Bologna, 27/06/2014

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PEOPLE MOVER


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L'assessore alla Mobilità Andrea Colombo ha risposto oggi, in sede di Question Time, alle domande d'attualità del consigliere Michele Facci (FI) sul People Mover.

La domanda del consigliere Facci:
"In relazione al procedimento per asserito danno erariale nei confronti di alcuni esponenti della Giunta Delbono, relativamente al progetto "People Mover", chiedo di conoscere il pensiero della Giunta in merito, se l'Amministrazione ritiene di dovere adottare una qualche misura a tutela delle proprie ragioni, qualora dovesse essere confermata la tesi dell'accusa".

"In relazione a un articolo apparso oggi circa gli asseriti dati non corretti in relazione all'opera "People Mover", chiedo quale sia il pensiero della Giunta in merito; se il piano di sostenibilità economica dell'opera è già stato definito, e, nel caso positivo, quale sia la valutazione della Giunta in merito allo stesso"

La risposta dell'assessore Colombo:

"In merito alla sostenibilità economica e finanziaria del People mover devo qui ricordare una notizia del 15 maggio scorso: il Responsabile Unico del Procedimento per la “Concessione di progettazione, costruzione e gestione del People Mover, ha concluso il procedimento di valutazione del nuovo piano economico-finanziario (PEF) dell'opera e della contestuale richiesta di riequilibrio presentata da parte della Marconi Express. Ricordo che l’aggiornamento del PEF era stato chiesto dal Comune al momento dell'approvazione del progetto esecutivo, avvenuta nel febbraio 2012 con una serie di prescrizioni sia trasportistico che ambientale, ovviamente recepite dal Concessionario. La Marconi Express ha depositato formalmente il nuovo PEF e la relativa istanza di riequilibrio dello stesso nel luglio 2013. In quell'occasione, peraltro, il Concessionario ha trasmesso ufficialmente anche la modifica dei Patti parasociali.
L’istruttoria di verifica del nuovo PEF è stata condotta col supporto di due advisor indipendenti, esterni all'Amministrazione, che hanno valutato gli aspetti da un lato economico-finanziari e dall'altro legali, partecipando alle decine di incontri tecnici svolti negli ultimi mesi ed alla stesura sia delle richieste integrative che dell’atto conclusivo del procedimento.

Il procedimento, ai sensi della Convenzione in essere, si doveva concludere entro 90 giorni dalla richiesta, fatto salvo, però, eventuali ulteriori integrazioni e chiarimenti ritenuti necessari. Proprio nell'ottica di approfondire in modo rigoroso le richieste presentate avendo a disposizione ogni elemento ritenuto necessario, sono state disposte dal RUP alcune sospensioni dei termini del procedimento, rispettivamente ad agosto, ottobre e dicembre 2013, ai fini di poter accordare alla Marconi Express il tempo necessario a predisporre la documentazione integrativa ritenuta sostanziale all’istruttoria, a seguito dell’analisi della prima documentazione prodotta, dello studio e delle analisi effettuate anche dagli advisor e dal contraddittorio avuto con i tecnici e consulenti del Concessionario. Su richiesta dello stesso Concessionario, che intendeva produrre ulteriore materiale in merito ad eventi sopravvenuti in corso di istruttoria ritenuti essenziali alle valutazioni in corso, si è accordata una ulteriore sospensiva ad aprile 2014.

L’istruttoria, affrontata parallelamente sui fronti tecnico, finanziario e legale, è stata condotta ai fini di verificare prima di tutto l’ammissibilità della richiesta (il “se”), che deve trovare ragione in eventi sopravvenuti, che risulteranno non imputabili al Concessionario ma nemmeno al Concedente, tali da aver causato la perdita delle iniziali condizioni di equilibrio del PEF. Le ragioni addotte e parzialmente accolte si basano sui seguenti elementi: modifiche progettuali e di cantierizzazione non rientranti nella normale evoluzione progettuale e costruttiva dell’opera; sopravvenuta necessità di integrare il progetto del People mover con la nuova Stazione AV nel frattempo realizzata; ritardi rispetto al cronoprogramma della Concessione, in parte già avvenuti ed in parte stimati sul programma lavori; variazione sostanziale delle condizioni del mercato finanziario, radicalmente ed eccezionalmente deteriorato rispetto al momento dell’offerta in sede di gara.

In secondo luogo, si è proceduto alla verifica tecnico-economica degli scostamenti delle singole voci di costo presenti nel PEF (il “quanto”). Il quadro economico dell’opera è cresciuto di oltre 20 milioni dall’offerta di gara (89,5 milioni) al progetto esecutivo (110 milioni); tale valutazione è poi stata ulteriormente modificata in 111 milioni ad aprile 2014, con l’introduzione degli incrementi di costo derivanti dalla richiesta di aggiornamento contrattuale da parte del fornitore della tecnologia, visto il prolungarsi dei tempi oltre quelli previsti nel cronoprogramma della Concessione. Per pervenire alla cifra ammissibile a riequilibrio, le analisi si sono basate sulle valutazioni tecniche già effettuate in sede di approvazione del progetto esecutivo, sulle normative di legge e di regolamento, sulle clausole contrattuali relativamente agli oneri comunque afferenti al Concessionario, sulle valutazioni dei consulenti, sulla verifica di alcune situazioni venute a modificarsi e non effettivamente imputabili al Concessionario. In relazione ai circa 21 milioni complessivi di maggiori costi rispetto al quadro economico offerto in sede di gara, l'istruttoria si è conclusa con il riconoscimento di euro 10,4 milioni da riequilibrare con le modalità di cui si dirà a breve, mentre oltre 11 milioni dovranno essere assorbiti direttamente dal Concessionario.

In terzo luogo sono appunto state verificate le modalità di ripristino del riequilibrio (il “come”) proposte dal Concessionario, che su richiesta del Comune sono state modificate nel corso dell’istruttoria. Sono state alla fine ritenute ammissibili dal Comune, come leve utili a riequilibrare il PEF, la messa a disposizione da parte di Rete Ferroviario Italiana di 5,5 milioni per le opere di compatibilizzazione fra la Stazione e i lavori dell’Alta Velocità e il People Mover, l’incremento della tariffa occasionale fermo restando invece il prezzo agevolato per la tratta Stazione-Lazzaretto, e l’allungamento della durata della concessione di 5 anni. Viceversa, al fine di non trasferire ad altri parte del rischio d'impresa posto in capo alla Marconi Express, è stata stralciata la modifica proposta della soglia minima e massima di passeggeri, che regolano rispettivamente la quota di partecipazione economica a carico ovvero in favore del Comune, a seconda dell'andamento effettivo degli utilizzatori del People mover.

Il procedimento si è concluso dunque con l’invito al Concessionario a presentare un PEF definitivamente aggiornato che recepisca le valutazioni di ammissibilità effettuate dal Comune.

Per quanto riguarda le notizie di stampa più recenti riteniamo prematuro qualsiasi giudizio in merito. Vorrei però sottolineare che nel corso dell'attuale mandato, tutti i soggetti partner del progetto "People mover" si sono impegnati per costruire un nuovo assetto societario, tale da assicurare sostenibilità e prospettiva a questa infrastruttura di trasporto strategica per l'area metropolitana bolognese e da superare l'originario assetto delineato nel 2010 e ritenuto non più attuale.

Da questo punto di vista, determinante è stata la profonda revisione dei patti parasociali, formalizzata nel giugno 2013 dai due soci della Marconi Express, anche a seguito di un indirizzo di opportunità in tal senso assunto dall'Amministrazione comunale nell'ottica di minimizzare i rischi per il settore pubblico e di superare rilievi riferiti a situazioni pregresse, come quelle oggetto di contestazione.

Lo sforzo compiuto, peraltro, è stato successivamente riconosciuto anche dall'Autorità di vigilanza dei contratti pubblici, che nello scorso maggio ha ufficialmente dichiarato l'avvenuto ripristino di un'equilibrata allocazione dei rischi tra concedente e concessionario, così ritenendo rimosse le relative criticità in precedenza da essa sollevate.

L'abrogazione dell'articolo 4.5 degli originari patti parasociali, ha comportato infatti che, a differenza di quanto originariamente previsto, CCC resti socio fino alla scadenza della concessione (senza smobilizzo delle quote dopo il collaudo dell'opera) e Tper rimanga ferma al 25% (senza più obbligo di acquisto di azioni ulteriori), con la possibilità già ipotizzata dal Comune e da Tper stessa di procedere con un'ulteriore possibile riduzione fino al 5%".
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