Bologna, 21/03/2014

CONSIGLIO COMUNALE IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE. L'INTERVENTO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA


    .
Di seguito, l'intervento del sindaco Virginio Merola, letto in aula dalla presidente Simona Lembi, in occasione della seduta solenne del Consiglio comunale per celebrare la diciannovesima Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.

"Oggi 21 marzo celebriamo la 19° Giornata della Memoria e dell’Impegno in Ricordo delle Vittime delle Mafie, promossa dall'Associazione Libera e da Avviso Pubblico. Oggi tutta Italia si stringe attorno alle famiglie delle vittime della criminalità organizzata, e anche Bologna c'è.

In tantissime piazze si tengono molteplici iniziative per ricordare chi ha sacrificato la propria vita per la democrazia e la giustizia. Anche nella nostra città, grazie all'impegno costante e fondamentale dell'Associazione Libera, tante ragazze e ragazzi sono scesi in piazza per dire “no” alle mafie, per scandire ad alta voce i nomi delle vittime innocenti della criminalità organizzata, per mantenere viva la memoria e ribadire l’impegno anche della nostra comunità locale nella lotta contro il sopruso e la violenza. E così tanti altri giovani hanno fatto in altrettante piazze italiane: un grido silenzioso che ha unito l’intero Paese.

Sono oltre 900: semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle Forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali, morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere. Ma da questo terribile elenco mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare.

Ringrazio per la loro testimonianza le ragazze e i ragazzi del Minghetti che sono intervenuti oggi in aula, e gli studenti del Crescenzi-Pacinotti e Aldrovandi-Rubbiani presenti oggi con noi. Ma soprattutto ringrazio i loro insegnanti, adulti che hanno saputo dare l'esempio, che hanno saputo guidare i nostri ragazzi sulla giusta via, dando adesione al progetto di promozione della legalità nelle scuole “Fai la cosa giusta”.

Oggi tengo in particolar modo a ricordare anche un'altra iniziativa messa in campo dal Comune di Bologna, in collaborazione con le scuole. Forse non è noto a tutti, ma a me sembra una cosa importante e grande da comunicare, abbiamo aderito con grande convinzione al “pranzo della legalità”, proposto da Libera. Oggi il pasto nelle mense scolastiche cittadine verrà preparato con prodotti di Libera Terra. In particolare, nelle mense verrà servita la pasta di Libera Terra, che deriva da grani coltivati nei campi confiscati alla criminalità organizzata.

Per la conquista della democrazia e della libertà nel nostro Paese è stato pagato finora un grande tributo di sangue, è bene che ce lo ricordiamo tutti, non solo perché è la giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie, ma anche perché questo è il modo migliore per reagire come comunità.

I famigliari delle vittime che domani marceranno al fianco di don Ciotti e delle migliaia di ragazzi e ragazze delle oltre 1.600 associazioni della rete messa insieme da Libera, portano con sé una grande ferita, ma ci consegnano anche una grande testimonianza. La stragrande maggioranza dei famigliari delle vittime è stata capace di trasformare quel dolore in impegno, si sono messi in gioco ed hanno portato la propria testimonianza per scuotere le nostre coscienze e per invitarci a non ripiegarci su noi stessi, ma a sentire che il cambiamento ha bisogno di ciascuno di noi.

Credo dunque che tutti noi, in primis noi amministratori pubblici, dobbiamo cogliere la sollecitazione che don Ciotti ha lanciato durante la presentazione della 19°Giornata della Memoria e dell’Impegno in Ricordo delle Vittime delle Mafie: il miglior modo di fare memoria oggi è impegnarci di più, tutti, non a parole ma con i fatti.

Oggi è facile trovare occasione per parlare di legalità, pace, giustizia, di Costituzione. A parole è facile, ma mi chiedo: siamo capaci di tradurre le buone intenzioni in fatti concreti? La legalità non può essere malleabile, non possiamo dire “se mi conviene rispetto le regole, se non mi conviene non le rispetto”. Questa parole che oggi pronunciamo devono essere vere, piene di significato, lo dobbiamo a chi ha perso la vita per tutto questo.

Faccio mie le parole di don Ciotti quando dice che “se oggi c'è una povertà grave nel nostro Paese, è la rassegnazione, indifferenza e la delega. Tocca sempre agli altri fare, ma c'è una quota di responsabilità che tocca ognuno di noi. Il problema più grave non è solo chi fa il male, ma quanti guardano e lasciano fare”.

La spina dorsale della democrazia è la responsabilità, e nel nome di questa responsabilità oggi i nostri ragazzi, i nostri figli, hanno sfilato per le vie di Bologna ed hanno letto i nomi delle vittime di mafia.

La memoria deve dunque essere viva. Non basta ricordare le vittime delle mafia, non hanno vissuto per essere ricordate, volevano vivere. Spendiamo la nostra vita perché si possa avere più consapevolezza e responsabilità nel nostro Paese.

Un piccolo passo concreto il nostro Comune in questo senso lo ha compiuto nelle scorse settimane. Abbiamo acquisito un immobile confiscato alla criminalità organizzata e lo utilizzeremo per ricavare proventi al fine di investirli in progetti sociali e di pubblica utilità. Si tratta di un garage, per il quale il Comune di Bologna aveva manifestato interesse già in passato. Il 28 novembre scorso il Consiglio direttivo dell’Agenzia Nazionale ha deliberato di procedere alla destinazione, e il 7 marzo scorso ho ricevuto con piacere dal Prefetto le chiavi di questo bene confiscato. E' stato un gesto simbolico, ma che ci ha dimostrato come i risultati nella lotta alle mafie, se si combatte uniti come istituzioni, ci sono e si vedono.

Questa consegna ci ha resi orgogliosi. Nonostante il vuoto normativo che rallenta in maniera esasperante gli iter d’assegnazione alle comunità dei beni sequestrati alla malavita, grazie al lavoro congiunto del nostro Assessorato alla Legalità e della Prefettura, stiamo riuscendo a venire a capo delle intricate vicende relative agli immobili sottoposti a sequestro nel nostro territorio.

Questa è un ulteriore dimostrazione concreta di quanto Bologna sia in prima linea nella lotta alle mafie, e confermo che continueremo a spenderci in futuro per riconvertire i beni confiscati alla criminalità organizzata al fine di attuare progetti sociali e culturali che vadano nella direzione diametralmente opposta, ovvero quella del bene comune e della legalità.

In tema normativo colgo positivamente lo stimolo lanciato, ancora una volta, da don Ciotti e Libera, affinché il Parlamento vari delle norme analoghe a quelle per il sequestro dei beni della criminalità organizzata anche per i beni ottenuti illegalmente dalle persone giudicate corrotte. Quello che si vuole in sostanza è la restituzione alla collettività di tutti i bei che sono stati ottenuti in modo illegale, e su questo credo che tra le forze politiche si possa trovare un'ampia maggioranza.

Ognuno di noi deve fare la propria parte, e come dice don Ciotti, ognuno di noi deve usare la propria libertà soprattutto per rendere liberi gli altri, in questo caso chi è oppresso da questi soggetti che opprime il nostro Paese da troppi anni.

Come Istituzioni saremo sempre al fianco delle persone oppresse dalle mafie. Lo dobbiamo alle vittime di mafia, ai loro famigliari, alle nostre giovani generazioni, a cui dobbiamo garantire un futuro libero dalla violenza e dalle oppressioni".
      .