aula dello spaccio, dell'accoltellamento di una persona; oggi, probabilmente, discuteremmo del tema dei locali e della quiete, con modalità completamente diversa dalla zona universitaria perché abbiamo un'offerta diversa, anche una categoria di clienti diversa. Così come al Pratello, quattro anni fa avremmo parlato di alcune cose, durante l'epoca di Cofferati abbiamo parlato delle ordinanze che chiudevano alcuni locali, oggi parleremmo di alcuni problemi che ci sono, è indubbio, sulla quiete notturna, ma anche del fatto che quella d'agosto è una via aperta, che dà servizi e che ci sono molti più ristoranti che locali. Quindi, io credo che prima di dire, aldilà dei regolamenti che già a mio avviso hanno molte cose importanti al loro interno che vanno applicate, prima di idre che facciamo ordinanze oltre a quella anti alcol, o ulteriori piani di intervento che come sapete sul commercio sono sempre delicati a livello di ricorsi e di leggi nazionali, ci penserei bene, perché abbiamo una città che è completamente diversa da quella che avevamo tra le mani quattro anni fa e credo che invece intervenire sui casi specifici, sui locali che creano dei problemi, incontrando i residenti volta per volta cercando di dare soluzioni sia il metodo migliore.
Sulla zona universitaria, indubbiamente, abbiamo una massa critica e una cronicità dei problemi molto forti e per questo abbiamo voluto fare un'ordinanza quadro.

Ricordo anche che sulla zona universitaria ci saranno i cantieri di via Petroni e di piazza Aldrovandi, che ovviamente ci saranno delle ripercussioni anche sulla gestione dello spazio pubblico e sulla mobilità, quindi anche questo sarà un ingrediente della discussione dei prossimi mesi al tavolo con residenti e locali; che l'università ha dato una nuova disponibilità di azione sull'estate, sulle iniziative culturali e anche di apertura maggiore dei propri spazi e anche questo è un aspetto nuovo, che gli anni scorsi non avevamo e che noi stessi stiamo intervenendo sul Teatro Comunale, su altre situazioni come il Guasto.
Quindi, penso che la zona universitaria abbia molto da dire, che il problema della notte su piazza Verdi c'è, ma che dobbiamo avere, almeno noi, l'orizzonte di guardare al complesso dei problemi e delle opportunità che la zona ha, perché non si riduce a una sola via, ma è un complesso di vie, di residenze e di imprese molto più vasto che dobbiamo sapere salvaguardare da un lato, ma anche valorizzare".
      .