Bologna, 20/06/2014
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"Presidente, Signora Ministro, Onorevoli, Autorità civili e militari, Signor Prefetto, Consiglieri e Presidenti di Quartiere, è un piacere poter condividere con tutti voi anche quest'anno un momento importante di riflessione sui temi europei, occasione fortemente voluta da tutti i gruppi consiliari, che ringrazio. Bologna è una città molto legata, come sappiamo, allo spirito europeo, come abbiamo avuto modo di dire diverse volte e in modo particolare in occasione dell'inaugurazione della sede della Fondazione dedicata a Renzo Imbeni, che ha trovato spazio proprio qui a Palazzo D’Accursio. E' importante questo appuntamento in particolare quest'anno, alla vigilia del semestre di presidenza italiana al Consiglio dell'Unione europea. Il semestre di presidenza, anche alla luce del nuovo assetto del Parlamento europeo scaturito dalle recenti elezioni, può essere per l'Italia un'occasione per rilanciare in Europa i temi di democrazia e solidarietà, per un'Europa che sia finalmente davvero Unione e non solo somma degli Stati dove ognuno possa decidere di agire secondo il proprio peso guardando solo al proprio interesse nazionale. I temi che sono alla base del programma del Presidente del Consiglio Matteo Renzi per il semestre di presidenza vanno in questa direzione, nella direzione di una maggiore integrazione europea e di un rilancio dell'Europa come soggetto politico unitario. Voglio riassumere gli intendimenti del nostro premier riportando una sua frase, che mi sembra molto significativa e chiara: “Abbiamo salvato le banche e gli Stati, ora dobbiamo salvare i cittadini, le famiglie”. Per questo credo sia giusto e prioritario partire dal superamento delle rigidità del passato, e da una austerità a senso unico e a volte cieca, per rilanciare insieme invece la crescita economica, la competitività e soprattutto l'occupazione, soprattutto quella dei nostro giovani europei. In questo senso ottima è la proposto di rendere permanente il fondo Garanzia per i giovani, che nel 2014-2015 darà all'Italia 1,5 miliardi di euro per l'occupazione dei nostri giovani. In questo scenario l'Unione europea penso possa trovare un alleato nei Comuni, nelle comunità locali, in particolare in realtà come Bologna città metropolitana. Non è la prima volta che esprimo questo concetto, anche in quest'Aula, ma lo faccio perché credo fermamente che per superare questa crisi che ancora morde, anche nel nostro territorio, dobbiamo ripartire dalle nostre comunità locali: se non ridiamo linfa vitale ai Comuni, non potranno rinascere l'Italia e l'Europa, e i sistemi urbani metropolitani devono potere essere interlocutori diretti delle politiche comunitarie. Per mettere in moto questo meccanismo virtuoso oggi però le città hanno ancora bisogno di programmi europei di sostegno vero. E come lo Stato italiano anche i Comuni chiedono all'Europa non tanto risorse, seppur ce ne sia sempre un disperato bisogno, quanto maggiore flessibilità sui vincoli e la possibilità di effettuare investimenti. La flessibilità nell'uso delle risorse e la centralità del ruolo delle città nell'attuazione della politica di coesione rispetto ad altri livelli di governo, rappresentano in questo senso un fatto essenziale. Importante a riguardo la proposta del nostro premier di non contare nel deficit gli investimenti per la crescita, gli investimenti in ricerca e gli investimenti in educazione. Dico questo pensando alla nascita della nostra futura città metropolitana di Bologna, che darà al nostro territorio reputazione e massa critica per contare davvero in Europa. Bologna ha tutte le carte in regola per essere tra le città protagoniste di un nuovo rinascimento europeo, e noi queste carte le vogliamo giocare tutte, a cominciare dall'utilizzo efficiente dei Fondi strutturali europei assegnati alle città metropolitane. Non parlo solo di economia, di impresa, pensando ai nostri distretti di eccellenza o al nostro artigianato locale, al nostro sistema educativo e formativo, alla nostra Università che da sempre è una porta d'accesso internazionale per la nostra comunità, pensando alle iniziative nell'ambito delle cultura e del cibo, come quelle di Eataly World che ci accompagneranno fino all'Expo 2015. Questi sono fattori importanti d'innovazine e di coesione, ma parlo soprattutto di valori. In fatto di civiltà, democrazia e solidarietà Bologna non è seconda a nessuna altra città europea, e il bagaglio storico e culturale che portiamo in dote in Europa può farci giocare un ruolo da protagonisti in questa impresa comune. Signora Ministro, noi siamo pronti a mettere in campo tutta la nostra esperienza e tutte le forze migliori del territorio per costruire un'Europa politica, più integrata, più assertiva, protagonista nelle relazioni internazionali. L'Europa è il nostro quadro di riferimento, e bisogna essere capaci su temi fondamentali che non possono più essere relegati all'etichetta di emergenza, penso al tema dell'accoglienza dei profughi e dei rifugiati, di riuscire insieme a definire una politica permanente, stabile, coordinata, e di impegno effettivo comune fra tutti gli Stati europei. Questi sono i nostri propositi, questi sono i nostri obiettivi, che trovano conferma nella rinnovata capacità del Governo italiano di essere protagonista nelle relazioni europee e nelle relazioni internazionali. Questo è il nostro quadro di riferimento, dentro al quale noi siamo convinti che si possa davvero in concreto riaprire nel nostro Paese, nella nostra città e per l'intera Europa, un sentiero di sviluppo sostenibile, di crescita, di occupazione e di rinnovati diritti sociali a cominciare dalle giovani generazioni europee. Grazie ancora per la sua presenza e grazie al Consiglio per aver voluto ripetere questo impegno importante".
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