Bologna, 20/06/2014

SESSIONE EUROPEA DEL CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO DI MICHELE FACCI (FI)


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Si trasmette l'intervento del capogruppo del Gruppo Forza Italia Michele Facci, in occasione della Sessione Europea del Consiglio comunale.

"On.le Ministro,
ci uniamo ai beneauguranti saluti di benvenuto a Bologna, e di buon lavoro per l'importante ruolo istituzionale che Ella ricopre: ruolo autorevole, difficile, e al tempo stesso strategico per la nostra Nazione.
Mai come in questi ultimi tempi abbiamo una profonda esigenza, come Italiani, ad essere tutelati e rispettati oltreconfine, sia in Europa, sia nel resto del mondo.
E visto che la giornata odierna è dedicata ai rapporti con l'Europa, quale migliore occasione per ribadire ulteriormente la necessità che l'attuale Unione europea non sia solo l'Europa dei poteri forti, delle banche e delle lobbies economiche, ma sia soprattutto l'Europa dei Popoli, degli Stati sovrani, l'Europa delle identità nazionali.
Invece, ahinoi, abbiamo fatto la moneta unica, ma non abbiamo fatto una coscienza comune europea: in chiave solidaristica, in chiave difensiva, in chiave identitaria.
Soffriamo tremendamente i rapporti di forza all'interno della Ue, soffriamo le imposizioni degli Stati economicamente più forti, con una Banca Europea che di fatto detta la politica interna degli Stati membri, e con una legislazione sovranazionale che spesso non tiene in alcun conto le specificità dei singoli (penso per esempio alle difficoltà nella tutela dei nostri prodotti di eccellenza, dal manifatturiero all'agroalimentare).
Non è questa l'Europa che abbiamo tutti auspicato.
E non è un caso che alle ultime elezioni abbiano avuto un forte consenso i partiti c.d. euroscettici, che hanno posto a base del loro programma elettorale un differente rapporto con le Istituzioni europee e con quelle realtà che di fatto le governano.
Ora, senza dovere a tutti i costi invocare misure drastiche e di rottura, è comunque evidente che i rapporti di forza all'interno della UE debbano essere necessariamente riequilibrati.
Signor Ministro, per dirla in poche ma efficaci parole: la soluzione non è l'uscita dall'Euro, ma vi è l'assoluta necessità di avere PIU' ITALIA IN EUROPA !
E questo vuol dire più potere contrattuale, più sovranità nazionale, più potere decisionale.
Anche l'assurda vicenda dei due Maro' arrestati in India è emblematica del rapporto subalterno che l'Italia oggi ha in Europa: dico questo perchè i nostri soldati sono stati comandati a scortare le navi commerciali nell'ambito di operazioni anti-pirateria inserite in un sistema internazionale, volute proprio dall'Unione europea, come tra l'altro Lei stessa, sig. Ministro, ha avuto modo di ricordare di recente, nel riprendere le difficili trattative per una soluzione diplomatica della controversia, che oggi verte sostanzialmente sul diritto dei nostri soldati a preservare le proprie garanzie difensive e le immunità loro dovute in scenari di sicurezza internazionale.
Ora, noi siamo fiduciosi che la Farnesina vorrà adoperarsi in ogni modo per risolvere in via definitiva la controversia (ed apprezziamo in tal senso il Suo operato, ben differente da quello del Suo predecessore), e riabilitare non solo i nostri soldati - il cui senso del dovere e della fedeltà alla Nazione deve essere di esempio per tutti quelli che, a vario livello istituzionale, oggi hanno l'onere di rappresentare tutti gli Italiani - ma soprattutto il ruolo dell'Italia come Stato membro di un'Unione europea che chiede comportamenti collaborativi, ma che non interviene a difendere gli Stati membri nel momento della necessità.
Era l'Unione europea a dovere intervenire per tutelare i nostri soldati, non solo l'Italia, che tra l'altro, tra il sottosegretario De Mistura ed il ministro Terzi, lo ha fatto in modo ridicolizzante !
Questa deve essere per noi l'Europa: solidarietà tra gli Stati, rispetto della sovranità nazionale, difesa dei territori e dei confini, non solo dal punto di vista militare, ma soprattutto dal punto di vista del commercio e delle politiche sociali.
Ed è per questo che non possiamo tollerare le politiche di Bruxelles che lasciano sostanzialmente sulle nostre spalle, e sui nostri costi (attestati intorno ai 9 milioni al mese) , il problema dell'immigrazione dall'Africa !
Noto con piacere che da parte del governo c'è la volontà di assegnare la gestione dell'emergenza migranti all'Ue, mediante l'agenzia Frontex.
Le politiche di accoglienza si fanno infatti quando se ne hanno le possibilità, fin quando il nostro welfare sia in grado di sopportarne sia i costi, sia l'impatto sociale: altrimenti, in difetto, bisogna avere il coraggio di dare "Basta!", bisogna fare capire all'Unione europea che in questa Europa non ci sono figli e figliastri: o tutti hanno la stessa dignità di figli, ed esprimono la stessa solidarietà che in ogni famiglia si conviene, oppure il sistema alla lunga non può reggere, ed è destinato necessariamente all'implosione.
On.le Ministro, siamo perfettamente consapevoli che non è facile portare queste istanze in sede europea, ma siamo altrettanto consapevoli che o la rotta viene invertita, oppure ne saremo tutti travolti. Tutti, indistintamente, in quanto italiani. Per mutuare un motto caro ai nostri soldati: TUTTI INSIEME, NESSUNO INDIETRO! La ringrazio".
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