Bologna, 21/04/2015

70° ANNIVERSARIO LIBERAZIONE DI BOLOGNA, IL DISCORSO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA


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Trasmettiamo l'intervento del Sindaco di Bologna, Virginio Merola, tenuto questa mattina in piazza Nettuno in occasione delle celebrazioni per il 70° anniversario della Liberazione di Bologna.

"Care cittadine e cari cittadini, autorità civili e militari,
voglio rivolgere anche a nome vostro un caloroso benvenuto alla delegazione della Brigata Maiella e alla città di Sulmona, che è qui presente. Voglio dire loro semplicemente questo: Bologna sarà sempre casa vostra. Grazie davvero per quello che avete fatto e per i sacrifici che avete sopportato per la comune lotta di Liberazione.
Settanta anni fa i partigiani, insieme agli alleati sconfissero il nazifascismo assicurando in Europa un lungo periodo di democrazia, di pace, di conquiste sociali e civili e grazie alla Resistenza la Costituzione è diventata il percorso democratico sempre aperto della nostra Repubblica, una e indivisibile e fondata sul lavoro.
Il fascismo è stata una dittatura che ha incarcerato persone innocenti per le loro idee, che ha permesso l'infamia delle leggi razziali contro gli ebrei e ha collaborato attivamente alla loro deportazione, e che infine ha portato il Paese al disastro della seconda guerra mondiale. Per costruire l'unione politica della nostra Europa gli avversari da sconfiggere sono ancora una volta i movimenti antidemocratici, razzisti, xenofobi che nel nostro continente rialzano la testa strumentalizzando la crisi economica, la disoccupazione e soprattutto indicando negli altri il capro espiatorio a cominciare dagli stranieri, dalle persone che sfuggono alla miseria e alle persecuzioni. Noi siamo orgogliosi e vogliamo oggi ringraziare le Forze di polizia e le Forze armate del nostro Paese che sono oggi impegnate a salvare vite umane, persone di popoli che in passato il fascismo aveva oppresso e perseguitato.
Come sapete, cari cittadini, la nostra città ha pagato un caro prezzo per la libertà. E' stata una delle città italiane più colpite, fra il settembre del '43 e l'aprile del '45, Bologna ha conosciuto un duro regime di occupazione nazista e fascista, subì bombardamenti aerei e rappresaglie come quella di Monte Sole, ai cui Martiri domani assieme al premier Matteo Renzi renderemo onore. I morti civili caduti sotto i bombardamenti sono stati 2.481, mentre i partigiani caduti sono stati 2.064. Lasciamo parlare questi numeri, ascoltiamoli, ricordiamo le persone autentiche che questi numeri rievocano. E' doveroso per noi oggi ricordarli e ringraziarli, tutti e tutte ancora una volta di quegli anni a venire. E' anche grazie a loro che oggi possiamo agire per costruire un futuro di un paese ancora più libero e democratico.
Eguaglianza e libertà oggi sono valori attualissimi, proprio mentre appare sempre più evidente, come ci ha ricordato Papa Francesco, che una nuova fratellanza, un forte senso di comunità è la nostra nuova frontiera, è la nostra nuova conquista. Questo Sacrario di piazza Nettuno nel cuore della nostra città è un luogo nato spontaneamente, grazie a gruppi di donne che cominciarono a deporre fiori, ad affiggere foto dei loro cari sul muro dove erano stati fucilati molti partigiani.
Sono state oltre 2.200 le partigiane combattenti. Nel parco di Villa Spada, in via Saragozza, è stato edificato il Monumento alle donne partigiane. Sul muro che sale sulla collina una fila di mattoni rossi porta incisi i nomi di 128 donne morte per la nostra libertà.
Certo noi lo sappiamo e dobbiamo impegnarci, la memoria è fondamentale per tenere nel cuore il contributo dato dalle donne nel periodo della resistenza e trasformarlo in un impegno civico, civile nel nostro presente. Se l'Europa democratica si interrogherà, nel vivo di questa crisi, sull'esigenza di valorizzare il contributo che le donne possono dare in modo decisivo e determinante a superarla e avviare una ripresa economica e civile, se saremo conseguenti con questo assunto, allora davvero la fratellanza sarà la chiave per un salto di qualità che porterà all'Europa unita. Perché molto fecero le donne in battaglia e nella vita quotidiana durante la guerra e la Resistenza, contribuirono in modo determinante al lavoro e alla cura della società gravemente colpita dal fascismo. Poi finì la guerra, festeggiammo tutti pieni di speranza e molte delle nostre speranze si realizzarono nel corso degli anni, ma quella libertà delle donne cominciò ad essere ridimensionata. Ci furono compromessi che richiesero e richiedono ancora oggi che le donne insieme agli uomini reagiscano per vedere conosciuti pienamente i loro diritti di cittadinanza. Dobbiamo dunque alle donne e agli uomini della Resistenza di questa città e di questo Paese il coraggio di non avere paura, la capacità di avere fiducia nella possibilità di cambiare e di fare le riforme democratiche di cui il nostro Paese ha bisogno.
Avanti dunque, insieme. Viva la Resistenza, viva la Repubblica italiana, viva l'Europa unita".
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