Bologna, 02/12/2014

ISTRUTTORIA PUBBLICA SULL'AMIANTO, L'INTERVENTO DELL'ASSESSORE ALLA SANITA' LUCA RIZZO NERVO


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Trasmettiamo l'intervento dell'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo.

"Buongiorno a tutti, poche parole per introdurre ulteriormente oltre quello che ha già detto la presidente Lembi a cui mi associo, questa importante per noi giornata di lavoro. Poche parole perché lo strumento dell'istruttoria pubblica e l'obiettivo di oggi è per noi soprattutto ascoltare, aprirci ad una discussione franca, che siamo certi sarà ricca di spunti, di approfondimenti, di qualificate opinioni sul tema, ma cosa ancor più importante che siamo certi saprà essere efficace nei suoi risultati e nelle evidenze che porterà alla nostra attenzione e a quella del Consiglio comunale tutto.
Credo abbia già in sé un valore straordinario, ancor prima degli esiti, questo percorso, di appuntamento di oggi. Discutere insieme istituzioni cittadine, istituzioni sanitarie, quelle di controllo ambientale, la comunità scientifica, le associazioni delle persone e delle famiglie che hanno vissuto o vivono il dramma delle patologie asbesto correlate, tutti gli stakeholders interessati e impegnati sul tema, al di là anche dei diversi approcci, delle diverse sottolineature che si esprimeranno in questa istruttoria, credo segnali in modo significativo che l'intera comunità cittadina non abbassa la guardia, non sottovaluta e, cosa ancor più rilevante, si interroga per agire, mettendo in premessa alla riflessione di oggi una operatività di azioni e di obiettivi, ognuno dentro le proprie responsabilità. I numeri, che richiamava anche la presidente, di questa istruttoria pubblica e i profili dei soggetti che vi partecipano sono infatti garanzia di un impegno che non si fermerà alla giornata di oggi.
Ci tengo anch'io a sottolineare come questa istruttoria nasce innanzitutto da un rapporto virtuoso e importante fra il Consiglio comunale in primis e la Giunta. Spesso si parla anche delle difficoltà dei rapporti fra le assemblee elettive ed organi esecutivi, ebbene su questo tema c'è stata una costante relazione, un costante impegno che ha visto tutti i gruppi consigliari e l'Amministrazione quindi nel suo complesso lavorare insieme e che porta a questa istruttoria di oggi ma come veniva ricordato ha delle premesse importanti negli ordini del giorno che hanno trovato un voto unanime del consiglio e che hanno invitato la Giunta alla redazione di un Piano comunale sull'amianto su cui dopo dirò e hanno via via portato all'attenzione di questo Consiglio la situazione delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna e in generale la situazione dei soggetti professionalmente esposti al rischio amianto.
Dunque fatemi innanzitutto restituire a tutti voi davvero la mia profonda e sincera gratitudine per avere accettato l'invito del Consiglio comunale di Bologna e con esso di tutta l'amministrazione comunale a questa istruttoria pubblica.

Quello che si realizzerà oggi è un un confronto fattivo, che sfugga demagogie ed allarmismi, ma dall'altro lato, lo dico e lo ripeto, che sfugga anche sottovalutazioni, che confronti opinioni, punti di vista, competenze diverse con particolare riferimento alle tecniche di bonifica e di smaltimento, ai controlli, ai metodi di analisi, al progresso scientifico-tecnologico intorno a questo tema e soprattutto alle implicazioni di ordine sanitario, per l'ambiente e per la salute delle persone. È un tema, quello dei rischi per la salute, di grande importanza per i consiglieri eletti e per la Giunta comunale, ci permettiamo di dire che questo è il tema che permette di attribuire le priorità delle azioni dell’Amministrazione e di attribuire i principali elementi di orientamento e indirizzo alla nostra azione.
In Italia, dal 1992, dall’entrata in vigore della L.257, il rischio professionale riguarda i lavoratori che effettuano le bonifiche degli immobili e degli impianti dove è presente materiale contenente amianto. Questi lavoratori possono essere esposti a concentrazioni di fibre anche molto elevate, e le norme di prevenzione prevedono che si proteggano con dispositivi di protezione individuali specifici. Un tema rilevante ed ampio riguarda invece i possibili effetti sulla salute pubblica delle esposizioni a livelli estremamente bassi che possono derivare dalla presenza dell'amianto in edifici, mezzi di trasporto, e in generale nell'ambiente di vita. Infatti, mentre per gli effetti non cancerogeni dell'amianto come nell'asbestosi, è possibile stabilire una soglia di esposizione, al di sotto della quale non vi è rischio di contrarre la malattia, allo stadio attuale delle nostre conoscenze non è possibile stabilire un limite altrettanto sicuro e certo per il rischio di tumori. Questo non significa però che il rischio cancerogeno sia lo stesso per qualsiasi livello di esposizione.
D’altro canto, in ambito oncologico, proprio per la natura multifattoriale di questo tipo di patologie - dopo credo ne avremo anche espressione dagli esperti che interverranno - l’espressione di queste malattie è fortemente condizionata dalla co-presenza di altri fattori di rischio che possono avere un ruolo ben più importante in quanto diffusi e prevalenti specie in termini di concentrazione.
A partire da queste considerazioni, da queste priorità, che è la salute dei cittadini abbiamo il nostro confronto odierno, un confronto, quello che avviamo oggi, che traguarda necessariamente la giornata di oggi, ma parte da oggi per provare a condividere strategie, traiettorie di lavoro per il prossimo futuro, per consentire alla nostra città di liberarsi progressivamente, ma con determinazione e impegno, con il contributo di tutti i cittadini, dalla presenza e dalle insidie dell'amianto. Una discussione a cui arriviamo, come Giunta Comunale, con un lavoro svolto per sostenere questa ambizione.

Dopo alcuni mesi di lavoro, e a seguito, lo ricordavo dell'ordine del giorno che invitava la Giunta da adoperarsi per arrivare ad un "Piano Comunale per la bonifica dell'amianto", abbiamo portato in Giunta nelle scorse settimane questo Piano, un’attività inserita dei documenti di programmazione del Comune di Bologna del mandato amministrativo 2011 – 2016, quindi un impegno preciso che avevamo assunto all'inizio del mandato. Un progetto importante, a cui crediamo molto, ancor più importante in una città che ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane per l'esposizione ad amianto degli operai delle OGR e di Casaralta, e in termini di dolore delle loro famiglie. 
Questo pensiero alle realtà cittadini in cui l'esposizione ad amianto ha portato lutti e alle sofferenza che conosciamo , questo pensiero non può che portarci alle recenti notizie giudiziarie, alla sentenza Eternit, che ha lasciato senza parole tutti noi.  Sappiamo oggi molte cose della sentenza di Casale Monferrato, e a catena delle tante altre vicende giudiziarie a Ravenna, Monfalcone, Bologna, Napoli. Il mondo delle esposizioni professionali, o meglio degli ex esposti, si incrocia con quanto stiamo facendo. E in giorni in cui pare negata la speranza di giustizia a chi ha vissuto il dolore straziante della malattia e della morte di un proprio parente, caro, amico, sentiamo ancora più forte la responsabilità di caricare le nostre parole e, ancor più, le nostre azioni di una efficacia che sappia fare finalmente giustizia al futuro di queste persone e di queste famiglie, oltre i cavilli giuridici, oltre le prescrizioni, oltre le aspettative disattese. 

Il progetto, il "Piano Comunale per la bonifica dell'amianto", si muove in coerenza con la normativa e le indicazioni europee e con le loro traduzioni nazionali e regionali e tuttavia ha una ambizione superiore. Dove infatti l'Europa si da l'obiettivo, al 2028, di rimuovere l'amianto dagli edifici pubblici e di sottoporre a controllo e valutazione dei rischi le abitazioni private, noi nello stesso periodo ci diamo un obiettivo maggiore: azzerare la presenza di coperture in cemento amianto in condizioni pericolose in città entro il 2028, quindi non solo in riferimento agli edifici pubblici, dandosi step, obiettivi annuali intorno ad alcune priorità individuate, a partire dalle coperture in cemento amianto vicine ad aree scolastiche, poi quelle vicine ad aree residenziali, poi quelle in aree industriali ed infine quelle in aree agricole. 
Questo lavoro di bonifica, trova una premessa fondamentale in una importante ricognizione delle coperture in cemento amianto fatta dal Comune di Bologna negli ultimi due anni attraverso l'osservazione di tutta la città con foto aeree che hanno consentito di valutare in maniera quantitativa il problema, di verificare la concentrazione e la distribuzione in città, anche in relazione alla densità di popolazione e conseguentemente a definire le priorità di intervento. A seguito del monitoraggio aereo sono poi stati programmati e realizzati e sono in corso sopralluoghi settimanali per verificare le coperture sospette segnalate attraverso la foto interpretazione.

Sulla base di questo lavoro, ci siamo dati questo ambizioso obiettivo.  Abbiamo concepito un piano di azione locale, basato sulla normativa vigente, che prevede 10 obiettivi e 17 azioni, per una bonifica programmata di oltre 1600 coperture in cemento amianto, amianto compatto, centinaia di migliaia di metri quadri in cemento amianto; è previsto, come dicevo, un piano cadenzato di analisi e di bonifica. Alcune azioni prevedono ovviamente un’attività di interlocuzione con i proprietari, al fine di attivare percorsi di valutazione e bonifica delle coperture. Altre azioni sono di vigilanza, monitoraggio delle criticità e di lotta all’abbandono. Altre azioni ancora prevedono la rimozione dell’amianto in proprietà pubbliche comunali e in proprietà pubbliche non comunali. Sono previsti inoltre percorsi di comunicazione partecipata, al fine di ottenere una consapevolezza diffusa dei numerosi soggetti pubblici e privati da coinvolgere, per attribuire efficacia alle azioni da svolgere.
Su tutto abbiamo fissato una priorità : l’amianto prossimo alle strutture scolastiche va valutato e bonificato entro il 2017; con questa proposta, abbiamo trovato una convergenza tra tutti i soggetti coinvolti che questo possa essere un buon punto di partenza e la priorità da darsi. È bene ricordare, parlo ovviamente ad una platea informata e consapevole, ma è bene ricordare che l'obbligo di smaltimento è in capo ai proprietari di edifici con amianto e che quindi questa strategia è realizzabile solo attraverso una piena collaborazione dei cittadini e delle imprese.
Nel Piano, vi sono anche progetti specifici e incentivanti come la gratuità dello smaltimento (attraverso un "albo" di smaltitori certificati) per chi (ad esempio nei capannoni industriali) sostituisce le coperture in amianto con pannelli fotovoltaici. 
 
Pur essendo responsabilità dei privati smaltire, e del Comune, costruire una strategia complessiva, dandosi degli obiettivi e facendo i controlli, abbiamo anche costruito un capitolo nel bilancio comunale per sostenere il piano di bonifica dell'amianto e in particolare per finanziare un fondo con cui il Comune interviene per la rimozione degli immobili ove sia ancora presente amianto nelle sue diverse forme.
Disponiamo di risorse, e questa è una certezza importante, specie in tempi come questi, per completare le bonifiche dell’amianto nelle nostre proprietà comunali. Tali interventi sono finanziati e molte di queste situazioni, che comunque sono per fortuna ormai assai limitate, sono già oggetto di prossime bonifiche.
Ma non ci limiteremo a fare in pieno la nostra parte per quanto riguarda gli immobili di nostra proprietà, molte azioni non dipendono solo da noi dipendono da noi, una strategia di questo tipo chiede interventi forti anche su altri soggetti pubblici a cui chiedere, non di meno, di fare la propria parte. Chiederemo dunque ai competenti ministeri statali di finanziare la bonifica delle proprietà demaniali, presenti in particolare nel territorio. Chiederemo allo Stato di riattivare il Conto Energia per dare un forte incentivo alle bonifiche, pensando ai nostri 320 mila mq di cemento amianto su capannoni industriali. Chiederemo di valutare in fretta quali siano le possibilità del recupero dei rifiuti di amianto, i brevetti non mancano, ma sono assenti le soluzioni tecnologiche: occorre entro poco tempo disporre di impiantistica idonea, oppure è il caso di attivare in tempi rapidi  impianti di smaltimento  che permettano di contenere i costi per l’utenza: si deve evitare il trasporto a discarica a mille chilometri di distanza. Sono infatti questi costi indiretti assolutamente non sostenibili.
Formuleremo, e lo stiamo già facendo in questi giorni, lo richiamava la presidente nel suo intervento iniziale, attraverso gli strumenti dell'ANCI nazionale, osservazioni al Piano nazionale amianto, considerandolo certamente un’azione molto utile per mettere a sistema le azioni in merito alla bonifica e alla minimizzazione dei danni per l’ambiente e per la salute di esposti ed ex esposti.

Non meno importante sarà definire, e anche su questo piano il confronto odierno potrà essere di qualche utilità, una strategia di educazione ambientale sui rischi amianto correlati e sul coinvolgimento necessario dei cittadini. Crediamo sia necessario raggiungere il maggior numero di soggetti interessati, i proprietari, anche rivolgendosi ai loro figli o ai loro nipoti. In questo i progetti dentro le scuole, con il coinvolgimento diretto degli studenti, come nell'esperienza straordinaria di ricercazione che ha coinvolto le scuole Laura Bassi di Bologna con la realizzazione del documentario "Se solo i petali volassero", potranno essere un ulteriore freccia all'arco di questa strategia.
Come fondamentale sarà costruire intorno a questo obiettivo rapporti concreti con le associazioni di categoria, utilizzando i soggetti più utili per raggiungere gli operatori del settore: amministratori di condominio, proprietari di edifici residenziali, proprietari di edifici artigianali e industriali.
Insomma non si tratta di azioni spot, di assecondare pro tempore la richiesta di attivismo in materia. Siamo al contrario di fronte ad una strategia complessiva, di lungo periodo, che tuttavia si da obiettivi intermedi verificabili già sul breve e sul medio periodo. Una strategia che vi ho richiamato necessariamente per estrema sintesi ed omettendo per ragioni di tempo molte cose, e che avremo modo di approfondire nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Una strategia a cui, anche con il contributo di idee e di soluzioni che potranno emergere dalla giornata di oggi,  vogliamo dedicarci con molta determinazione e rendicontando puntualmente, strada facendo, gli esiti.  Un progetto che appunto nasce aperto, che è e sarà oggetto di discussione, a partire dall’istruttoria pubblica di oggi.

Un piano che vuole costituire un punto di convergenza tra cittadini e istituzioni, tra soggetti a vario titolo interessati, tra gli operatori del settore. Per noi, per il Comune di Bologna il definire e svolgere azioni porta un doppio beneficio: nel merito, si svolgono attività virtuose; che garantiscono ulteriormente la salute dei cittadini e la bonifica ambientale, nel metodo si costruisce coesione sociale e consapevolezza.
Sappiamo con il nostro piano che abbiamo molto lavoro da fare; ci accingiamo ad affrontare questa istruttoria pubblica con l’ottica di costruire, anche con il dibattito e gli approfondimenti, consapevolezza su materie complesse. Sappiamo che la situazione che si decide di affrontare in modo risoluto non è paragonabile ai rischi della salute dei lavoratori ex esposti, ma abbiamo bisogno di sapere e di dare risposte ai numerosi dubbi, a una elevata percezione del rischio, a dubbi relativi all’amianto ingestito, all’amianto nelle condutture dell’acqua potabile. 
Vogliamo fare in pieno questo dibattito e crediamo che anche attraverso le azioni che seguiranno anche attraverso il piano potremo dare risposte importanti, non sono molti i comuni che hanno un piano per la bonifica dell'amianto. Sappiamo che è sicuramente migliorabile, è perfettibile, ma è uno strumento ragionevole di coordinamento tra le numerose azioni in campo che, fra gli altri argomenti odierni, proponiamo alla vostra discussione. Io davvero vi ringrazio e vi ringrazio per i contributi che dare te e per l'azione che da qui, da questa istruttoria pubblica metteremo in campo".
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