Bologna, 27/06/2015
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"Cara Daria Bonfietti, cari familiari, autorità civili e militari, signor Prefetto, voglio prima di tutto, e sono certo anche a nome vostro, associarmi alla condanna per gli atti terroristici avvenuti ieri in Tunisia in Francia e nel Kuwait. Sono certo che voi sapete per primi bene cosa significa questo per la vita famigliare di tante persone, per le vittime innocenti che anche ieri sono cadute. Trentacinque anni fa, nei cieli di Ustica, un missile abbattè il DC9 Itavia in un'azione di guerra, provocando la morte di 81 vittime innocenti. Questo è un fatto, acclarato dalla verità giudiziaria, e nessuno oggi può dire il contrario. E' grazie all'unità di intenti tra famigliari delle vittime, istituzioni e comunità bolognese, che in questi anni siamo riusciti a fare luce su questa triste pagine della nostra Repubblica, della nostra democrazia. Ancora manca la verità piena e completa. Vogliamo sapere chi ha abbattuto l'areo e perché. Abbiamo lottato contro l'omertà e contro i tentativi di depistaggio per ottenere la verità, e manca ancora, e manca al nostro Paese, la piena giustizia, cioè la pienezza della verità storica di quanto accaduto. Lo dobbiamo alle 81 vittime civili, a voi familiari e lo dobbiamo alla democrazia del nostro Paese. In uno Stato civile e democratico deve sempre prevalere la giustizia e la verità. La chiediamo per la strage di Ustica, ogni anno, così come lo facciamo per quella del 2 agosto, dell'Italicus, del rapido 904, della Uno bianca, di tutte le stragi che hanno colpito il nostro Paese. Certo, con la desecretazione dei segreti di Stato è stato fatto un passo avanti, almeno negli intenti il Governo pareva averci dato ascolto, ma devo dire francamente che serve concretezza e attuazione di quel provvedimento, perché non resti un atto formale, perché possa produrre i risultati che tutti da troppo tempo aspettiamo, perché agli impegni seguano fatti coerenti e concreti. In questo senso voglio ringraziare i rappresentanti del nostro Parlamento, e tramite loro tutti i parlamentari, che si sono impegnati per approvare la convenzione europea per le collaborazioni in materia giudiziaria. Ragione di più perché adesso il Governo pretenda risposte e collaborazione dagli Stati Uniti e dalla Francia, perché costruisca un'azione diplomatica costante per ottenere questa collaborazione. La comunità bolognese è sempre stata al fianco di voi familiari e aumenteremo il nostro impegno. L'affetto e la solidarietà che lega la vostra Associazione alla nostra comunità devono essere coltivati ogni giorno, in particolare parlando ai nostri figli, portandoli a visitare il museo, andando ad assistere agli spettacoli che animeranno anche quest'anno il parco della Memoria di Ustica. Le nostre carte vincenti per continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica nella lotta per la verità e la giustizia sono la cultura e la buona politica. Buona politica è quella che parla con i fatti. Cultura è ricordo come impegno civico nel presente. Il concerto di questa sera aprirà simbolicamente, anche quest'anno, la rassegna teatrale del “Giardino della memoria”, quest'anno guarderà in particolare i più piccoli, al fianco di artisti di assoluta eccellenza, affiancati da giovani di grande talento. Noi vogliamo affidare alla cultura il compito di tenere viva l’attenzione sul ricordo di una delle vicende più tragiche della recente storia italiana e della recente storia europea. Perché ottenere la piena verità e giustizia non è solo rispetto della nostra dignità nazionale. E' volontà di credere in una Europa unita e autenticamente democratica. Jean Monnet, uno dei padri dei fondatori dell'Europa ci ha lasciato queste amare considerazioni: "Forse avremmo dovuto iniziare il processo della costruzione europea non dal mercato comune, ma dalla cultura e dalla politica". E' proprio così, e in questi mesi lo stiamo toccando con mano. E' proprio così in questa giornata insieme lo vogliamo ricordare al nostro Governo, al Parlamento, agli altri Stati democratici europei. Perché alle parole seguano i fatti con atti concreti e trasparenti indirizzati ai nostri alleati. Perché la dignità e i diritti umani, la cultura della verità e della giustizia, facciano rivivere la forza originale della certezza di futuro delle nostre democrazie. Cari famigliari, a nome dei bolognesi dico, qui siete come a casa vostra, e sarete sempre bene accolti, ma lottiamo insieme per il giorno che verrete a trovarci con la serenità di chi ha ottenuto piena verità e piena giustizia".
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