Bologna, 20/10/2014

CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE ALDROVANDI SULLA CITTÀ METROPOLITANA


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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi sulla Città metropolitana.

"Questa settimana si sarebbero tante cose da dire, in questo Consiglio comunale.
La CGIL che spacca il PD, i tagli del Governo con la Legge di Stabilità (a proposito, non fidatevi, da sempre la politica dice tagli e niente tasse, ma sempre succede il contrario nei fatti) Bologna che scalda i motori per le amministrative del 2016, fino al fatto che finalmente gli americani sono ben visti qui da noi, alla faccia di quello che pensava Peppone.
Non tutti però, ci sono gli americani buoni e quelli cattivi.
Ma credo sia giusto riflettere non sulle cose che altri debbano fare, come a volte questo Consiglio ama invece, ma su quello che dovremmo fare noi, quello che sarebbe nostro dovere fare.
Parlerò quindi di Città Metropolitana, prima o poi il Sindaco ci dirà cosa lui pensa di fare.
La cosa che mi ha sorpreso, è la fretta che viene posta per l'approvazione del Nuovo Statuto.
Se ci fosse stato un ampio dibattito, se ci fossimo confrontati con idee e progetti, ok, ma ora siamo di fronte sì ad un grande lavoro del passato ma ad un nulla assoluto del presente, tralasciando la pena del Piano Strategico Metropolitano, talmente impresentabile che per fortuna se ne stanno dimenticando.
Vorrei ricordare che, per la prima volta, ad un territorio viene data ampia autonomia di scelta.
Fino ad ora i Comuni, le Province, le Regioni erano tutte uguali tra di loro in Italia, ora la Costituzione dà ai cittadini metropolitani ampia autonomia di autoregolazione.
I cittadini potranno scegliere la forma di governo che ritengono giusta, elezioni dirette o indirette, una diversa attribuzione di deleghe tra Comuni e Città Metropolitana, diversa attribuzione di deleghe tra Regione e Città Metropolitana stessa, insomma una vera rivoluzione amministrativa di cui si sente grande necessità.
In primo luogo i cittadini della ex provincia di Bologna e i loro attuali amministratori dovrebbero pretendere che il dibattito apertosi con le elezioni regionali parlasse proprio di questo, del potere cioè che la Regione dovrà cedere al nostro territorio, e l'occasione giusta è questo momento, passata la festa si sa, gabbato è lo santo.
Non vi è alcun dubbio, almeno per me, che la crisi economica e sociale si può tentare di risolverla attraverso un nuovo ordinamento dello Stato, sia a livello romano che locale.
È solo un tema da giuristi, come il Sindaco con le sue parole vuole far credere?
No, è un tema di democrazia partecipativa che con le sue parole, fare presto, non vorrei che il Sindaco abbia dimenticato.
Gli interessi del territorio periferico confrontati con quelli di Bologna, per non citare il territorio imolese, possono dare vita ad una straordinaria
mediazione che può muovere l'economia del territorio.
Le proprietà pubbliche, che valgono miliardi di euro, possono essere messe in gioco per risollevare uno stanco welfare locale.
Le aziende pubbliche possono essere guidate allo sviluppo economico del territorio stesso.
Le imposte locali, ora diverse tra Bologna e gli altri territori, possono essere rimodulate per dare sollievo alle popolazioni più tartassate d'Italia.
Potrei continuare citando tutti i problemi che attanagliano le popolazioni, e cercare di delineare, attraverso la nuova Città Metropolitana una via di soluzione agli stessi.
Ma non è negli interventi di inizio seduta che si discute, con questi si rileva o si denuncia.
Si discute invece nelle ordinarie discussioni consiliari.
Occorre quindi che questo Consiglio venga coinvolto al più presto.
Dalla stampa abbiamo appreso che il nuovo Consiglio Metropolitano si riunirà con cadenza settimanale per discutere il nuovo Statuto.
Ritengo utile che il Sindaco si presenti, con la stessa cadenza settimanale, a questo Consiglio, relazionandolo sull'avanzamento delle discussioni.
A questo scopo presento un ordine del giorno di cui chiedo l'immediata discussione.
Anticipo inoltre che chiederò alla Presidente della Prima commissione una serie di audizioni di esperti al riguardo dello stesso tema".
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